L’articolo 18 aveva una funzione deterrente. Il reintegro veniva utilizzato (dati alla mano anno 2011) da 400 dipendenti su 12.800. Quindi la sua forza era di scoraggiare i licenziamenti senza giusta causa.
La porcata “Fornero/Monti “ di fatto svuota l’articolo 18 del suo contenuto, dalla sua funzione deterrente, in poche parole viene cancellato, abolito, abrogato con un colpo di mano e con la complicità del PD e della CGIL.
Il “reintegro” inserito mercoledì 4 aprile dalla Fornero , altro non è che uno “specchietto per le allodole” poiché quasi mai applicabile. Conferma la dà lo stesso Monti che il 5 aprile si lascia sfuggire la verità (per tranquillizzare gli imprenditori) : “Reintegro in casi estremi e improbabili”. Quindi caro Bersani ti hanno preso per il culo ! Forse. Almeno che non c’era qualcosa di concordato con il governo per non farti perdere la faccia in vista delle elezioni amministrative.
Torniamo sull’articolo 18.
I licenziamenti, grazie alla tecnica dello “spacchettamento” diventano praticamente liberi. L’unica accortezza che le aziende devono avere è quella di indicare, nella causale del licenziamento, i “motivi economici” e non lasciare troppe tracce e testimonianze di discriminazione (anche se mai nessun datore ha mai adotto “motivi discriminatori” peraltro sanzionati, prima che dallo statuto dei lavoratori, dalla Costituzione Italiana).
I licenziamenti, grazie alla tecnica dello “spacchettamento” diventano praticamente liberi. L’unica accortezza che le aziende devono avere è quella di indicare, nella causale del licenziamento, i “motivi economici” e non lasciare troppe tracce e testimonianze di discriminazione (anche se mai nessun datore ha mai adotto “motivi discriminatori” peraltro sanzionati, prima che dallo statuto dei lavoratori, dalla Costituzione Italiana).
Quindi le uniche ragioni ammissibili sono quelle disciplinari o economiche.
Disciplinari. Il reintegro scatta solo in tre ipotesi :
- Che il fatto non sussista
- Che il lavoratore non lo ha commesso
- Che il fatto è previsto dal contratto collettivo come “illecito che consenta una mera sanzione conservativa”, ovvero è codificato chiaramente nel CCNL che debba essere sanzionabile ad esempio con una sospensione per x giorni, e quindi il licenziamento risulta evidentemente sproporzionato
E qui c’è la prima fregatura. Se il giudice non ravvisa una di queste tre ipotesi, e nel contempo non sia dimostrato il giustificato motivo disciplinare, viene imposto un indennizzo e non il reintegro.
Carattere Economico.
Una volta comunicata la risoluzione del rapporto, impresa e dipendente devono presentarsi entro sette giorni presso la Direzione territoriale del lavoro per addivenire a una «conciliazione» in cui viene stabilita l'entità dell’indennizzo. Se entro 20 giorni l'accordo non si trova, l'azienda può procedere al licenziamento effettivo. Se invece c'è, parte «l'affidamento del lavoratore ad un'agenzia» per la ricollocazione sul mercato del lavoro.
Il lavoratore che non trova l'accordo può ancora ricorrere al giudice, ma questi non potrà entrare nel merito delle ragioni economiche addotte dall'azienda; e solo nel caso ne riscontri l'«insussistenza» procederà al «reintegro».
E qui c’è la seconda fregatura. L’onere della prova, resta ancora in carico al datore: ma se non riesce a giustificare l’esistenza del motivo economico, mentre prima ordinava il reintegro, ora il giudice condanna il datore al pagamento di una indennità da 12 a 24 mesi. Dunque non può ordinare il reintegro anche se la ragione economica non è giustificata.
Quindi voi vi chiederete : e il famoso reintegro tanto sventolato da Bersani, Bonanni, Angeletti e Camusso ?
Solo quando la ragione economica è “manifestamente insussistente”, ed è qui che di fatto l’onere della prova si sposta al lavoratore. Perché sarà Lui a dover assumere : psicologi, investigatori, ricercatori, ecc. per dimostrare “la manifesta insussistenza”. Ovvero un motivo talmente chiaro da essere lampante.
In pratica è necessario dimostrare la discriminazione, o che l’antipatia da parte del datore sia stata smascherata da una ragione economica. E’ praticamente impossibile.
