Le convocazioni dei Consigli Comunali, a Sedriano, stanno diventando una eccezionalità, nel corso della legislatura Pentastellata si sono via via rarefatti e, temiamo finanche, per la loro sopravvivenza, almeno sino alle prossime elezioni. Vien da pensare, non senza comprovate ragioni, si svolgano contro il parere ed il volere dell'Amministrazione e solo perché contemplati da norme e da leggi che ne disciplinano convocazione e materie. Altrimenti bye bye alle decisioni assunte in versione aggiornata e rivista di "coram populo" (al cospetto del popolo) com'è appunto quella del Consiglio Comunale, espressamente previsto in forma pubblica, dove in modo trasparente dovrebbero essere assunte le decisioni più consone ed utili per l'intera collettività. Quindi vadano pure al diavolo i confronti approfonditi, documentati, esaurienti, meglio prediligere lo "strumento" alternativo delle deliberazioni di Giunta, invero democraticamente un po' grossolano, ma di certo più spedito ed efficace. Un alzata di mano e, d'incanto, ecco la stupefacente risoluzione delle questioni.
D'altra parte è un atteggiamento coerente da parte di coloro che, ripetutamente, dichiarano di non volersi confrontare con l'espressione della rappresentanza politica dei cittadini, ma solo con questi ultimi. Con quale forma e in che modo non è noto. Rudimentale forma di pensiero da parte di chi dovrebbe rappresentare una comunità, il vertice di una piramide rovesciata, ovvero la sintesi di tutte le opinioni. Ma tant'è questa è l'età (dopo quella della pietra, del rame, del bronzo ecc) delle scatole di tonno, anche lui, però, in estinzione.
Dunque i Consigli Comunali a Sedriano non solo vengono convocati, obtorto collo, ma anche in modalità "differita" in relazione a precise contingenze personali e/o politiche in dipendenza di problematiche generali (viabilità) o personali (mozione dimissioni del vicesindaco Rossi). Quindi nel primo caso si interpreta "ad personam" le norme, stabilendo la data più utile - per chi e per cosa?- e nel secondo caso, procrastinando il più possibile la data di convocazione, in modo che si spenga l'eco e l'enfasi di comportamenti sul piano etico, censurabili di un membro della Giunta e che hanno creato disagio e imbarazzo a molti sedrianesi. Disagio ed imbarazzo a cui si è aggiunto lo sconcerto di assistere ad una difesa d'ufficio miserrima, nient'affatto plausibile adducendo giustificazioni improbabili e puerili, senza con ciò chiarire nulla. Anzi, alimentando, a giusta ragione, ancor più dubbi ed illazioni
Ma eccoci, nonostante tutto e fuori tempo massimo (violando quelle regole che invece vengono invocate in continuazione pro domo propria), alla convocazione del Consiglio Comunale del 18 giugno prossimo, nel quale, al cospetto dell'amato popolo e della vituperata stampa, verrà discussa la mozione presentata dall'intera opposizione, con la richiesta di dimissioni del vicesindaco Rossi in merito ai noti fatti, ampiamente riportati dai giornali locali e nazionali. Vedremo se almeno in questa "solenne" circostanza verranno appurati, confermati o chiariti i comportamenti di Rossi, che nel frattempo e nei modi ritenuti più idonei, avrebbe già potuto/dovuto ampiamente spiegare la propria personale posizione a tutela della sua onorabilità e della sua reputazione.
Siamo pragmatici per formazione e cultura, quindi non ci aspettiamo sviluppi clamorosi sulla vicenda o improbabili, inattese dimissioni da parte di Rossi, ma siamo quanto mai curiosi di sentire cosa dirà a sua difesa. Speriamo solo non offenda la decenza e l'intelligenza collettiva, evitando di rendersi ridicolo perché quello che va in scena non è ne bello ne tanto meno comico.
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