Lunedì scorso tre marzo,
era un anno esatto che il nostro amico e compagno Tiberio ci ha
lasciato. Il mesotelioma pleurico, tumore che colpisce le persone
che sono state esposte all’amianto, ce lo ha portato via
prematuramente.
Tiberio inizia a lavorare
a soli 16 anni, imparando il mestiere di fabbro presso un artigiano.
All’inizio del 1981 viene assunto alla FIAM (Fabbrica italiana
ascensori montacarichi), dove avrà il suo primo contatto con
l’amianto attraverso gli strumenti di lavoro, guanti e grembiule. A
seguito dell’evoluzione della normativa antincendio, il suo
contatto con l’amianto divenne sempre più consistente. La
produzione di porte tagliafuoco creava notevoli quantità di polvere
e sfridi di amianto e lana di roccia che si propagavano in tutta
l’area di lavoro.
Nei primi mesi del 1988
prende coscienza della pericolosità dell’amianto e in qualità di
delegato sindacale convoca il Consiglio di fabbrica (le attuali RSU)
e ottiene un incontro urgente con i vertici aziendali, che negarono
la presenza del suddetto materiale. Si rivolge direttamente anche
all’ispettorato del lavoro. In seguito all’intervento dell’Unità
Operativa Tutela Salute Luoghi di Lavoro (UOTSLL), nel 1989 l’amianto
viene rimosso dall’azienda e l'anno successivo viene sostituito da
fibra ceramica.
E’ stata una delle sue
battaglie e purtroppo ne è rimasto coinvolto personalmente.
La malattia la scopre
soltanto a fine 2010. Nonostante questo continua a svolgere le sue
attività politiche, sindacali, continua a lavorare, sempre con il
sorriso e con la grinta che lo ha contraddistinto negli anni.
Durante tutta la sua
malattia, molte sono state le sue peripezie. Si è battuto
incessantemente per il riconoscimento della malattia professionale e
contro la riforma pensionistica del governo Monti (riforma Fornero),
che ha allontanato i tempi del pensionamento anche per le vittime
dell’amianto.
Arriviamo a oggi. Non
capita sempre, ma di rado succede, che le istituzioni si accorgano
della vita delle persone specie se impegnate politicamente e
socialmente.
E così, su proposta del
sempre presente Massimo Gatti, che conferma la sua sensibilità
politica e sociale e che ringraziamo di cuore, quest'anno la
Provincia di Milano premierà con la consegna del Premio Isimbardi,
il nostro compianto amico Tiberio. Un importante riconoscimento alla
sua lotta contro l'utilizzo dell'amianto sui luoghi di lavoro e per
le sue battaglie per il riconoscimento della malattia professionale e
contro la nuova legislazione che ha allontanato i tempi del
pensionamento anche per le vittime dell’amianto.
Noi come Sinistra di
Sedriano siamo orgogliosi e soddisfatti per questo riconoscimento.
Speriamo che sia una sveglia affinché le sue battaglie, soprattutto
contro la riforma Fornero, che non considera categorie deboli i
lavoratori ex esposti all'amianto nonché i conseguenti malati di
mesotelioma o altro, possano al più presto riprendere in parlamento
e nelle opportune sedi istituzionali. Inoltre deve essere un
ulteriore motivazione a proseguire la battaglia sulla rimozione
dell'amianto dagli edifici pubblici, dagli edifici privati e da tutti
quei siti (acquedotti, tubature, ecc.) che contengo questo materiale
che altro non è che un killer silenzioso.
Il 12 marzo alle 17.30 al
Teatro Dal Verme si terrà la cerimonia per la consegna del Premio
Isimbardi. Noi saremo presenti, per tenere vivo il ricordo, l'impegno
e il valore di una battaglia civile e politica che deve proseguire
nel solco di quanto fatto da Tiberio.
Sinistra di Sedriano
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