Sembrava un giorno come tanti altri. Nessuno immaginava che quel mercoledì 10 ottobre 2012 avrebbe segnato profondamente la vita e gli eventi della nostra piccola comunità.
Era l’inizio di una brutta vicenda.
Ci attendeva una lenta e atroce agonia -non ancora terminata- e le conseguenze le stiamo pagando tutti, comprese le generazioni future.
Come tutte le mattine, prima di iniziare a lavorare, abbiamo dato uno sguardo alle notizie locali e subito ci siamo imbattuti in una news di Repubblica (1), che riferiva dell’arresto dell’assessore regionale alla casa Domenico Zambetti "Soldi alla 'ndrangheta in cambio di voti".
Fino a qui le solite brutte storie italiane, ma approfondendo la lettura … stavamo quasi cadendo dalla sedia : "Ai detective, coordinati dal pubblico ministero Giuseppe D'Amico, non è sfuggito il ruolo di Marco Scalambra, un chirurgo che ha collaborato con Gavannezini Humanitas a Bergamo e al Policlinico San Marco di Zingonia (Bergamo), 55 anni, ma impegnato in politica come faccendiere del centrodestra. Viene considerato il burattinaio del sindaco di Sedriano, Alfredo Celeste, il quale finisce agli arresti domiciliari."
Su Sedriano si era abbattuto uno tsunami senza precedenti, ed i giorni e mesi successivi furono carichi di tensione..
Il 14 ottobre 2012 (2), ci fu un corteo spontaneo durante la festa patronale di San Remigio, che vide il suo momento culminante sotto la finestra dell’abitazione di Celeste, dove vennero chieste a gran voce le sue dimissioni .
Giovedì 18 ottobre (3), esattamente quattro giorni dopo, si svolse una fiaccolata organizzata da tutte le forze politiche - molto partecipata- dove si richiedeva nuovamente a Celeste e alla sua maggioranza di farsi da parte.
Mercoledì 14 novembre (4) nell’auditorium comunale, andava in scena uno spettacolo a dir poco raccapricciante e penoso, dove la maggioranza bocciava la mozione di sfiducia presentata dalle minoranze consiliari (5) tra l’incredulità e lo sgomento di centinaia di cittadini.
Mercoledì 9 gennaio 2013 (6), Celeste veniva scarcerato per decorrenza dei termini e tornava allegramente a fare il sindaco come se nulla fosse accaduto.
Lunedì 8 aprile, il Prefetto di Milano attivava la procedura per lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazione mafiose. In municipio si insediava la commissione di indagine prefettizia (7) e un gruppo di supporto interforze (8). Mai accaduto prima in Lombardia.
Martedì 15 ottobre il Consiglio dei Ministri decide lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose (9). Alle ore 23,30 circa la notizia viene riportata dai Tg nazionali (10).
Game over … Celeste non è più sindaco e Sedriano è il primo comune lombardo sciolto per infiltrazioni mafiose (11).
Questo molto sinteticamente l’elenco dei fatti più importanti, che hanno messo la parola fine all’amministrazione Celeste. Ma l’atmosfera, le battaglie, le estenuanti lotte, le emozioni, le sensazioni e gli eventi che hanno caratterizzato questo lunghissimo anno, sono difficili da percepire se non sono state vissute in prima persona. Emozioni e sensazioni che tutt’ora non sono ancora terminate. Si perché lo scioglimento è stato anche il nuovo inizio di Sedriano, con la voglia di riscatto che questa comunità vuole riconquistare. Ripartire non da zero, ma da meno venti, non è facile.
L’eredità lasciata dall'ex sindaco Celeste è pesante e avrà forti ripercussioni anche sulle future amministrazioni.
Oggi è esattamente un anno da quel fatidico 15 ottobre 2013, e noi non vogliamo dimenticare. Soprattutto nella speranza che una situazione del genere non si ripeta mai più. Entrare nella storia come il primo comune lombardo sciolto per infiltrazioni mafiose non è una cosa di cui andar fieri. Lede e offende la dignità dei cittadini onesti, che fortunatamente sono la stragrande maggioranza. Ma purtroppo è successo, quindi diventa necessario non rimuovere la memoria dell'accaduto e vigilare perché non si ripetano gli stessi errori. Non si deve far finta di nulla: è opportuno reagire e indignarsi.
Oggi per noi Sedrianesi è una data importante, è il nostro 25 aprile, la nostra liberazione, la nostra giornata “della memoria e dell’indignazione”. E da qui che dobbiamo ripartire, rimboccandoci le maniche, lasciandoci tutto alle spalle, ma senza dimenticare.
Flash Mob : Sedriano un anno dopo
Note:
Se queste notizie non le riportate voi.....
RispondiEliminaDagli altri "poltici" di Sedriano, mutismo assoluto.
GRAZIE !