E comunque il caso di “manifesta insussistenza” , e qua siamo al paradossale, ma perfettamente in linea con le dichiarazioni di Monti, secondo il testo, il giudice “può” (ripetiamo “può”) ordinare il reintegro, cioè esso non scatta automaticamente. In pratica, anche qualora sia dimostrata questa già vaga e alquanto improbabile fattispecie, il giudice potrebbe anche non disporre il reintegro.
Questo quanto scritto nel testo della Fornero.
Per chiudere, il vero obbiettivo del governo era quello di eliminare il giudice per le controverse sul lavoro.
E c’è perfettamente riuscito: il lavoratore dovrà decidere subito se accettare l'indennizzo che gli viene proposto oppure correre il rischio di una causa in cui, se non vince, può perdere anche il risarcimento.
C’è poco da festeggiare cari amici del PD, chi voterà questa porcata dovrà assumersi le proprie responsabilità davanti a tutti i lavoratori.
Sinistra di Sedriano
Cari compagni, il modo con il quale vi riferite in questo articolo al PD e ai sindacati, in particolare alla Cgil, non favorisce in alcun modo una forma di interlocuzione positiva tra voi e quegli stessi soggetti politici e sociali.
RispondiEliminaMi chiedo, e vi chiedo, dove siete voi? Chi rappresentate a livello nazionale?
Il PD ha cercato di riequilibrare il ddl sul lavoro in maniera favorevole ai lavoratori (il reintegro prima non c'era) e la stessa cosa ha cercato di fare la Cgil.
Al Senato si possono ancora apportare dei miglioramenti: c'è tutta la parte sugli ammortizzatori sociali su cui il PD porterà il suo contributo attraverso propri emendamenti, mentre la Cgil chiede ulteriori modifiche come la disposizione reintegratoria nel caso di insussistenza di licenziamenti motivati da ragioni economiche che non sia "soggetta alla discrezionalità del giudice", ma invece "deve essere esplicitamente prevista come sanzione per l'illegittimità del licenziamento".
Inoltre "è incomprensibile e interpretabile, quindi da eliminare il termine 'manifesta' a proposito della insussistenza del fatto posto alla base del licenziamento per motivi economici".
La velocizzazione dell'iter di giudizio, il permanere dell'onere della prova dell'impresa, il ruolo del sindacato nella conciliazione ricostituiscono il potere di deterrenza dell'art.18 e scongiurano la pratica dei licenziamenti facili unicamente a indennizzo economico.
Ma se il PD e la Cgil fanno così schifo e voi siete così bravi, mi chiedo perché non riusciate a rappresentare quasi più nessuno.
E questa, cari compagni, non è una cattiveria gratuita ma solo una modalità di interlocuzione sintonizzata sulla vostra.
E non è un bel parlare...
Con amicizia
Rino Scialò
Portavoce PD Vittuone
Credo che il commento del "compagno del PD" che mi precede, sia assolutamente in sintonia con la linea che stanno mantenendo i vertici di quell'ex grande partito di sinistra.
RispondiEliminaAvanti così. amici di SDS.
Giuseppe.
Ma guarda come riemergono dai loro sonni profondi gli "amici" del PD; Ma come da una parte sparate peste e corna contro ogni cosa sia di sinistra (si vocifera in giro che vi siate tagliati il braccio, la gamba e la palla sinistra per dimostrare al mondo e soprattutto a Berlusconi che non siete dei cattivoni) e dall'altra scrivete cose come "Il vostro atteggiamento non favorisce in alcun modo una forma di interlocuzione positiva tra voi e quegli stessi soggetti politici e sociali"?.
RispondiEliminaNon è possibile nessun dialogo con chi si macchia di questo grave delitto sociale, soprattutto da una forza politica che si dichiara di centro sinistra (molto, molto centro e poco, poco sinistra).
Se ne assumeranno le responsabilità i politici e soprattutto gli elettori perché il delitto più grande è mandare ancora quella gente in parlamento.
Caro amico del PD di Vittuone ... vergognati !
RispondiEliminaChi scrive è anche residente nel tuo paese e penso proprio che il 6 e 7 maggio andrò al mare con mia moglie e mia figlia. Vergognati di nuovo !
