Dopo essere stato annunciato mesi or sono, il progetto "La pista di Pietro", ha preso l'abbrivio; qualche abituale lacuna nell'esplicitare i dettagli riguardanti cosa raccogliere e dove conferire il materiale, ma poi non si sono fatte attendere le copiose fotografie ufficiali.
Un Sindaco sorridente e fotogenico immortalato nell'atto di distribuire, senza risparmiarsi, strette di mano a destra e a manca.
Solita rituale teatralità.
D'altra parte questa amministrazione si alimenta esclusivamente di questa.
Apparire, far credere di fare qualcosa di importante, insolito, diverso.
Premesso il nostro incondizionato plauso per la connotazione "ambientalista" di riuso e riciclo dell'iniziativa, a cui abbiamo aderito consegnando le vecchie scarpe da corsa, vogliamo fare i ragionieri, adottando gli stessi criteri ripetute volte applicati dagli amministratori nell'operare scelte, dove la valutazione prevalente se non esclusiva è stata quella economica.
A cominciare dagli ambulatori, i primi a soccombere alla sed lex dura lex del conto "profitti e perdite".
Dunque il rifacimento della pista di atletica delle scuole Pirandello, quanto costerebbe in "astratto" ?
Proviamo a determinarlo per deduzione.
Un Comune quasi limitrofo ha rinnovato ex novo una pista di atletica a 6 corsie lunga 400 metri canonici più i "3.000 siepi" ed il rifacimento della pedana per il salto in lungo e triplo, non lesinando sul materiale, spessore importante e quindi idonea per essere omologata per gare ufficiali FIDAL (Federazione Italiana Atletica Leggera) spendendo la bella somma di 214.000 euro. Precisiamo che il 50% è stato finanziato, attraverso un bando, dalla Regione Lombardia a fondo perso.
Date queste premesse, applichiamo la matematica. Dividiamo i 214.000 euro per 4, visto che la pista non è di 400, ma di soli un centinaio di metri. Poi sottraiamo il percorso "3.000 siepi", non contemplato e altri spiccioli per la pedana del salto in lungo. Sottraiamo un tot per l'uso di un materiale più povero perché non necessariamente a norma FIDAL. Dunque il risultato finale è, ad essere generosi, sui 40/45 mila euro, da dimezzare se si fosse partecipato al bando.
La pista di Pietro quanto costa o costerebbe, perché non è poi così scontato che venga alla fine realizzata.
La delibera della G.C. n. 111 del 02/10/2018 ha conferito l'incarico alla società ESO di provvedere alla raccolta delle scarpe ad un canone annuo di 1.500 euro per tre anni ai quali aggiungere il costo del servizio per lo svuotamento periodico degli esobox compreso tra i 78,66 e i 47,25 euro.
Per riassumere, durata presunta del progetto 3 anni, costi certi 4.500 euro ai quali aggiungere un tot per gli svuotamenti, quindi? Un'incognita. Alla fine la società fornirà il materiale ridotto in granuli, ma bisognerà provvedere alla stesura e quindi? E se il materiale raccolto non dovesse essere quantitativamente sufficiente? Si farà o no?
Certo sono ragionamenti teorici, quasi materia da computisteria, ma non astrusi.
Di certo c è l'effetto mediatico del "lancio", quanto all'esito finale, per essere dozzinali: chi vivrà vedrà.
Di certo c è l'effetto mediatico del "lancio", quanto all'esito finale, per essere dozzinali: chi vivrà vedrà.
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