martedì 19 gennaio 2016

La convenienza della tradizione

Finalmente siamo arrivati al 17 Gennaio.
Il falò di Sant’Antonio rappresenta il risveglio della natura e l’avvicinamento della stagione primaverile sancita da un’ora di luce in più; un rituale propizio per l’annata agricola in arrivo.
Fortemente voluto dalla nuova amministrazione stellata è andato in scena, riuscendo così ad  accontentare il suo elettorato... altro che tradizione ! La tradizione deve essere dinamica, altrimenti è destinata a morire. Una volta, l’uva alla vendemmia si pigiava con i piedi, rituale poco igienico che è stato soppiantato, ma non per questo non si festeggia più la vendemmia o la raccolta dell’uva.

Non si poteva - per esempio- trasformare il falò tradizionale in uno allegorico con carri, spettacoli, falò proiettati o riprodotti live da qualche artista locale magari su tela? Il tutto corredato dalla polenta, innaffiato dal vin brûlé in dosi innocue per la salute e con tanto di benedizione degli animali da parte del prete? Si sarebbe fatta salva la tradizione e la comunità avrebbe comunque avuto il momento di aggregazione, con vin brûlé e polenta offerti dall'organizzazione.

Capita di leggere o sentire persone dire che in fondo è un evento straordinario, che per un falò non è mai morto nessuno, che vietarlo sarebbe una goccia in mezzo al mare e che si stanno uccidendo le tradizioni “tanto, i comuni limitrofi lo fanno comunque”. Le tradizioni rappresentano da sempre un momento di socializzazione, di coesione di una comunità e un'occasione di trasmissione di valori. Si sarebbe potuto dare una svolta in chiave moderna, trasformando una superstizione (oggi curabile in pochi giorni, come quella del fastidioso fuoco di Sant’Antonio nel passato) , nella trasmissione di nuovi valori come il rispetto per l’ambiente e la salute pubblica. Cambi di comportamento ed ideologia che invece richiedono molto più tempo.

Ma cerchiamo di entrare più all'interno del problema.  
Sul sito della Arpa (Azienda Regionale Protezione Ambiente) luogo di riferimento per questo genere di necessità, è indicato con precisione cosa è  assolutamente sconsigliato bruciare con la scusa della ricorrenza: 
  • bancali: che rappresentano il 70% del falò di Sedriano. 
  • legname multistrato trattato: molto presente. 
  • fogliame verde: rappresenta tutta la copertura dell'enorme falò. 
In cima al falò - per non farci mancare niente, è stato posizionato un pupazzo (un po' macabro) che speriamo sia stato collocato lì in memoria di una antica tradizione celtica, ammesso che Starman Cipriani,  o chi per lui, conosca queste colte tradizioni. 

Dati ARPA centralina Magenta
Quelli descritti, sono prodotti che bruciando rilasciano sostanze nocive: insomma, fanno molto male (vedi grafico con innalzamento valori PM10 e NO2 - risultato inequivocabile della combustione da legna-). Inoltre, i nostri attenti amministratori, hanno anche dimenticato di avvertire i cittadini di non avvicinare troppo i bambini al fuoco, in quanto molto più sensibili alle esalazioni. 
La decisione di autorizzare il falò, assunta dall'amministrazione - in modo solo parzialmente condiviso - con il voto sfavorevole dell'assessore all'ambiente, vorrà significare qualcosa?  Ci complimentiamo con l'assessore Manes per la sua saggia presa di posizione, anche se non è bastata a convincere la maggioranza in giunta. 
Ma probabilmente è vero che questi del "nuovo che avanza" per ragioni di mero opportunismo e di consenso post elettorale hanno preferito, perché la decisione di non effettuare il falò avrebbe scontentato leghisti, centristi, estremisti di destra, il gruppo "sei di Sedriano se" e quelli dei social forum, settore virtuale nel quale sono attivissimi e specializzati. Avrà certamente deluso anche gli elettori di M5S che, ignari della politica del movimento a livello regionale e nazionale si fanno trascinare dall’effetto “salamella”.

Ma allora... salvare il pianeta è un utopia di sinistra ?

2 commenti:

  1. Biossido di Azoto

    Cosa è ?
    Il biossido di azoto (NO2) è un gas di colore rosso bruno, dall’odore forte e pungente, altamente tossico e irritante. Essendo più denso dell’aria tende a rimanere a livello del suolo.

    Caratteristiche
    Il biossido di azoto è un forte agente ossidante e reagisce violentemente con materiali combustibili e riducenti mentre in presenza di acqua è in grado di ossidare diversi metalli. In generale, gli ossidi di azoto (NOX) vengono prodotti da tutti i processi di combustione ad alta temperatura (impianti di riscaldamento, motori dei veicoli, combustioni industriali, centrali di potenza, etc.), per ossidazione dell’azoto atmosferico e, in piccola parte, per ossidazione dei composti dell’azoto contenuti nei combustibili. Il biossido di azoto è un inquinante per lo più secondario, che si forma in atmosfera principalmente per ossidazione del monossido di azoto (NO).

    Effetti nocivi
    Gli ossidi di azoto, in particolare il biossido, sono gas nocivi per la salute umana in quanto possono provocare irritazioni delle mucose, bronchiti e patologie più gravi come edemi polmonari. I soggetti più a rischio sono i bambini e le persone già affette da patologie all’apparato respiratorio. Inoltre, l’NO2 svolge un ruolo fondamentale nella formazione dello smog fotochimico in quanto è l’intermediario per la produzione di pericolosi inquinanti secondari come l’ozono, l’acido nitrico e l’acido nitroso. Questi, una volta formati, possono depositarsi al suolo per via umida (ad esempio le piogge acide) o secca provocando danni alla vegetazione e agli edifici.

    Limite Annuale
    200 µg/m³ media oraria da non superare per più di 18 volte all’anno
    40 µg/m³ media annua

    Soglia di allarme
    400 µg/m³ misurata su tre ore consecutive

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  2. Richiamiamo inoltre la Vs. attenzione sui valori anomali del giorno 18 gennaio del biossido di zolfo, derivante da processi di combustione. Il tempo di persistenza nell'ambiente è di circa 4 gg, in presenza di particolari condizioni e se in concentrazioni elevate può diffondersi ed interessare
    territori situati a grande distanza dalla sorgente inquinante.
    Il biossido di zolfo è considerato nella letteratura internazionale il più pericoloso degli inquinanti atmosferici,a causa, dell'ipersensibilità ad essa mostrata da alcune fasce di popolazione, come gli anziani o le persone soggette a malattie dell'apparato respiratorio e cardiovascolare.
    Già a basse concentrazioni è una sostanza irritante per occhi, gola e tratto superiore delle vie respiratorie. I suoi effetti risultano amplificati in presenza di nebbia. E' il principale responsabile delle piogge acide. Una ulteriore conseguenza negativa di tale sostanza è data dall'effetto corrosivo
    su alcuni materiali, come i metalli (su cui agisce anche a basse concentrazioni) e le sostanze contenenti carbonati che vengono convertiti a solfati, creando danni anche al patrimonio monumentale delle città.

    Anche il biossido di azoto mostra una correlazione importante in coincidenza del 18/1. Esso agisce principalmente come irritante sulla mucosa degli occhi, naso, gola e apparato respiratorio. Le concentrazioni significative non si riscontrano normalmente ma solo in presenza di eventi
    accidentali come un incendio. L' esposizione a livelli anche relativamente bassi può provocare un'aumentata reattività bronchiale in taluni asmatici. Soggetti vulnerabili: neonati, bambini, persone con affezioni respiratorie.

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