C'è un contratto d'appalto che vale milioni di euro e, di cui, pare, nessuno si occupi e/o si preoccupi di rinnovare.
Per le prove fin qui date dall'attuale Amministrazione, per dinamismo ed intraprendenza, diremmo, senza temer smentite, parafrasando la Turandot: dorman tutti!
Stiamo parlando del contratto d'appalto del servizio di ristorazione scolastica, affidato alla società Dusmann Service S.r.l di Milano, con validità triennale, più precisamente dal 1.9.2015 al 31.8.2018.
E' un contratto del valore di circa 2.000.000 di euro (due milioni), che a distanza di oltre 1 anno dalla sua naturale scadenza è ancora in essere, grazie a due proroghe certe, che ha prolungato il termine fino al 31/8/2019.
Va da se che qualche giorno prima dell'ultima scadenza (31/8) ci sarebbe dovuta essere un'ulteriore proroga, la terza, che però, all'attualità non è reperibile, salvo sviste, sul sito comunale.
Ora le ragioni che consentono un regime di "prorogatio" di un appalto sono pochine, proviamo ad elencarle:
✓ deve essere espressamente prevista dall'originaria procedura di gara
✓ la proroga deve essere disposta prima e mai dopo che sia scaduto il contratto
✓ deve essere determinata da ragioni non dipendenti dalla Stazione appaltante (il Comune)
✓la proroga deve essere limitata per il tempo necessario per l'espletamento di una nuova procedura ad evidenza pubblica.
Ora, se qualcuno vuol prendersi la cura di investigare le ragioni delle proroghe, le troverà nelle determine n.248 del 23/7/2018 e 55 del 3.3.2019.
Le perplessità circa il mancato nuovo appalto per l'assegnazione di un così rilevante servizio sociale e di così cospicua valenza economica, sono molte, senza per questo necessariamente pensar male.
Al contrario, pare sia un argomento di nessun interesse ne per gli uffici ne per l'intero Consiglio Comunale.
Ad aggiungere un po' di sale sulla questione è una recente censura operata, nei confronti di un Comune che ha ripetutamente utilizzato lo strumento della "proroga tecnica", da parte dell'ANAC (Autorità nazionale antricorruzione) che con la delibera 882/2019 ha ribadito come l'uso improprio delle proroghe contrattuali si configura quale violazione dei principi comunitari di libera concorrenza, parità di trattamento, non discriminazione e trasparenza.
In altre termini: e' sempre illegittimo l'uso reiterato della proroga.
Dunque nessun dorma! Ma son parole dette al vento, a persone dedite alle feste e alla coltivazione di ortaggi, con pessimi risultati. La botte, si dice, dà il vino che ha.
PS. Il servizio erogato non ci risulta propriamente impeccabile e di certo è fra i più cari della zona
PS. Il servizio erogato non ci risulta propriamente impeccabile e di certo è fra i più cari della zona
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