Il Question Time è stato inserito nel rivisto Regolamento del Consiglio Comunale approvato all'unanimità il 25/02/2016.
Cos'è, qual'è il suo scopo e funzione? Presto detto. Per tradurlo brutalmente dall'inglese è il tempo delle interrogazioni, vale a dire quella fase di una seduta parlamentare o di governo, nella fattispecie del Consiglio Comunale, nella quale vengono fornite delle risposte a delle domande precedentemente presentate in forma scritta al Sindaco, Assessori o ai Consiglieri.
Un ottima cosa perchè consente a chiunque voglia porre delle questioni all'attenzione dell'amministrazione di poterlo fare ed in tempi ragionevolmente brevi.
Dopo oltre due anni, dalla sua introduzione, crediamo si possa fare una minimale valutazione circa il suo utilizzo.
Cominciamo col dire che è stato "attivato" solo 4 volte: Pochine se pensiamo alla sua potenziale utilità: risposte dirette e che dovrebbero essere pertinenti ed esaustive. Dunque se non viene largamente impiegato ci sarà qualche ragione.
Forse non è sufficientemente conosciuto, fatto salvo per i soliti addetti ai lavori e dunque sarebbe il caso di renderlo noto ai più.
Forse la cattiva politica degli ultimi anni ha volutamente disincentivato la partecipazione dei cittadini alla vita politico/amministrativa e quindi la democrazia rappresentativa si è trasformata in quella delegata, certamente più comoda, ma anche la più rischiosa per tutti e dai risultati discutibili e contraddittori.
Da parte nostra auspichiamo venga utilizzato più largamente e con maggiore frequenza e per renderlo un pochino più democratico suggeriamo delle piccole modifiche.
Ridurre i giorni di inoltro della richiesta, dagli attuali 10 giorni dalla convocazione del Consiglio Comunale a 5, per consentire la discussione di problematiche contingenti.
Cancellare l'indicazione del numero delle domande da porre, ora di una sola - anche se il precedente della signora Caon ha "de facto" consentito superare il limite previsto - con un massimo di tre per ogni Question Time; se di democrazia si tratta non pensiamo ne vogliamo quella dei numeri.
Uniformare, per una intuibile pariteticità i tempi delle domande e delle risposte.
Introdurre l'obbligatorietà di inoltro preventivo, a chi intende avvalersi del Q.T., delle risposte che verranno fornite nella seduta del Consiglio Comunale, per verificare in tempo utile l'adeguatezza e l'approfondimento degli argomenti proposti in discussione, questo gioverebbe a tutti ed è quello che in ultima analisi servirebbe. Chiarire, motivare, condividere scelte, indirizzi, orientamenti dell'Amministrazione con la cittadinanza nel modo più trasparente possibile.
Non è poca cosa.
PS. Di seguito la proposta di modifica al regolamento comunale inviata -mediante PEC - a tutti i consiglieri comunali in data 13 aprile 2018.
Non è poca cosa.
PS. Di seguito la proposta di modifica al regolamento comunale inviata -mediante PEC - a tutti i consiglieri comunali in data 13 aprile 2018.
Nessun commento:
Posta un commento