Per giustificare le modifiche proposte in merito alla mobilità del centro urbano è allegata alla Delibera della Giunta n. 94 del 04/07/2019 approvata ai "soli fini di partecipazione al bando regionale" un'analisi generale e specifica dell'incidentalità, elaborata sui dati della Polizia Locale e riferita agli incidenti stradali rilevati nel quadriennio 2014/18.
Questa relazione fa il confronto con altri 5 Comuni (Arluno, Canegrate, Mediglia, Trezzo sull'Adda, Baranzate) per ragioni non spiegate in nessun passaggio del testo.
L'unico apparente criterio preso in considerazione pare essere quello dimensionale, ovvero il numero degli abitanti ricompreso tra 12.000 di Arluno e i 12.574 di Canegrate; quanto al resto, buio pesto.
Il numero degli incidenti nel periodo 2014/18 registrati a Sedriano sono stati 73, in linea con gli altri Comuni ad eccezione di Trezzo sull'Adda che presenta un dato anomalo, pari quasi al doppio, 141, ma paradossalmente senza alcun decesso.
In questa "analisi generale e specifica dell'incidentalità" non viene detto però quanto è estesa la rete viaria dei Comuni messi a confronto, indicando in circa 23,70 Km. quella di Sedriano, ne l'intensità del traffico veicolare, ne il rapporto abitanti/veicoli. Nulla.
Non vi è una disamina circa le cause prevalenti (scontro frontale/laterale, tamponamento ecc.) o originati da comportamenti rischiosi (velocità sostenuta, distrazione ecc.) all'origine degli incidenti negli altri Comuni ne su quali strade (urbane/extraurbane).
Non vi è alcun dato circa i mesi e le ore più a rischio (ore di punta o notturne?) ne dove si sono verificati (intersezione, incroci, curve?). Dunque mistero fitto sulle statistiche indicate, tutte da interpretare ad usum Delphini.
Torniamo però a bomba a Sedriano. Dei 73 incidenti, 22 sono avvenuti in Via De Amicis, San Massimo, Magenta, cioè il 30% di tutti i sinistri, il restante 70% è avvenuto altrove.
In altre parole solo un terzo si è verificato sulle maggior arterie di traffico dove circola di gran lunga il maggior numero di veicoli. Nulla di sorprendente perciò, piuttosto logica conseguenza.
Nessuna particolare sorpresa altresì nel contare 11 incidenti (il 15% di quelli totali) in Via De Amicis, dove per calibro, "densità" commerciale", presenza di uffici di pubblica utilità e scuole concentrano, soprattutto in determinare ore, il maggior rischio ed il maggior conflitto tra gli utenti della strada.
Per concludere non vi è nessun "allarme" di maggior incidentalità ne ipotetica ne tendenziale; gli incidenti registrati nelle vie sopra citate sono stati 3 nel 2018, cioè il dato più contenuto di tutto il quadriennio.
Se esaminiamo poi la dinamica degli incidenti si può facilmente osservare che i sinistri sono di lieve entità, diversi senza feriti e che un comportamento più rispettoso del buon senso prima ancora del codice della strada avrebbe facilmente evitato situazioni incresciose.
Resta avvolto nel mistero la "fermentazione" dei costi da 140.000 e. del progetto definitivo/esecutivo rispetto ai 270.000 e. indicato in quello trasmesso alla Regione Lombardia.
Confidiamo che sull'argomento non si replichi il mutismo come nella penosa vicenda del vice-sindaco Rossi.
Dunque la revisione della viabilità, a parer nostro, non trova alcuna motivazione nei numeri quanto da ascrivere alla megalomania di pochi, i soliti sempre quelli, i componenti la Giunta e agli sconsiderati consiglieri yes man pentastellati, affidabili alza manina.
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