Manuel
E' lo stesso PD a cui appartengono : Ichino, Letta, Fioroni, Veltroni, ecc. ? Tutte persone favorevoli all'articolo 18, vero ? E anche molto vicini alle posizioni della CGIL, vero ? No, sicuramente l'amico PD vittuone ha sbagliato, c'è un refuso, voleva dire altro. Perché se così non fosse ricordo che il primo aprile è passato da un pezzo.
RispondiEliminaVedo rabbia nel commento di Rino, e me ne dispiace.
RispondiEliminaE’ giusto che difenda il partito di cui è portavoce, ma è altrettanto lecito (soprattutto da parte di ch vive sulla propria pelle il disastroso governo Monti) dissentire.
Definire forza di sinistra il PD, la vedo dura. Oggettivamente è - come dicono bene i commenti che mi hanno preceduto e come lo dicono bene i malumori della loro base - molto più centro che sinistra.
Sarò perdonato se penso che non basti la parola “compagni”, così come non basti “essere contro Berlusconi”, per esser definiti di sinistra.
Sinceramente non mi piace la frase “Mi chiedo, e vi chiedo, dove siete voi? Chi rappresentate a livello nazionale?”
Non sono i numeri che danno la ragione.
“Il PD ha cercato di riequilibrare il ddl sul lavoro in maniera favorevole ai lavoratori (il reintegro prima non c'era) e la stessa cosa ha cercato di fare la Cgil. Al Senato si possono ancora apportare dei miglioramenti.”
Dove? Quali?
Ammetto che essere empatici sia difficile. Generalmente si DEVE vivere un problema per capirlo.
Ma l’empatia è (dovrebbe) essere qualità principale di un politico, senza il quale NON PUO’ e NON DEVE fare politica.
Parliamoci chiaro.
Che gliene frega al politico da 20.000 euro al mese del problema di vita di lavoratori che in media arrivano a 1000/1100 euro netti al mese anche dopo 10 anni di lavoro, a cui vengono aumentate tasse, accise, costi dei servizi sanitari, scolastici … eccetera eccetera?
dei lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro se non accettano una decurtazione del valore dello stipendio ed ulteriori sacrifici?
degli atipici i precari i disoccupati? dei pensionati al minimo dopo una vita di lavoro onesto?
Ammetterai Rino che sentirsi dire “fare i sacrifici per salvare il Paese” da persone che dopo nemmeno una legislatura vanno in pensione; da persone il cui netto mensile è il lordo annuale di un operaio/impiegato medio (forse!!!) è una presa per il culo.
E tale sensazione aumenta se a dirlo è una forza che si definisce di centrosinistra.
Se i sacrifici ci devono essere - e per carità così è – devono VALERE PER TUTTI IN MODO PROPORZIONALE (e quindi senza ombra di dubbio iniziare dalla PATRIMONIALE)
Non trovi?
Con stima
Luca
“Sotto i cieli di Rino”
RispondiEliminaBeh, la democrazia è anche (e soprattutto) questo : un dibattito (seppur virtuale) dove ognuno, nella maniera più libera, esprime la propria opinione. E’ una cosa bellissima e ringraziamo tutti!
Dopo di ché entriamo nel merito dell’argomento.
Lasciamo stare chi rappresentiamo o dove siamo, perché dovremmo aprire un capitolo a parte.
L’unica cosa certa e sicura, caro Rino, è che noi ci siamo … sempre!
E a Sedriano si sente molto bene la nostra voce … purtroppo solo la nostra.
Tu dici che il PD ha cercato di riequilibrare il DDL del lavoro?
Per caso, come ha già fatto nella controriforma delle pensioni ?!
No caro Rino, qua non c’è nulla da riequilibrare.
Non potrai “mai fare di un asino un cavallo da corsa” !
L’articolo 18 non si tocca, perché va bene così com’è.
E non ve lo chiediamo solo noi, lo chiede anche la vostra base che per fortuna è diversa dalla vostra dirigenza (dovreste ascoltarla molto di più, vedi primarie Genova, Milano, Cagliari, Napoli, ecc..).
Se veramente siete una forza vicina ai lavoratori dovete fare solo una cosa : FATE CADERE QUESTO GOVERNO !
Ultima precisazione.
Fortunatamente, anche le basi della CGIL, CISL e UIL sono lontane anni luce dai loro dirigenti.
Guarda tutti gli scioperi spontanei, i blocchi autostradali, che nonostante non ne parli più nessuno continuano ogni giorno (e tutte le sigle sindacali insieme!).
