venerdì 10 giugno 2016

I duri d'orecchio?

N.O.V. quando la realtà contemporanea diventa mito, leggenda, storia. 
Già dalla nascita sono stati stati dipinti come predestinati "risolutori" delle ataviche e irrisolte problematiche sedrianesi; un nucleo di pronto impiego, permanentemente in stato di preallarme, animati da profonda abnegazione, da indiscutibile spirito di corpo, con spiccate attitudini ad una cieca obbedienza al capo che li ha voluti, foggiati, impiegati. 
E poiché le persone modeste, per non sfigurare, si circondano di persone "inesperte" il risultato non può essere peggiore. 

Ma al di là, delle singole figure, che peraltro non conosciamo personalmente, ciò che più infastidisce ed irrita è quella ostentata sicumera, rigorosamente celebrata dopo ogni intervento con foto, post e seguiti con maniacale puntualità da entusiastici commenti. Un delirio.

Ogni loro intervento è un capolavoro,  da documentare e tramandare, con la  più ampia  enfasi possibile ai posteri, alle ancora ignare future generazioni. 
Stiamo forse esagerando in preda ad un discutibile spirito emulativo? Può essere, ma non saremmo sorpresi se a breve scorgessimo in qualche giardino cittadino, dove han messo mano e con quale competenza, un gruppo scultoreo che li rappresenti degnamente quale imperitura memoria e riconoscenza. 

Ci permettiamo di citare Solzenicyn - una giornata di Ivan Denisovic - : " il lavoro è come un bastone, ha due stremità: per la gente (ndr popolo 5 stelle) fai le cose bene per gli altri fai solo finta". Noi apparteniamo a questi altri. 

Prescindendo tuttavia dal come, ci piacerebbe conoscere le ragioni per le quali si decidono e si attuano. Ma sarebbe come credere alle fatine, agli elfi o agli stellati.
Che siano sordi alle critiche argomentate? Che siano ipovedenti di fronte all'esito del loro lavoro? Che siano afflitti - a loro insaputa - da personalità multipla? 
Non lo sappiamo, non siamo medici o terapeuti, di certo però siamo persone senzienti e libere di interpretare la realtà oggettiva delle cose e non con le lenti deformanti  della retorica e dell'effimero populismo. 

Concludiamo rispondendo anche alle ultime esternazioni del vice sindaco Rossi.
Si sa che soltanto agli amministratori degli enti con più di 15mila abitanti si applica l'obbligo di pubblicità dei redditi, del patrimonio e delle spese elettorali (Articolo 14 del Dlgs 33/2013).
Ma è una pratica preistorica: voi siete più avanti!
Ma è anche vero che in un comune sciolto per mafia, governato da una nuova forza politica che della trasparenza e dell'informazione "digitale" vorrebbe fare il suo credo e il suo obiettivo principale, genera tristezza (e un po' di perplessità) questo "far finta di non capire". Perché mai un cittadino dovrebbe andare negli uffici comunali per sapere ciò che non deve essere segreto. Non funziona così... questa è una pratica da vecchia dc.
Per questo motivo, sarebbe corretto che pubblicaste i documenti delle spese elettorali e le vostre dichiarazioni dei redditi. Ormai lo fanno anche i "vecchi catramoni" della politica.
E già che c'è, caro Rossi, lo dica e lo pubblichi sul sito comunale quanto costa ai cittadini il nuovo segretario. Pubblichi anche quanto costava il precedente...
Trasparenza, trasparenza. Non si capisce perché non si debba pubblicizzare questo costo...
Non sarà la solita, ennesima, patetica bugia?

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