Pur vecchio come il mondo il proverbio: "parlare non costa che fiato" è sempre di straordinaria attualità. Ci riferiamo al programma elettorale e alle esternazioni del Sindaco uscente sulla Cava Bottoni di via Mattei. Un'area pubblica di 35 mila mq acquisita dal Comune nel 2012 e non come afferma il primo cittadino da 20 anni. Queste fantasiose dichiarazioni non ci sorprendono affatto perché conosciamo il personaggio e il suo stile. Parlare sempre senza sapere, meglio se a vanvera. Ignorata nel suo precedente mandato e programma, ora la vuole "recuperare" per farne, al pari di altre aree verdi, una sorta di Disneyland.
Vien da dire: meglio tardi che mai. Però è bene ed opportuno fare un po' di chiarezza su chi si è dimenticato della Cava e del perché qualcuno che asserisce di aver ricevuto numerose proposte e di sapere cosa e come fare per trasformarla in una area relax senza costi per i cittadini non lo abbia già fatto in questi 6 anni.
Sei dei 9 anni dalla data della sua acquisizione, vale a dire che escludendo il biennio commissariale e l'anno sabbatico di Celeste risulta evidente che il cronico smemorato sia proprio lui e non qualcun altro.
Però in questi anni si è dato da fare trasformando l'area in un deposito e stoccaggio abusivo di potature lasciate in loco per mesi. Lo stesso modus operandi, giusto per riprendere le sue parole, che sta replicando per l'area fronte cimitero. In questo caso ha inteso strafare.
Una montagna di asfalto della via Pessina /Bardelli e un'altra di materiale vegetale.
Un'amena visione quotidiana per i molti che transitano in via Magenta. Probabilmente è una "location" ritenuta particolarmente vocata perché già in passato veniva lasciato sul posto, a imperitura memoria, i resti arsicci del falò di Sant'Antonio con il corollario di numerosi resti plastici.
Anche in questo caso per mesi. Quel di cui siamo certi è che ignora cosa sia il decoro e la corretta, obiettiva informazione.
Cose entrambe per le quali è già universalmente celebre in tutto il circondario.
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