domenica 9 giugno 2019

Recinzioni è sinonimo di sicurezza?

Da parecchie settimane non si fa altro che parlare di chiusure, recinzioni e cancelli usando come unica argomentazione "la sicurezza"
Ma siamo certi che il modo più idoneo per sentirsi protetti sia quello di recingere tutto? 
Non è piuttosto una soluzione  più confacente a caserme, carceri e zoo? 
Abbiamo letto ed ascoltato molte opinioni in proposito (certamente non il podestà, pro tempore, sig. Cipriani) e tra tante contrarietà sul fatto di dovere passare del tempo all'aperto circondati da recinzioni e cancellate, abbiamo sentito anche qualche parere positivo. 
Questi ultimi, motivati dal fatto che i bimbi al parco, chiusi in "gabbia" sono al sicuro; così mamme o nonni staranno più tranquilli...magari con l'onnipresente cellulare fra le mani.  
Come genitori abbiamo invece opinioni diverse su questo. Non ci azzardiamo a pensare che qualcuno possa rinunciare alla sorveglianza dei bambini delegandola ad un reticolato, seppur funzionale allo scopo e per quanto "impreziosito" da un cancelletto pedonale  elettrificato, casualmente e premurosamente affacciato su via Dolcidea.

Inoltre vorremmo continuare a pensare al parco delle Scuole come ad un area verde pubblica, cioè di tutti e frequentato da tutti. Rimane quindi da comprendere se sia stato utile e necessario provvedere alla sua recinzione in virtù di una personalissima concezione della sicurezza. 
Quella stessa sicurezza che viene continuamente e quotidianamente disattesa permettendo alle buche stradali di ingigantirsi fino a diventare crateri, (Via M. Curie, De Nicola e molte altre) alla segnaletica orizzontale di spegnere il suo bianco brillante  in un indistinto, sfumato colore, con il finale esito di confondersi con il grigio dell'asfalto. 
Alla mancanza di specchi in prossimità di critici incroci ciechi o quasi, e via di questo passo. il tutto giustificato dalla mancanza di fondi.

Fondi che invece non mancano per opere "prioritarie" come gli orti urbani, i cui lavori sono iniziati a metà dicembre 2018 e terminati alla fine di marzo, ancora in attesa di assegnazione e alla cui spropositata spesa stanziata (circa 170 mila euro) si sono aggiunti in corso d'opera altri 11 mila euro per illuminarli; assurdamente. 
Tempi tecnici! No, Tempi biblici di un'amministrazione inefficiente ed inadeguata.

E' la stessa sicurezza in nome della quale si è dato avvio ai lavori per installare l'impianto semaforico di C.na Scaravella, non perché ritenuto preminente, ma soltanto perché ripetutamente richiesto e sollecitato da SdS (carta canta) e perché finanziato da fondi statali, anche se si omette sempre di precisarlo. 
E il sig.Cipriani, come d'abitudine, cerca di appropriarsi del fatto e prova a "metterci il cappello".  

Ci scusiamo per la divagazione, ma non ne possiamo più di sentire frottole ad ogni piè sospinto; anche se instancabilmente ripetute, frottole sono e tali rimangono.

Per tornare ai bambini, messi sotto "chiave e in sicurezza" nel parco di Via Fagnani, ci domandiamo che fine faranno i 19 esclusi, per soprannumero, dall'asilo comunale e dei ragazzi "eliminati" per sorteggio dal tempo prolungato delle scuole medie.
Evidentemente i 70 mila euro - ed oltre- di recinzioni si potevano utilizzare in un modo più utile alla comunità. 

Arcani misteri sedrianesi o abituale sciatteria amministrativa? Un evidente riprova della più totale mancanza di programmazione, sempre impegnati a rincorrere situazioni impreviste, per risolverle alle bell'e meglio. Una perenne improvvisazione.

Ma i sedrianesi meritano di più, noi tutti e, per favore, basta auto incensarsi, non se ne può più'. Insopportabile per i risultati ottenuti...a parte la sostituzione del citofono del Palazzo Comunale, un vero capolavoro avveniristico...


PS. Nel frattempo, attendiamo le dimissioni spontanee del vice sindaco furbetto (detto anche il "signore dei parcheggi"/ "boss dei matrimoni").

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