Era esattamente un anno fa (10 ottobre 2012), quando Alfredo Celeste, sindaco di Sedriano, nell’ambito dell’inchiesta “Grillo parlante”, veniva arrestato insieme a Marco Scalambra (marito del capogruppo consiliare PDL Silvia Fagnani) ed Eugenio Costantino (padre del consigliere comunale PDL Teresa Costantino). A differenza degli altri due (secondo l’accusa suoi presunti corruttori), Celeste finì agli arresti domiciliari, e il 9 gennaio 2013 fu scarcerato per decorrenza dei termini. Il giorno 8 aprile in comune si è insediata la commissione di accesso agli atti, nominata dal prefetto, per verificare se vi erano i presupposti per sciogliere il consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. La relazione è stata inviata al ministro degli interni Alfano. Mai successo in Lombardia, non perché la mafia non esiste, ma perché gli amministratori si sono sempre dimessi prima (Buccinasco, Trezzano s/N, Desio).
Il nostro caro Alfrè no. E’ andato avanti spavaldo, nonostante le nostre continue e pressanti richieste di dimissioni. Lo abbiamo detto più e più volte, che per puro egoismo, anteponendo gli interessi privati al bene comune, ha continuato a fare allegramente il sindaco come se nulla fosse, difendendosi utilizzando mezzi pubblici (informatore comunale, cartelloni luminosi, ecc.). Se ci avesse ascoltato, avrebbe evitato la commissione di indagine, non avrebbe distrutto il paese e soprattutto non sarebbe arrivata la richiesta della misura preventiva di sorveglianza speciale nei suoi confronti. Fatto gravissimo e senza precedenti.
In estate il PM aveva chiesto il suo rinvio a giudizio per corruzione. Il giorno 2 e 3 ottobre, presso il palazzo di Giustizia di Milano, si è aperto il dibattimento preliminare che continuerà il 15 e 23 ottobre, dove sapremo se il GUP (giudice per l’udienza preliminare) accoglierà la richiesta, ovvero rinvierà a giudizio Celeste. Invece il PM della procura distrettuale antimafia, Alessandra Dolci, che nulla centra con la fase dibattimentale, ha chiesto di sottoporre Celeste, per tre anni, alla misura preventiva di sorveglianza speciale poiché ritenuto soggetto socialmente pericoloso. Dice la Dolci: “Dalle comunicazioni intercettate sono emersi concreti elementi per affermare che i progetti politici di Celeste e la necessità di potersi giovare degli illeciti appoggi elettorali di Costantino ne hanno fatto un politico in mano a quest’ultimo e a Scalambra”. Questo provvedimento comporta tutta una serie di limitazioni e di costrizioni della libertà individuale.
E cosi dopo un anno esatto dal suo arresto, la sua avventura di sindaco si sta concludendo nel peggiore dei modi. Noi pensiamo che sarebbe stato molto più dignitoso per il paese, ma soprattutto per il cittadino Celeste, se si fosse immediatamente dimesso il giorno dopo il suo arresto. Ne sarebbe uscito un po’ meglio, con un significativo gesto di responsabilità nei confronti dei cittadini che rappresentava, la magistratura avrebbe comunque fatto il suo corso, ma intanto ci avrebbe risparmiato questa lenta e atroce agonia e non avrebbe portato il paese nel baratro. Invece adesso sostanzialmente lo stanno dimettendo, attenderà lo stesso che la magistratura faccia il suo corso, ma da cittadino semilibero se il 27 novembre verrà accolta la richiesta di sorveglianza speciale, con un paese letteralmente distrutto e forse sciolto per mafia.
Concludiamo con una domanda : caro Alfrè, ma ne valeva veramente la pena ?
Sinistra di Sedriano
Ps. Il 19 ottobre a partire dalle 15,30, al di là del proprio credo politico, tutti in piazza Seminatore per dire BASTA a Celeste e la sua giunta.
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