domenica 12 gennaio 2020

La parabola del divano

Confessiamo di esserci preoccupati dell'assenza di filmati istituzionali per i consueti auguri di Natale e Buon Anno da parte dell'Amministrazione. Un'inquietudine dissipatasi però nel primo pomeriggio della giornata del 31/12. Non poteva mancare, appunto.

Ed ecco quindi un signore seduto ad una scrivania, completamente sgombra, con un look personale inconfondibile che inizia a blaterale di aver fatto "molto e nel miglior modo possibile".
Quel che gli riesce è invece un'altra cosa - visto il clima  festoso e buonista per una volta soprassederemo-, di scuole (il cui progetto non è stato ne condiviso ne illustrato ad alcuno), di strade, di segnaletica orizzontale, di illuminazione pubblica avveniristica e capillare.

La chiacchierata lambisce anche l'ormai annosa questione del centro storico rivisitato in chiave sicurezza (la sua) e qui il primo  scivolone, ribadisce che i lavori si faranno a dispetto delle proteste degli "avversari politici", dei cui suggerimenti, proposte, pareri, consigli non ha mai dato la minima importanza, peso, considerazione. E perché mai dovrebbe farlo,  e perché  meditare, soppesare, ragionare su quelle dei cittadini, dei commercianti, dei residenti, direttamente coinvolti nella questione? L'idea che si è formata è quella giusta, peccato, ad esempio, che il nodo cruciale del senso unico alternato all'incrocio di Via De Amicis/Fagnani/Magenta non sia stato ancora valutato per le possibili conseguenze viarie, nonostante l'esito della rilevazione del traffico veicolare in transito in entrambe le direzioni  sia già disponibile da tempo. Rimane anche l'evidenza di una clamorosa difformità negli importi in relazione ai lavori previsti. Quelli indicati nel progetto definitivo/esecutivo li quantifica in 140.000 euro. Misteriosamente invece i costi determinati per la partecipazione al Bando della Regione Lombardia, si gonfiano fino a 270.000 euro. Quindi quali sono quelli giusti, quelli corretti? E quali i taroccati? Ce ne informi prontamente quando sarà riuscito a capire qualcosa.

Poi altro scivolone, assumendo toni da predicatore invita le persone ad alzarsi dal divano e a partecipare alla vita pubblica, ad andarlo a trovare, perché scrivere non basta. Bisogna giocoforza recarsi in Comune e valicare la porta del suo ufficio (sempre aperta, una vera e propria ossessione) e discutere, inutilmente, sulle cose. 

Quindi questo atleta/Sindaco all'ultima spiaggia (possibile invertire gli addendi, il risultato non cambia) che ha estromesso la Pro loco, ostacolato le Associazioni culturali e sportive, tranne quella calcistica della quale ci occuperemo a breve, mortificato le istanze dei cittadini in qualsiasi forma si manifestassero, azzerato il confronto con la comunità ( assemblee pubbliche solo a furor di popolo) ora li esorta a far che? Scusi si spieghi meglio.

Però, quantunque, il clima sarà anche festoso ma un suggerimento, piccolo piccolo possiamo darlo? La prossima volta si scriva quel che vuol comunicare, lo rilegga, lo valuti, lo PONDERI e poi ne dia lettura attenendosi al testo, non improvvisi, l'eloquenza non è una qualità ne un dono che possiede. 

Abborracciando un appello, come ogni cosa che approccia, l'effetto sperato può risultare opposto di quello atteso.
In questi anni si è prodigato ad alimentare quel già diffuso e deleterio sentimento di "antipolitica" ed in questo è stato formidabile. Se si sente pertanto un po' smarrito ed isolato ringrazi solo se stesso.
Ma a lei poco importa di essere popolare e ancor meno apprezzato. Ci inganniamo? 
Nella vana speranza d assistere al miracolo di "Lazzaro: alzati dal divano e vieni meco" le inviamo, per incoraggiarla, i nostri innumerevoli like.    

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