Le allegate immagini sono riferite agli orti di Busto Garolfo "consegnati" il giorno 9/2/2019 (noi di SdS eravamo presenti). Si tratta di una prima "dotazione" di 9 unità dalle dimensioni da 30 mq. considerati singoli, a quelli doppi di circa 60 mq. I criteri per l'assegnazione tengono conto di diversi parametri, reperibili sul sito istituzionale del Comune, con un previsto canone di 48 e 96 euro annui.
Le fotografie non traggano in inganno, gli orti sono finiti così, senza chilometri di reti metalliche, senza pali, cemento, piastrelloni in ghiaino di fiume, barbecue ecc.
La spesa totale è ricompresa tra i 7/8.000 euro omnicomprensiva. Le pubblichiamo per suscitare delle riflessioni e dei paragoni tra due opposte progettualità riferite alla "materia orti" tanto in auge negli ultimi tempi.
L'una improntata alla semplicità, all'economicità, alla condivisione, alla socialità. L'altra (orti di Sedriano), opposta, dispendiosa (140.000 euro + 35.000 euro per il pozzo artesiano), rigida e invalicabile divisione in lotti. Mentalità agli antipodi. Inclusiva e condivisa attività la prima. Rigida ed intenzionale separazione fra gli ortisti quella sedrianese.
La "bustocca" si inserisce senza difficoltà nel tessuto urbano, quella di Sedriano è assai simile ad un campo di concentramento. Una recinzione preliminare alta 1,80 mt. che delimitante l'intera area, nell'attesa, auspicata, di una ulteriore moltiplicazione dei lotti (ora solo 52) e quindi del consenso orticolo; poi quella perimetrale degli orti veri e propri e per finire altra recinzione fra i singoli lotti. Insomma un'unica trincea dove melanzane e pomodori si guardano perennemente in cagnesco.
La "bustocca" si inserisce senza difficoltà nel tessuto urbano, quella di Sedriano è assai simile ad un campo di concentramento. Una recinzione preliminare alta 1,80 mt. che delimitante l'intera area, nell'attesa, auspicata, di una ulteriore moltiplicazione dei lotti (ora solo 52) e quindi del consenso orticolo; poi quella perimetrale degli orti veri e propri e per finire altra recinzione fra i singoli lotti. Insomma un'unica trincea dove melanzane e pomodori si guardano perennemente in cagnesco.
Noi ribadiamo, per quanto inascoltati, che gli orti si potevano fare altrove, in modo completamente diverso e spendendo infinitamente meno. Ma è una semplice opinione. Mentre è un fatto che quelli "edificati" in Via Treves riflettono la mentalità arcaica "dei fili spinati" e "padroni" - temporanei- a casa del proprio orto, e rappresentano certamente un modello da NON imitare, per quanto deluxe.
Ma siamo consapevoli che sono parole al vento, anzi ai cavoli, alle verze, alle zucchine...
PS. È arrivata l'ora di TOGLIERE IL DISTURBO! Sabato 16 Febbraio presidio di SdS al mercato comunale per CHIEDERE LE DIMISSIONI IMMEDIATE DEL SIG. CIPRIANI !
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