E' davvero stupefacente come il giorno immediatamente successivo l'approvazione da parte della Giunta del piano urbanistico per il recupero dell'ex area Borletti l'Amministrazione si preoccupi di "emanare" un roboante comunicato per attribuirsi meriti inesistenti.
Per fare chiarezza precisiamo subito che l'area era già stata inserita nel vigente PGT, adottato nell'ottobre 2015 a pochi giorni dal termine della gestione commissariale come area destinataria di una radicale trasformazione urbanistica.
Com'è noto si tratta di un area industriale dismessa, ormai da decenni, collocata ora ai margini di un tessuto urbano in perenne ed illogica espansione.
Tutti i parametri urbanistici indicati nel comunicato dell'Amministrazione sono esattamente quelli previsti dall'ambito di trasformazione definiti nel 2015. Ne più ne meno. Compresa la rotatoria, oltre ai parcheggi, verde, (verde formato da fasce perimetrali limitate e marginali) ecc. ecc.
Quindi non c'è nessun valore aggiunto dalle trattative a cui si fa cenno, tanto meno nel rivendicare la realizzazione della rotatoria di Viale Europa.
Da ultimo il riferimento canzonatorio all'assenza delle barriere architettoniche risulta, come tutto il resto, fuori luogo.
Le cose invece utili da sapere sono altre e precisamente.
a) gli attuali amministratori non hanno presentato una sola osservazione al Piano Generale del Territorio del 2013, cassato e riproposto nel 2015 con un significativo ridimensionamento per le prescrizioni di Città Metropolitana;
b) il carico urbanistico conseguente alla costruzione di 200/250 appartamenti, in un'area di circa 30/mila mq è semplicemente eccessivo;
c) l'altezza prevista dei sei fabbricati di 12,50 m. è avulsa dal contesto urbano circostante, costituito prevalentemente da un edificato uni/bifamiliare, peraltro a ridosso del confine del Parco Agricolo Sud Milano;
d) non riteniamo casuale che la presentazione del progetto sia stata formulata a questa compagine amministrativa, in scadenza di mandato, piuttosto che attendere una nuova amministrazione più preparata ed attenta alle tematiche urbanistiche e con ben altre sensibilità ambientali;
e) rileviamo, da infine, la curiosa circostanza di come un'operazione economicamente rilevante venga avanzata da una società - delle due - amministrata da un curatore fallimentare. Non è difficile ipotizzare un prossimo passaggio di proprietà delle aree ai soliti noti maggiorenti locali continuamente indaffarati nella ricerca di promettenti "affari".
Omettiamo di dire, per decenza, quel che pensiamo circa l'attenzione al decoro, sicurezza e mobilità sostenibile di questa Amministrazione perché già puntualmente precisato in altre circostanze.
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