Nonostante l’amianto, sia stato messo al bando nel 1992, continua ad uccidere, in Italia provoca ogni anno 4 mila vittime.
In Italia si continua a morire a causa di un nemico invisibile, una fibra, per giunta vietata 24 anni fa, ma che ancora infetta tutto il Paese e si insinua nei polmoni degli italiani. E’ l’amianto, un materiale che fino agli anni novanta era presente in migliaia di prodotti comuni e manufatti. Dai tessuti ignifughi delle tavole da stiro, ai phon. Presente in molti luoghi di lavoro ma soprattutto nelle coperture degli edifici con il "popolarissimo" ondulato Eternit, oltre che in migliaia di chilometri di tubature dell’acquedotto italiano.
In Italia la decisione di vietarlo è stata tardiva, ad esempio la Germania lo aveva messo al bando già nel lontano 1943. Colpevole chi sapeva della sua pericolosità ed ha taciuto per mero profitto economico ma forse ancora più colpevole è la mancata bonifica dei numerosi siti contaminati disseminati nello stivale.
Il 28 aprile si celebra la "Giornata mondiale delle vittime dell’amianto", con il duplice obiettivo di ricordare tutte le persone avvelenate da questa fibra killer – morte o ammalate - e di chiedere che questo non accada più, effettuando gli interventi necessari per fermare questa strage silente.
Secondo le stime, per difetto, diffuse da CNR-INAIL, sarebbero ancora presenti in Italia circa 32 milioni di tonnellate di amianto, mentre il programma nazionale di bonifica del ministero dell’Ambiente sostiene che sono 75mila gli ettari di territorio in cui è stata accertata la presenza del materiale tossico e spesso le bonifiche stentano a partire ostacolate dall’ignoranza sull’argomento della popolazione e da mille cavilli burocratici, nonché da costi elevati e pochi incentivi economici.
È ormai dimostrato il rapporto causale tra l’esposizione all’amianto e il tumore maligno della pleura il cosiddetto "Mesotelioma Pleurico". Purtroppo ad essere coinvolte non sono solo le persone che hanno lavorato nelle fabbriche che producevano o utilizzavano questa fibra killer, ma anche la popolazione che ha vissuto o vive tutt’ora vicino ai siti pericolosi, o a quelli oramai in disuso.
Si stima che nel nostro Paese muoiono tutt’oggi quattromila persone all'anno, con oltre quindicimila casi di mesotelioma maligno diagnosticato dal 1993 al 2008 (Fonte: Registro Nazionale Mesotelioma dell’INAIL).
Gli effetti dell’amianto sono resi ancora più subdoli dalla lentezza del decorso della malattia. I sintomi talvolta si manifestano trenta, quaranta anni dopo l’esposizione, inoltre i casi sono in forte aumento, si passa infatti dai 73 casi del 1996 ai 154 del 2013.
Insomma – i numeri parlano chiaro - non c’è tempo da perdere. Eppure solo dieci regioni hanno approvato i Piani Regionali Amianto e il censimento delle strutture da bonificare, necessario per stilare un programma efficace.
In ogni caso le strutture in Italia - deputate allo smaltimento dell’amianto - sono insufficienti, a tutt’oggi sono 24 in totale, e si stima che il 75 % dell’amianto rimosso e smaltito venga spedito in discariche fuori dai nostri confini.
Il dramma dell’amianto però non riguarda solo noi italiani, in diversi stati del mondo è ancora in commercio e viene ancora estratto dalle miniere. Secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), muoiono per le conseguenze della lavorazione e l’utilizzo di amianto oltre 100mila persone all’anno, una ogni cinque minuti.
Sinistra di Sedriano in occasione della ricorrenza del 28 aprile presenterà presso la sua sede in via Manzoni 2, la Mostra “AMANTO KILLER SILENZIOSO”. Invitiamo la cittadinanza tutta a partecipare a questo momento di grande informazione.
La mostra sarà visitabile nelle giornate di:
✔ giovedì 28 aprile dalle 10 alle 12
✔ venerdì 29 aprile dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19
✔ sabato 30 aprile dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19
✔ domenica 1 maggio 2016 dalle 10 alle 12
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