E' semplicemente vergognosa la manfrina che si è tenuta attorno alla decisione che avrebbero dovuto assumere i giudici in merito alla condanna comminata al pregiudicato B.
Come è risaputo, l'anziano condannato ha ottenuto l’affidamento ai servizi sociali per scontare la pena di un anno dopo la condanna per frode fiscale al processo sui diritti tv Mediaset.
La sentenza, con la condanna a quattro anni, al netto dei tre scalati con l'indulto, è stata così ridotta a meno di anno.
L’ex cavaliere sconterà la suddetta "pena" di qualche mese in un centro di Cesano Boscone, nell'hinterland milanese, dove assisterà gli anziani (!?!) . Dovrà dimorare in Lombardia, ma per lo svolgimento dell'attività politica potrà recarsi a Roma dal martedì al giovedì......
E' così stata accolta la richiesta del pg e dalla difesa di B.. Evitati così i domiciliari, il leader di Forza Italia -elargendo pernacchie a destra e a manca- potrà godere della necessaria "agibilità" e potrà concentrarsi sulla prossima campagna elettorale per le europee.
E' l'ennesima presa in giro di tutti i cittadini onesti, l'ennesimo atto d'arroganza a favore del potente di turno, probabilmente col benestare (damose nà mano) di una parte politica che finge di non vedere e avvalla -anzi, perfeziona- questo genere di porcherie.
Noi di Sinistra di Sedriano ci dissociamo da queste scelte e proviamo una profonda vergogna.
Ma non solo. Parliamo -giusto per ricordare- anche del suo socio in affari Dell'Utri.
All’antivigilia della decisione definitiva della Cassazione per concorso esterno in associazione a delinquere di stampo mafioso, la Procura di Palermo spicca mandato di cattura nei suoi confronti. Ma l’interessato, di fronte all'ipotesi, decide che è meglio (per precauzione) andare lontano: fuori dall’Italia.
Infatti, non si capisce perché, avendone i mezzi, Dell’Utri non dovrebbe farne uso per sottrarsi al soggiorno nelle patrie galere. Ricordiamoci che nel suo caso non c’è la prospettiva degli arresti domiciliari o del servizio sociale : c’è proprio la cella, quella con le inferriate ed il chiavistello.
E' l'inizio dell“evasione preventiva”. E qui parte l'altra manfrina. Dell’Utri fa sapere che non intende sottrarsi alla cattura, ma vuole solo curarsi per tornare non appena finite le cure.
Come da copione, il suo antico compare di Arcore, cala il tre di briscola e dichiara che in Libano ce lo ha mandato lui, per fare un "commissione a Putin". Si parla perfino di intercettazioni nelle quali – già a novembre - il fratello Alberto parlava di un piano di fuga. Dato che le intercettazioni sono normalmente autorizzate dalla magistratura, come mai si è lasciato che il piano andasse avanti per oltre 4 mesi e la polizia non predisponesse un'adeguata sorveglianza di un simile personaggio ? Comunque, parte la domanda di estradizione e gli avvocati preannunciano subito battaglia, facendo notare che il reato per cui il loro cliente è perseguito non è previsto dalla leggi libanesi: quindi ?
Niente : seguiamo la telenovela, tifando -con poche speranze- nel suo rientro in Italia. Nel frattempo, il malato si è fatto ricoverare perchè "ha bisogno di un monitoraggio, anche se le sue condizioni non destano preoccupazione".
Noi di SdS -per una precisa scelta- normalmente non ci occupiamo di situazioni a livello nazionale. Preferiamo dare il massimo nel nostro territorio.
In casi come questi, però, sentiamo il dovere di trasferire "alla nostra gente" tutta la disapprovazione per questo tipo di vergognosi atteggiamenti. Ci preoccupa soprattutto, immaginare che anche dalle nostre parti ci potrebbero essere discepoli di queste insane mentalità e che -nel caso- potrebbero diffondere le loro attitudini truffaldine.
Sinistra di Sedriano
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