Chiunque di noi, manager, insegnante o genitore, che ha avuto oppure continua ad avere delle responsabilità verso gli altri a secondo del proprio livello culturale, della educazione ricevuta e della esperienza maturata, adotta sistemi e strategie differenti per avere il controllo della situazione del proprio ufficio, azienda, classe, figli ecc…
La prima strategia basata sulla gerarchia, sul comando e sul controllo è molto facile; "ti vedo e se sgarri ti prendo e ti punisco" che non ha alcuna considerazione del subordinato, ma che ha un limite fisico e naturale, se non ci sei… da qui il detto popolare; "quando il gatto non c'é i topi ballano"
La seconda strategia assai più faticosa, tiene conto dei subordinati al punto tale che non lo sono più, in quanto gli è data pari dignità, basata sulla condivisione e sul consenso, il manager non è più autoritario ma autorevole e tutti collaborano come attori protagonisti che hanno definito e concordato un percorso e degli obbiettivi, per un docente questo significa appassionare I propri discenti alla disciplina da studiare, per un genitore essere capito anziché ubbidito dai propri figli, attraverso l'esempio e la buona educazione.
Chi ha scelto la seconda strategia ha compiuto un percorso arduo e faticoso ma poi ne raccoglie I frutti, chi invece ha scelto la prima strategia quella più facile, ha dovuto ricorrere ha degli espedienti, il manager in sua assenza delega un'altro, in genere il più vigliacco che appena in possesso di un pezzettino di potere diventa il peggiore despota, l'insegnante chiama il bidello che in genere per cavarsela adotta la seconda strategia, così succede che molti studenti stimano di più il bidello del proprio insegnante, infine I genitori che sono I più disperati poiché quando I figli diventano maggiorenni, si accorgono del fallimento senza ritorno del loro ruolo, frutto della scelta di imporre al posto di educare.
Anche se potrebbe sembrare scontata un’evoluzione e perfezionamento della seconda strategia a scapito della prima, purtroppo invece è successo esattamente il contrario. Alcuni sindaci consapevolmente oppure inconsapevolmente adottano la prima strategia, I provvedimenti presi fin dal suo insediamento dal Celeste, sindaco di Sedriano sono tutti riferibili alla prima, divieti in generale, che hanno bisogno del controllo e di conseguenza della presenza, quindi per evitare che I cittadini ballino, il Celeste si è dotato di occhi elettronici: le videocamere (altro non sono che protesi elettroniche).
Considerando I cittadini sudditi, il nostro sindaco non avrà mai preoccupazioni riguardo ad una costante erosione della privacy e invasione delle libertà civili.
Noi invece che crediamo nella seconda, oggi ci preoccupiamo di una tecnologia che, presenta le caratteristiche fortemente invasive rivolta all'intercettazione dei nostri movimenti, dei nostri spostamenti, dei nostri incontri quotidiani, a volte dei nostri gesti o atteggiamenti inconsapevoli e intimi, ma implacabilmente colti da una telecamera ben dissimulata.
Le informazioni audiovisive, digitali e non, acquisite da sistemi di controllo non possono essere messe a disposizione di chiunque e per qualunque fine, dal punto di vista della nostra sicurezza probabilmente, molti di noi vorrebbero sentirsi protetti da una simile installazione, magari connessa ad una centrale di osservazione della polizia; ma se ci consideriamo comuni cittadini e magari costretti a passare sotto il campo di osservazione di questi impianti di sorveglianza, o se qualcuno riprendesse, a nostra insaputa, il nostro muoverci per la città, ci inquadrasse in modo prevalente o permanente saremmo ancora capaci di considerare con equilibrio i lati positivi delle protesi elettroniche del nostro sindaco?
Sono ragionevoli le preoccupazioni sui rischi alla riservatezza che ne possono derivare: innanzi tutto la preoccupazione che si stia procedendo sempre più verso una sorta di disumanizzazione dell'individuo ed il timore che soluzioni tecnologiche di questo genere contribuiscano ad accrescere il potere di controllo delle classi più potenti, sui singoli cittadini, squilibrando ulteriormente I rapporti sociali.
Se accettiamo il ruolo di sudditi restiamo in silenzio, ma se pretendiamo come cittadini pari dignità, dobbiamo chiedere considerazione ed ascolto e non comando e controllo.
Cari sedrianesi da che parte state?
a cura della Opposizione di strada del Circolo PRC"Rachel Corrie" di Sedriano
Ma poi la caserma quando aprono?
RispondiEliminaSarebbe molto meglio evitare di spacciare queste iniziative come una superprotezione del cittadino. Vorrei potere decidere se ho voglia di farmi riprendere mentre giro per il mio paese.
RispondiElimina08-12-80