Parlare non costa che fiato, scrivere solo tempo.
Così sui social si scribacchia di tutto ed il suo esatto contrario; indubbiamente una modalità di comunicazione diretta, comoda e gratuita.
Irresistibile per grafomani patologici e – in particolar modo- per imbonitori politici.
Così scorrendo oziosamente e casualmente qualche pagina di qualche sito ci si imbatte in post che parlano di sicurezza, riferito al posizionamento - tardivo - di barriere metalliche sul marciapiede estensibile di Via Mazzini, parrebbe non a salvaguardia e tutela dei pedoni, quanto per impedire la sosta selvaggia, esteticamente deplorevole (da che pulpito vien la predica!).
Troviamo poi promesse di acquisto -sempre tardivamente- di reticelle e tutori, da destinare al neo costituito "bosco" di Via Gagarin, ad oggi non ancora pervenute.
Ogni cosa a suo tempo. Anzi in due tempi, prima e dopo.
La contemporaneità è prassi sconosciuta o bandita.
Forma mentis? Pensiero dicotomico?
Propendiamo semplicemente per svagata e confusa progettualità, una aggrovigliata visione delle cose che richiede tempo e denaro aggiuntivo per essere dipanata.
Ma torniamo alla sicurezza, tema caro all'inserzionista Sindaco e quanto mai serio.
Ci sono strade, molte, "screpolate", e transitarvi -specie in bicicletta- dà un piacevolissimo massaggio alle membra. Altre bucherellate come un gruviera e ancor più quelle per le quali la segnaletica orizzontale è un remotissimo ricordo. Per non parlare di buche e avvallamenti, egualitariamente diffuse un po' dappertutto e occasionali dispensatori di docce a malcapitati cittadini.
Altre vie prive di adeguata illuminazione, come la parte terminale di Via Meda -per citarne una- e relativo ampio parcheggio. L’illuminazione è garantita dall'azienda Buon Buono, chiusa ormai da diversi anni con strada e parcheggio -ovviamente- lasciate nella più fonda delle tenebre e ha del miracoloso constatare non si siano ancora registrati incidenti.
Come si evince la sicurezza è un concetto non estensibile, ma interpretativo, personalistico, etereo e discrezionale. Per questi motivi dovrebbe essere prioritaria.
Dunque investimenti adeguati e solleciti ?
Macché, non scherziamo; prima l'insalatina, garantita dagli orti e una bella grigliata fornita dagli annessi barbecue, il tutto irrorato dal buon vino dei castelli romani con un brindisi alla sicurezza.
Solo dopo però. E' tradizione, rispettiamola.
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