Siamo
rimasti colpiti dall'incendio doloso dell'ufficio del consigliere Delle Donne.
Prima
di tutto esprimiamo tutta la nostra solidarietà che non è di circostanza, ma
vera.
Vera
perché riteniamo di non avere alcun motivo di risentimento nei suoi confronti,
non è sufficiente militare nel PDL ed avere votato a favore del proseguimento
di questa amministrazione per volere tanto male ad una persona, qualunque sia
il motivo.
Per
questo riteniamo azzardati i titoli che abbiamo visto nei giornali in questi
giorni.
Noi
non abbiamo creato nessun clima di tensione, abbiamo solo preso atto di quello
che è successo, e giustamente ne abbiamo chiesto conto (e ne chiederemo ancora
conto) a questa maggioranza.
La
memoria purtroppo si annebbia facilmente ma, dobbiamo tutti sapere che,
Sedriano non è nuova ad episodi del genere.
La
nuova panetteria in via Fagnani fu oggetto di incendio doloso durante
l'amministrazione Rigo, ma nessuno si sognò di scrivere questi titoli, proprio
perché non era in corso come ora, una indagine della magistratura su possibili
infiltrazioni mafiose, il sindaco non era agli arresti domiciliari e due
parenti di consiglieri non erano finiti in galera.
Se
dobbiamo parlare di clima di tensione, difficilmente può essere attribuito alla
minoranza sia consigliare che extra consigliare.
Ovviamente
nessuno di Noi mette la mano sul fuoco per affermare che sicuramente le persone
che hanno compiuto questo ignobile gesto, non siano riconducibili a qualcuno
che si sia sentito in dovere di compierlo come punizione per non avere votato
la sfiducia, ma nutriamo forti dubbi in merito.
Noi
crediamo che queste modalità appartengono a persone riconducibili alla
criminalità organizzata.
Al
massimo se fosse veritiero quanto sostenuto dai giornali, ci poteva essere una
scritta ingiuriosa fatta con una bomboletta, ma nulla di più.
Delle
Donne, ci risulta faccia il commercialista e quindi per motivi puramente
professionali deve suo malgrado avere copia di documenti con dati sensibili, vorremmo
magari capire se per caso, qualcuno poteva avere interesse tra i suoi clienti a
fare sparire documenti ritenuti compromettenti.
Ci
sembra questo un motivo molto più pertinente di quanto si ostinano ancora a scrivere
i giornali.
Se
verità e giustizia sono parole che hanno ancora un senso, riteniamo importante
da parte della stampa locale di ricordare i principi del giornalismo.
Noi
crediamo che un giornalismo corretto, deve consentire di distinguere
all'interno di una notizia, il fatto cioè i famosi cinque punti (chi, che cosa,
dove, quando e perché) separandoli nettamente dalle opinioni soggettive.
Per
poter fare questo, pensiamo sia un obbligo per il giornalista, evitare che la
notizia sia falsata dall'opinione soggettiva di chi la racconta.
Ovviamente
questo è fiato sprecato nel caso del prezzolato Vadalà.
Sinistra
di Sedriano
Sono un ex elettore di Celeste, non sono di sinistra e mai lo sarò.
RispondiEliminaVi riconosco il merito di essere a modo vostro oggettivi, quanto e vero quello che avete detto sul giornalismo.
Continuate così.