lunedì 5 novembre 2018

Lettera aperta : una donna su tre

Alla cortese attenzione:
Assessore Elisabetta Alì; Assessore Valeria Chiesa; Presidente del Consiglio Comunale Stefania Galeazzi; Consigliere Maria Teresa Olgiati; Consigliere Saveria Susi Auletta.

Si valuta che una donna su tre nel mondo sia vittima di violenza: fisica, psicologica o sessuale. E in alcuni paesi, il tasso di violenza subita dalle donne addirittura raddoppia rispetto alla media mondiale. Si parla di sette donne su dieci vittime di violenza e di stupro.

È ormai divenuto quotidiano in Italia, apprendere dai media la notizia dell'ennesimo femminicidio. Soltanto qualche giorno fa, si è data notizia - ancora una volta- della brutale tragedia che ha colpito una ragazza a Roma. 

Fa male risentire i dettagli di quelle violenze e dell'epilogo di morte, buttati in pasto a curiosità e morbosità o - peggio- ai commenti di certa stampa spazzatura. Si ipotizzano rimedi e giustificazioni, spesso solo per ottenere qualche "mi piace" o voto in più. Si strumentalizzano politicamente questi avvenimenti, inneggiando a severe punizioni per i colpevoli, ma non si fa - concretamente- nulla per istruire ed educare alla non violenza nei confronti delle donne. Si aumenta per qualche tempo la presenza delle forze dell'ordine nei territori e via... Si mette in sostanza "una pezza" e si rattoppano i buchi quando questi sono già presenti e ormai troppo grossi. 

E allora? Occorrono (quotidianamente) gesti concreti e segni tangibili di sensibilizzazione del problema, affinché sia sempre chiaro che il rispetto verso le donne si deve manifestare giorno per giorno: tutti i giorni. Dobbiamo abbattere stupidi stereotipi e assurdi retropensieri, atti tangibili per ricordare alle donne di inchiodare gli uomini alle loro responsabilità e agli uomini di spogliarsi del ruolo triviale che gli viene cucito addosso sin dalla nascita, per iniziare a essere persone senzienti e rispettose. Sarà molto importante, infine, intervenire sui modelli comportamentali dei giovani. 

Molti comuni - sensibili alla problematica – hanno aderito all'iniziativa "panchine rosse", esponendo questo simbolo in modo ben visibile nei luoghi pubblici di maggior aggregazione quali parchi, piazze, vie, biblioteche, teatri ecc... proprio perché attenti a sensibilizzare e tenere in evidenza il problema. 

Dopo la necessaria premessa, veniamo a questa lettera aperta, con la quale chiediamo all'Amm.ne comunale di aderire a questa iniziativa, in occasione della “giornata mondiale per l'eliminazione della violenza contro le donne” che si celebra il 25 novembre, per dare anche a Sedriano - finalmente- un segnale. 

Suggeriamo la scelta di Piazza del Seminatore, come luogo simbolo e di aggregazione del nostro comune. Davanti alla Sala Costa è già presente una panchina che potrebbe essere allestita in tal senso. Non condividiamo che in questi anni, il Comune di Sedriano non abbia mai fatto nulla per sensibilizzare la comunità Sedrianese su questo argomento e riteniamo ancora più vergognoso il fatto che, le donne presenti in consiglio comunale, come consiglieri e assessori - oggetto di questa lettera - non abbiano mai sentito la necessità di proporre segnali e iniziative in tal senso, ancor più considerando il loro ruolo istituzionale. 

Noi di SdS abbiamo provveduto a fare ciò che il nostro comune non ha fatto mai, allestendo presidi, distribuendo volantini sull'argomento, pubblicando articoli sul nostro blog. Predisponendo anche la vetrina della nostra sede con segnali - anche provocatori - per raccogliere i commenti e le reazioni dei cittadini e specialmente delle cittadine. Abbiamo noi stessi portato alla visione di tutti una “panchina rossa” e spiegato il suo valore sociale ed il suo significato. Abbiamo sempre ospitato nella nostra sede "un posto occupato", con l'intento di sensibilizzare su questo argomento che purtroppo le donne  vivono spesso in modo inadeguato e sarebbe molto bello che lo proponeste anche voi nel prossimo consiglio comunale utile.

Vi suggeriamo quindi, di fare vostra questa proposta avendone condiviso i contenuti, ricordando sempre che l'empatia, la sopportazione e la dolcezza, sono tratti femminili che a volte occorre mettere da parte per essere più forti e determinate. Questo, perché possa cambiare qualcosa - come nel passato hanno fatto le nostre nonne e bisnonne-  per ottenere i diritti di cui oggi le donne dispongono. Dobbiamo però essere consapevoli e non dimenticare mai che finché le donne non abbatteranno gli stereotipi tipici dell'educazione femminile, non riusciranno mai ad essere davvero libere. 

Rossella Luongo per SdS

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