Qualcuno potrebbe pensare che siamo monotoni, ripetitivi, un pò fissati, fors'anche maniacali. In realtà, ad ogni piè sospinto ci imbattiamo in questa ricorrente locuzione e a pronunciarla sono proprio quelli del fare, della rendicontazione mensile delle attività, ricomprendenti anche -e soprattutto- la normale ed ordinaria amministrazione; quella imprescindibile, abitualmente prevista e richiesta proprio alla macchina comunale, per la sua intrinseca natura di istituzione al servizio della cittadinanza. Opinabili punti di vista.
Ma forse è colpa nostra, perché guardiamo da troppo vicino le cose e, come succede con una lente di ingrandimento, l'oggetto osservato appare distorto, indistinto, sfuocato.
Una lunga premessa per introdurre un argomento che cercheremo d esporre in modo comprensibile e schematica semplificazione: i canoni concessori.
E iniziamo proprio dalla frase emblematica contenuta nella risposta ad una nostra richiesta di alcuni mesi fa, pervenuta come di consueto a distanza di molto tempo e diversi solleciti.
Vi risparmiamo il ginepraio delle disposizioni succedutesi con la liberalizzazione del mercato del gas per normative interne e a seguito del recepimento di quelle emanate dalla Comunità Europea. Ci atterremo quindi soltanto ai canoni concessori definendoli come un corrispettivo da riconoscere ad una amministrazione per l'uso particolare del suolo pubblico; nella fattispecie, quella relativa alle condutture del gas metano.
Canoni che 2iRete Gas Spa, precedente ed attuale erogatore del servizio di distribuzione gas, dovrebbe riconoscere al Comune di Sedriano, cosa che invece non avviene per una interpretazione legislativa di parte, chiarita successivamente -in modo inequivocabile- da circolari ministeriali.
Perciò leggiamo: "il Comune.... con nota del 8/2/2017 ha provveduto a richiedere la liquidazione del saldo dei canoni non versati....( l’ammontare nella la lettera non viene menzionato). Con nota del 13/03/2017, 2i Rete Gas S.p.A ha rifiutato di riconoscere all'Ente i canoni richiesti. L'Ente -cioè il Comune- sta valutando le possibili strade al fine di....”
Così a distanza di 10 mesi dalla richiesta e a 9 dal categorico rifiuto si sta ancora valutando…su che cosa, ci viene da chiedere ? Pur vero che potrebbe essere necessario intraprendere una inevitabile vertenza legale e sarebbe comprensibile una opportuna valutazione oggettiva e ponderata della situazione, ma mesi e mesi per una scelta obbligata e ineludibile appaiono troppi: davvero troppi.
Nel frattempo e nelle more della difficile (eufemismo) decisione da parte della nostra Amministrazione, diversi Comuni della zona, alle prese con le stesse problematiche e con lo stesso soggetto erogatore del servizio -la suddetta 2i Rete Gas Spa- sono passati alle vie di fatto, citandola nelle sedi giudiziarie ed ottenendo il riconoscimento del pagamento dei canoni -centinaia di migliaia di euro- scaduti e non pagati, (Marcallo, Busto Garolfo, ecc.), confermando così un orientamento giurisprudenziale decisamente favorevole ai ricorrenti.
Non è dato di sapere se nella formulazione del bilancio sia stato previsto l'introito di questa voce tutt'altro che trascurabile ed in grado di destabilizzare l'equilibrio finanziario dei Comuni se questi canoni non venissero incassati.
Ciò che rileviamo è il totale disinteresse sull'argomento da parte di tutti -consiglieri comunali compresi- forse distolti da ben più serie questioni "agricole", boschi (miserrimi) e orti (stellati) o impegnati in perenni scaramucce verbali su tematiche di fondamentale importanza...
Anche noi stiamo valutando, in assenza di immediate e pubbliche decisioni le iniziative da intraprendere affinché la nostra comunità sia messa al corrente di questa, ennesima, prova di incapacità che potrebbe privare il nostro comune di significative somme da utilizzare a vantaggio dei cittadini.
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