Per libero arbitrio, trascurando gli aspetti filosofici, significa operare, ragionare, comportarsi in autonomia, con indipendenza di giudizio, affrancati e immuni da possibili pregiudizi e diffusi stereotipi.
Ma questo non vuol dire rinunciare a confrontarsi, dibattere, misurarsi con le idee altrui.
E' una necessaria quanto scontata premessa per valutare se durante il mandato elettorale di questa Amministrazione, ormai in scadenza, sia MAI avvenuto un semplice e UTILE scambio di opinioni, di punti di vista, fra i membri del Consiglio e tra maggioranza e opposizione.
Beh la risposta è scontata. Una ostentata sicumera esibita in ogni circostanza, sui social come nei Consigli Comunali ha impedito qualsivoglia comunicazione tra questa stellata maggioranza e una minoranza svagata e abulica.
Diversa la cultura istituzionale, le esperienze amministrative, il modo di porsi, di operare e quell'irritante, irrefrenabile voglia di impartire, sempre, lezioni di morale; di sproloquiare senza alcuna competenza su tutto. Un'arroganza senza limiti ne vergogna. Una spudoratezza manifestata in più circostanze, la più clamorosa e inspiegabile delle quali riguarda il comportamento etico, circa l'utilizzo improprio dei pass disabili dei genitori da parte del Vicesindaco Rossi che a tutela della propria onorabilità risponde con una melodrammatica scena muta. In perfetta sintonia con i consiglieri di maggioranza. Quelli stessi che si atteggiano a censori dei costumi politici, che si attribuiscono la patente di virtuosi, corretti e qualificati amministratori. Senza dire delle accuse di millantatori, di bugiardi, di mistificatori dispensate a piene mani e attribuite in egual misura ad oppositori, semplici cittadini, giornalisti e parenti tutti, da un Sindaco che rappresenta solo e soltanto il suo ego. In questo clima di ostilità permanente nei confronti di chi la pensa diversamente da loro sarebbe stato miracoloso aspettarsi qualcosa di diverso.
Beh la risposta è scontata. Una ostentata sicumera esibita in ogni circostanza, sui social come nei Consigli Comunali ha impedito qualsivoglia comunicazione tra questa stellata maggioranza e una minoranza svagata e abulica.
Diversa la cultura istituzionale, le esperienze amministrative, il modo di porsi, di operare e quell'irritante, irrefrenabile voglia di impartire, sempre, lezioni di morale; di sproloquiare senza alcuna competenza su tutto. Un'arroganza senza limiti ne vergogna. Una spudoratezza manifestata in più circostanze, la più clamorosa e inspiegabile delle quali riguarda il comportamento etico, circa l'utilizzo improprio dei pass disabili dei genitori da parte del Vicesindaco Rossi che a tutela della propria onorabilità risponde con una melodrammatica scena muta. In perfetta sintonia con i consiglieri di maggioranza. Quelli stessi che si atteggiano a censori dei costumi politici, che si attribuiscono la patente di virtuosi, corretti e qualificati amministratori. Senza dire delle accuse di millantatori, di bugiardi, di mistificatori dispensate a piene mani e attribuite in egual misura ad oppositori, semplici cittadini, giornalisti e parenti tutti, da un Sindaco che rappresenta solo e soltanto il suo ego. In questo clima di ostilità permanente nei confronti di chi la pensa diversamente da loro sarebbe stato miracoloso aspettarsi qualcosa di diverso.
Però la minoranza ha le sue responsabilità. Molte e senza alibi.
Si perché rammarica rilevare come l'opposizione (consigliare) in questi quasi cinque anni ha ben poco contribuito ad alimentare una onesta ed approfondita discussione. Troppe volte si è resa irreperibile, dimostrandosi distratta ed inerte. Troppe volte si è passivamente allineata a decisioni che meritavano, quanto meno, una minimale disamina e, in non poche circostanze, una ferma e determinata OPPOSIZIONE.
Per questo abbiamo sovente assistito a Consigli Comunali "poveri" di contenuti e ancor meno di esposizioni ragionate, Consigli Comunali che meritano l'avvilente appellativo di sbrigativi e superficiali. Olografici.
Tutto questo non ha solo svilito il ruolo istituzionale di questa improvvisata Amministrazione, ma anche la funzione e la carica dei consiglieri. Di maggioranza e ancor più dell'opposizione. Proporsi per una carica politica rappresentativa è una libera scelta individuale, il venir meno al mandato conferito dagli elettori è rinnegare la fiducia di cui si è investiti. La rinuncia ad esprimere e sostenere le istanze di chi, stimandoli degni, ha riposto delle legittime aspettative, in persone che invece si sono dimostrate non all'altezza del compito è inqualificabile e ingiustificabile.
E' tempo di tirare le somme, di stilare bilanci, di "misurare" il proprio operato, di determinare quanto si è rispettato il mandato ricevuto o si è piuttosto preferito indulgere alla svogliatezza e alla mediocrità.
Più d'uno intende riproporre la propria candidatura, libero di farlo, ma vorremmo che nel "valutare" il proprio operato applicasse il metro giusto, severo e imparziale dell'obiettività.
Se così fosse crediamo solo pochi, anzi pochissimi supererebbero l'asticella della decenza.
Il nostro giudizio, il nostro libero arbitrio li condanna senza appello, nessun esame riparatore. Troppo grave l'insufficienza, il pressapochismo, l'improvvisazione. Irrimediabilmente bocciati. Tutti, indistintamente.
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