Per chiudere, arriviamo alla FIOM e ai sindacati di base (USB, CUB, COBAS, ecc.), gli unici rimasti che ascoltano i propri lavoratori.
Un abbraccio
Sinistra di Sedriano
Ps. Ti consigliamo di fare un giro a Sedriano, di guardare i nostri manifesti che dal 16 aprile saranno affissi e di riflettere un po’ sul loro significato
Caro Luca, cari compagni,
RispondiEliminaè evidente che partiamo da due punti di partenza completamente diversi.
Quando Berlusconi presentò le dimissioni e finalmente cadde il suo governo, Bersani disse che prima di tutto veniva l'Italia. Il PD scelse di non andare alle elezioni perché la situazione dell'Italia era drammatica. Rischiavamo di fare la fine della Grecia e di finire tutti sotto i ponti. Che poi gli Stati nazionali siano sottoposti alla speculazione finanziaria internazionale e che i mercati finanziari globali debbano assolutamente essere regolamentati in maniera diversa è un altro discorso, che qui lasciamo perdere.
Tornando all'Italia, si è giunti ad un governo particolare, quello di Monti, sorretto da una maggioranza anomala, fatta da Pdl, Udc e Pd.
Sulla scelta di Bersani e del Pd si può essere in disaccordo, ma è dalla situazione descritta prima, che tra l'altro ha visto il gradimento della grande maggioranza degli italiani al momento in cui si è verificata, che dobbiamo partire.
E' ovvio che si tratta di una maggioranza anomala. Bersani lo ha detto chiaramente tante volte: i provvedimenti che sta prendendo il governo Monti, in tutti i campi, non sono quelli che avremmo preso noi. E' con questa situazione che bisogna fare i conti, e noi stiamo provando a farli.
Il Ddl al senato può essere ancora migliorato per esempio introducendo un tetto alla quota di contratti a tempo determinato sul totale dei contratti di lavoro, introducendo una retribuzione o compenso orario minimo in relazione ai minimi contrattuali del settore corrispondente, e tante altre ancora. Inoltre bisogna pressare il governo affinché si riduca la pressione fiscale sul lavoro dipendente e i pensionati; si ottengano provvedimenti per la crescita economica e la creazione di posti di lavoro.
Per questo sarebbe necessaria un'adesione massiccia allo sciopero generale di mercoledì prossimo della Cgil di Milano (vedi http://www.viverevittuone.it/?p=1556), che si ripeterà in tutte le altre grandi città italiane, in modo da mettere sotto pressione la Fornero, Monti e compagnia cantante.
Sui principi di solidarietà e uguaglianza, scusate compagni, ma bisognerebbe evitare di dare sempre lezioni, come se gli altri fossero tutti figli di papà nati già con la camicia.
L'avversario non è né il PD né tantomeno il sottoscritto.
Un caro saluto
Rino
P.s.: capisco che siamo in un luogo pubblico, anche se virtuale, ma visto che io ci ho messo nome e cognome mi sarebbe piaciuto che anche nella risposta di SdS ci fosse stata una firma.
Chi laüra ghà una camisa e chi fà nagott ghe n'à dò
EliminaIL LAVORO NON E' UNA MERCE - 18 APRILE 2012 - SCIOPERO GENERALE - MILANO
RispondiElimina4 Presidi con Volantinaggio (dalle ore 9,00 alle ore 12,00)
- SEDE RAI - CORSO SEMPIONE (confluiscono le pensionate e i pensionati, le lavoratrici e i lavoratori dei trasporti, della comunicazione, dell'edilizia,degli assicurativi e gli atipici)
- CONFCOMMERCIO - CORSO VENEZIA 47 (lavoratrici e lavoratori del commercio)
- ASSOLOMBARDA - VIA PANTANO (lavoratrici e lavoratori metalmeccanici, chimici, tessili, dell'energia e dell'agroalimentare)
- PREFETTURA - CORSO MONFORTE (lavoratrici e lavoratori della scuola e dei pubblici servizi, tutti i comparti del pubblico impiego, sanità privata, terzo settore, igiene ambientale pubblica e privata, federcasa e federculture)
Parte 1
RispondiEliminaCarissimo Rino ciao,
prima di tutto vorrei ringraziarti, come ti sarai accorto, il PD sedrianese ha fatto voto di silenzio nei nostri confronti, quindi è impossibile un confronto, meno male quindi che Tu ci consenti di tenere nella giusta considerazione le opinioni sincere di un compagno del PD.
