Carichiamo la macchina di tutti i rifiuti ingombranti di casa che vanno conferiti in Ecocentro e si parte: è un pò di tempo che non ci andiamo. Ricordiamoci la tessera sanitaria altrimenti non ci faranno entrare. Dopo un breve tragitto, eccoci arrivati alla rotonda che immette nella stradina che porta all’Ecocentro e - guarda guarda- la barra automatica è alzata e la colonnina dove andrebbe inserita la tessera è ancora fuori servizio impacchettata da un bella striscia bianca e rossa. Sembra quasi che qualcuno gli sia andato addosso di proposito. Mi chiedo: "Ma è ancora rotta? Ancora in queste condizioni?"
Entriamo per fare quanto occorre e veniamo accolti dall'addetto che veste una tuta arancione che, dopo avere scrutato nel nostro bagagliaio,
allunga la mano e ci chiede la tessera sanitaria. Scompare nel suo gabbiotto e poco dopo ricompare e ce la restituisce.
Nel frattempo arrivano altre macchine alle quali viene applicata la stessa procedura. L'addetto ci istruisce, con tono deciso, dicendo: "la legna là, la plastica dura là in fondo, i barattoli di vernice vuoti o pieni lì, il verde lì avanti e il resto nel container indifferenziata". Bene, ci prepariamo al lancio al volo, perché alcuni contenitori sono molto alti e privi di rampa idonea ad arrivare al loro bordo. Aiuto mio suocero, che non ce la fa da solo, ad alzare del legname da gettare, io lancio - letteralmente lancio in alto, prendendo bene la mira- un grosso rifiuto di plastica, sperando di centrare l’apertura del contenitore. Ce l'ho fatta: tutto bene. Qualcuno sosta nella piazzola interna e munito di straccio approfitta per pulire accuratamente l'interno della sua auto dopo il conferimento. Lanciamo anche il resto dei nostri rifiuti nello stracolmo contenitore dell’indifferenziata e ci accingiamo ad uscire da questo luogo, pulito per la verità - non c’è una carta in giro- ma che potrebbe essere organizzato meglio ed in modo più intuitivo. Brontolo con "l'uomo arancione" dicendogli che ho dovuto fare un lancio spettacolare - quasi un lancio del peso olimpico - per buttare la plastica, ma così in alto non va bene: è pericoloso.
Nel frattempo arrivano altre macchine alle quali viene applicata la stessa procedura. L'addetto ci istruisce, con tono deciso, dicendo: "la legna là, la plastica dura là in fondo, i barattoli di vernice vuoti o pieni lì, il verde lì avanti e il resto nel container indifferenziata". Bene, ci prepariamo al lancio al volo, perché alcuni contenitori sono molto alti e privi di rampa idonea ad arrivare al loro bordo. Aiuto mio suocero, che non ce la fa da solo, ad alzare del legname da gettare, io lancio - letteralmente lancio in alto, prendendo bene la mira- un grosso rifiuto di plastica, sperando di centrare l’apertura del contenitore. Ce l'ho fatta: tutto bene. Qualcuno sosta nella piazzola interna e munito di straccio approfitta per pulire accuratamente l'interno della sua auto dopo il conferimento. Lanciamo anche il resto dei nostri rifiuti nello stracolmo contenitore dell’indifferenziata e ci accingiamo ad uscire da questo luogo, pulito per la verità - non c’è una carta in giro- ma che potrebbe essere organizzato meglio ed in modo più intuitivo. Brontolo con "l'uomo arancione" dicendogli che ho dovuto fare un lancio spettacolare - quasi un lancio del peso olimpico - per buttare la plastica, ma così in alto non va bene: è pericoloso.
Mi risponde: “Lo so, lo so, lo sanno, lo sanno” Mi chiedo: “ lo sanno CHI? E se lo sanno perché non si prova ad intervenire ?
L’ecocentro riveste un ruolo educativo fondamentale per la gestione ecologica del territorio, per questo va valorizzato - per esempio- da chiare indicazioni per raggiungerlo. Pensiamo ad opuscoli e segnaletica stradale.
Una volta raggiunto, è importante che l’utente ritrovi coerenza visiva rispetto al percorso che lo ha condotto al Centro ed ai materiali di comunicazione che ha consultato.
Un Ecocentro dovrebbe essere un luogo accogliente, organizzato in modo intuitivo ed alla portata di tutti, che gratifichi il cittadino nel gesto civico che compie. Un luogo dove si fa anche cultura del riciclo agevolando al massimo il conferimento del rifiuto Insomma, un luogo parecchio diverso da quello che c'è a Sedriano.
Un luogo scomodo, con poche rampe rialzate o scaloni che rendano facile a chiunque - agli anziani in particolare- gettare i rifiuti, con assenza di cartelli chiari e intuitivi, mancante di segnaletica a terra che faciliti l’individuazione dei percorsi di scarico. Per evitare discariche abusive, dovrebbe accettare il maggior numero di tipologie di rifiuti di scarto e non solo i quelli domestici. Potrebbe avere un orario continuato per facilitare il conferimento e sopratutto personale motivato ed istruito a gestire al meglio questo tipo di attività. E' importante prestare attenzione all’accoglienza materiale e umana. L’accoglienza è un aspetto fondamentale.
Quella materiale è fatta di colori, di attenzione al particolare, alla cura delle strutture, per contribuire ad un processo di comunicazione tra comune e cittadino. È accoglienza materiale anche la buona gestione degli spazi verdi che lo delimitano e l'attenzione alle strutture di accoglienza facilita l'accettazione del luogo da parte degli utenti. L’accoglienza è anche - soprattutto- rapporto umano.
Una guardiania pro-attiva è l’elemento di maggior valore nella gestione di un luogo e questo aspetto diventa ancor più importante quando il luogo offre un servizio pubblico come l’ecocentro. L’utente, nel compiere il suo gesto, all’atto del conferimento - di per sé virtuoso- dovrebbe essere gratificato per questo con la giusta attenzione.
La guardiania non è dunque solo la garanzia dell’orario di apertura o il controllo con la tessera sanitaria, ma deve essere aiuto e stimolo nel conferimento, un supplemento di informazioni, ma anche gratificazione a chi ha compiuto il servizio. È inoltre, un segnale di efficienza a mantenere in ordine, pulito e accogliente il sito. Nulla abbiamo da ridire sull'operato degli addetti all'isola ecologica: fanno quello che possono con ciò che hanno a disposizione, ma resta il fatto che sarebbe utile - secondo noi - rivedere la progettazione e l'organizzazione di questo luogo perché così com’è non è il massimo.
Esistono - fra l'altro - specifiche norme che regolamentano e contengono indicazioni, anche in merito ai requisiti tecnici che deve possedere un centro di raccolta, come il D.M. 8 aprile 2008, che sicuramente i nostri attuali amministratori comunali dovrebbero leggere e fare applicare con più attenzione. Ci sarebbe molto da dire anche sulla raccolta settimanale del pattume: quella della carta in particolare che, senza un idoneo bidoncino, lasciata per terra alle intemperie, crea notevoli disagi; di questo abbiamo già riferito più volte. Speriamo infine che venga ripristinato (o rimosso) il lettore di tessere…… così è solo un brutto segnale di degrado.
Rossella Luongo
Rossella Luongo
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