Leggiamo, sulla stampa locale (Settegiorni 20/07/2018), per l'ennesima volta, la finalità per la quale l'Amministrazione Comunale ha reso disponibile l'area di Via Gagarin patrocinando il progetto di piantumare un centinaio di alberelli (versione Cipriani) in collaborazione con le Scuole e il Punto Macrobiotico di Sedriano, cioè quello di sensibilizzare i bambini "sul tema ambientale e l'importanza del bene comune".
Constatando il più totale fallimento del progetto ci aspetteremmo un "mea culpa". Invece si colpevolizzano i bambini rei di non essersene presi cura. Sbalorditivo.
Dei cento alberi, - probabilmente solo un'ottantina- ne sono rimasti in vita una quindicina/ventina contando in questo numero anche alcune essenze sostituite da privati cittadini.
Parliamo di una fallanza (mancato attecchimento) superiore al 80% - 85%, un vero disastro.
Un progetto nato sotto i migliori auspici e con le migliori intenzioni naufragato per il solito modo di affrontare le cose, improvvisato e incompetente.
Se scopo e premesse erano: tema ambientale e bene comune, sono stati raggiunti entrambi, centrati e coniugati nello stile pentastellato a cui ci stiamo, nostro malgrado, abituando.
E' comunque lo specchio di come questa amministrazione concepisce e gestisce il verde, ma non solo.
Leggiamo, inorriditi, che l'Amministrazione vorrebbe coinvolgere SdS nella gestione di quel che rimane del "bosco in città", si risparmi pure fatica e tempo perché noi collaboriamo solo con persone serie, coerentemente, in progetti concreti con i crismi della fattibilità, possibilmente condivisi e discussi e non con consumate soubrette dell'avanspettacolo assai inclini alla propaganda e spiccate doti egocentriche.
Questo non vuol dire che abbandoneremo Via Gagarin all'incuria, tutt'altro, ma se cortesemente ci indicate di chi è questo progetto e chi se ne deve occupare, chi il responsabile/i, magari lo/i contatteremo per coordinare gli interventi del caso.
Ps. Suggeriamo, se si vuol dare un aspetto compiuto all'area sostituendo le piantine decedute, di riprogettare il tutto, avvalendosi di persone qualificate, perché così com'era stato concepito (a filari come fosse un vigneto o un pioppeto e alternando casualmente le essenze) poco o nulla hanno a che vedere con il bosco ipotizzato e la naturalità ambientale ricercata.
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