Condivido buona parte del Tuo ragionamento, ma devo anche considerare i risultati fino ad ora raggiunti che, viceversa indicano con estrema chiarezza che al di la dello sputtanamento internazionale di Berlusconi che, il governo Monti ha con merito ribaltato questa situazione, quindi ha ripristinato affidabilità ed autorevolezza al nostro Paese, le ricette per riequilibrare la ormai insostenibile situazione economica dell’Italia, si sono rivelate non certo all’avanguardia ma, al contrario nella direzione di una politica liberista di destra condivisa da Berlusconi e che Lui non era mai riuscito a fare.
Cosa ha fatto il PD?
Si forse è stato giusto sostenere la creazione del Governo Monti, ma dopo la pessima riforma delle pensioni, dopo che il ministro Fornero si è nei fatti preso gioco del PD, nessun emendamento di una certa consistenza è stato approvato, anche quello sacrosanto sui lavoratori precoci, era ormai evidente che non era più possibile sostenere il governo a queste condizioni.
Caro Rino, sono convinto che, il problema vero del PD ma anche di molti altri partiti sia nella vetustà dei suoi dirigenti.
Sono arciconvinto che se al posto di Bersani ci fossi stato Tu, avresti chiaramente detto che non era possibile un accordo su quelle basi.
Ritornerò a pensare positivamente nel PD quando vedrò che i nuovi dirigenti sono persone che vengono dalla gavetta, che si sono fatti le ossa nel sindacato tra i lavoratori e successivamente in mezzo alla gente come sindaci od amministratori, facciamo un esempio concreto? Emilio Bianchi operaio Italtel che tirava la lima come me in officina, che ha ricoperto il ruolo di assessore e poi quello di sindaco per due mandati ed adesso ancora l’assessore, mi domando perché il vostro partito non dia una giusta collocazione ai vertici di queste persone, ma non voglio citare solo Bianchi, penso a Prina a Bodini e perché no anche a Marco Re.
Caro Rino crederò ancora al PD quando finalmente ci sarà un vero cambio dei dirigenti di questo partito, comunque i problemi li abbiamo ora, quindi adesso dobbiamo cercare delle soluzioni.
Preso atto che il PD ha acconsentito che la riforma Fornero sulla pensioni sia diventata legge, non posso fare altro che chiederti, se il PD farà la stessa cosa con la riforma del mercato del lavoro, senza che per l’ennesima volta le richieste di modifica saranno prese in considerazione, che cosa farai Tu, Rino?
(Continua …)
Parte 2
RispondiEliminaPrenderete le distanze oppure??? aspetterete la ormai certa disfatta elettorale per fare la giusta pulizia?
Caro Rino, ti rendi conto che, mentre noi nelle sezioni ci autotassiamo per fare attività politica ed avere una sede, i parlamentari che hanno un’ottimo stipendio, danno una parte di questo stipendio al partito, ma poi si fanno rimborsare tutto, al punto che non bastono i rimborsi elettorali? Dico siamo pazzi? Perche invece a Sediriano come a Settimo gli assessori versano parte della loro indennità e non si fanno rimborsare nulla?
E le singole sezioni se la cavano anche con l’esborso personale degli iscritti? Non esiste secondo Te un problema legato all’etica dei politici attuali?
Caro Rino,
Questa non è una lezione di Sinistra di Sedriano, si tratta invece di un ragionamento serio e corretto dopo tutto quello che finalmente è venuto a galla e che non riguarda solo la Lega Nord ma riguarda tutti i partiti.
L’avversario non sei tu caro Rino e neanche il PD che vorrei, ma quello di oggi più che un avversario rischia di essere per la sinistra italiana la sua più grande zavorra, e se vogliamo tornare a volare, dobbiamo immediatamente liberarcene.
La faccia come dici tu noi la mettiamo da un bel pezzo, se vai sul sito e clicchi direttivo le vedi tutte, non stiamo facendo un grande sforzo per essere una squadra, non quindi una somma di individualità, non ti nascondo che penso al PD sedrianese con questa affermazione.
Ci piace quindi non mettere necessariamente il nome quando siamo certi e consapevoli di esprimere il parere di tutto il nostro gruppo, ma per chi ci segue è facile capire chi ha scritto il post.
Cari saluti
Sinistra di Sedriano