lunedì 6 maggio 2019

Fumus persecutionis

Abbiamo letto e riletto la dichiarazione rilasciata dall'Amministrazione, dopo una settimana di gestazione, in merito ai noti fatti riguardanti il Vice-Sindaco Rossi e, francamente non ravvisiamo nessuna accettabile logica a difesa di Davide (si usa teneramente il nome di battesimo), anche se traspare  il notevole sforzo profuso.
Chi e perchè qualcuno/a (per rimanere in tema) si sia preso la briga di provare le ripetute "scorrettezze" del vice-sindaco è IRRILEVANTE e che di ciò si debba "vergognare", ancor meno. E di cosa avrebbe o non avrebbe dovuto fare, questo qualcuno/a è del tutto ININFLUENTE per stabilire la correttezza o meno dell'operato del Sig. Rossi. 
Chiarisca lui piuttosto se nelle date in cui è stata immortalata la sua autovettura quel pass per disabili esposto in bella mostra, avesse motivo di esserci. Non è difficile provarlo. Basta dimostrare che in quelle giornate non si era al lavoro perché occupati ad accompagnare un disabile. In questo modo si metterebbe immediatamente fine a sospetti e congetture denigratorie. Ma questo non è ancora avvenuto. Perché?

Quindi Sig. Cipriani risponda lei alla domanda che si è fatto: "Aveva diritto o no ad esporre il pass". Anzi lo chieda al diretto interessato. Per lei è più facile, conosce bene Davide e gli vuole così bene, più di chiunque altro, al punto da garantire per lui. Una fiducia incondizionata. Dunque, per seguire il filo logico del suo ragionamento espresso nel comunicato: "atteniamoci ai fatti, che è palese, non rappresentano nessuna certezza di colpevolezza".
Atteniamoci appunto ai fatti, quei fatti che sarebbe semplice e celere accertare, senza scomodare nessuno se non il soggetto coinvolto che pare non abbia -come d’abitudine- nessuna intenzione di dimostrare, con limpida trasparenza, il proprio comportamento, improntato a suo dire, a quell'etica personale alla quale fa appello.  
Curioso risulta essere, dopo il clamore suscitato dalla notizia, l'invio di una copia di pagamento di un bollettino postale riguardante una contravvenzione, con data, ora, luogo e motivazione sconosciuta. Prova solo il pagamento di qualcosa, per qualcosa, nulla più. Ed è semplicemente puerile; un errore di valutazione dell'intelligenza del prossimo.

Il Sig. Cipriani sostiene l'insussistenza di un obbligo di legge per la restituzione del pass di un disabile. Sarà anche così, ma il semplice buon senso vorrebbe si restituisse alla stessa Amministrazione Pubblica ciò che si è ricevuto, o no? Difficile da capire e da fare? Di più, l'art. 381 del regolamento attuativo del codice della strada, disciplina il suo rilascio da parte del Sindaco ed è di proprietà comunale anche se temporaneamente affidato alla persona fisica indicata. Quindi quella "doverosa precisazione" al riguardo dell'inesistenza dell'obbligo di restituzione lascia, al pari di altre innumerevoli sue dichiarazioni, il tempo che trova.
Peraltro pare voglia tenerselo quel pass, per ricordo, e dove gelosamente custodisce questa singolare "rimembranza"? Nell'autovettura. Ma pur accorgendosi, ripetute volte, di scambiarlo impropriamente con quello della mamma, continua caparbiamente a lasciarlo dov'è. Comprensibile che si possa far confusione e/o ad esporlo, forse, del tutto involontariamente, per mera abitudine anche quando i titolari del pass non sono a bordo. Comprensibile. 

Meno comprensibile è la MORALE dei 5 Stelle, inflessibili con tutta la casta e al contrario, così comprensivi e garantisti con se stessi. Ma questo, ormai, non stupisce più nessuno. Forse sarebbe quanto mai opportuno la ripassassero un po' quella MORALE prima di insegnarla agli altri. 


Ps. Sig. Cipriani, quelle velate minacce ai cittadini dissidenti/critici/detrattori dell'operato della sua Amministrazione, in questa circostanza se li poteva risparmiare; quanto al finale del comunicato, meglio, per decenza,  non parlarne. Eviti anche di confondere i suoi concittadini con un potpourri di argomenti che nulla hanno a che fare con questa vicenda e che emana, non un delizioso profumo, quanto uno sgradevole olezzo.

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