martedì 24 novembre 2009

Aprire gli armadi non basta…

Manifesto per l’accessibilità e la trasparenza degli archivi nell’interesse dei cittadini

PREMESSA

Il 12 dicembre 2009 ricorre il 40° anniversario della strage di piazza Fontana. Di questa storia, oggi non esiste ancora una narrazione consolidata e condivisa. Così come non esiste per tantissime altre pagine dolorose della storia del nostro Paese. L’Italia, purtroppo è stata segnata da fenomeni eversivi di diversa matrice. Di questo passato tragico, esistono memorie divise e in conflitto tra loro. La ricerca storica è un terreno essenziale su cui impostare un confronto civile superando antiche divisioni. Per scrivere la storia, servono i documenti, ossia le “tracce” concrete dell’attività delle istituzioni, delle forze dell’ordine, dei servizi di sicurezza e di tutti i soggetti protagonisti della vita democratica. Questa ricostruzione passa necessariamente attraverso la buona gestione degli archivi. In Italia dal 2007 il segreto di Stato è limitato a un massimo di trent’anni. Ma questo non ha risolto il problema: molti armadi in teoria sono aperti, ma non per questo sono accessibili. L’accesso ai documenti necessari alle ricostruzioni storiche resta in moltissimi casi assai difficoltoso. Spesso ci si scontra con un segreto di stato “strisciante”, anche se, formalmente, il segreto non c’è. Esiste un nesso profondo tra la conoscenza della verità e la convivenza civile: costruire onestà intellettuale attraverso la memoria storica è essenziale per una Nazione se vuole avere cittadini attivi e consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri. La conoscenza non formale della storia recente della nostra Repubblica è uno degli elementi portanti del nostro diritto di cittadinanza. Solo uno Stato che non teme la verità e il confronto sugli errori del proprio passato è uno Stato veramente democratico, in cui tutti possono riconoscersi pienamente. Per queste ragioni, abbiamo individuato quattro aree di intervento sulle quali vogliamo richiamare l’attenzione per migliorare l’accessibilità e la trasparenza degli archivi.

LE 4 AREE DI INTERVENTO

1) NORMATIVA SUL SEGRETO DI STATO. Piena attuazione della Legge 3 agosto 2007, n. 124 "Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e nuova disciplina del segreto di Stato” ed elaborazione dei decreti attuativi, affinché faciliti davvero e normalizzi l’accesso alla documentazione degli archivi storici degli apparati di sicurezza italiani. Il Freedom of Information Act statunitense ci pare un modello a cui è possibile ispirarsi;

2) COMMISSIONI PARLAMENTARI D’INCHIESTA. Piena accessibilità agli studiosi e ai cittadini della documentazione governativa e delle carte acquisite dalle Commissioni d’inchiesta parlamentari. In particolare, si richiede la tempestiva pubblicazione di tutti gli atti delle Commissioni parlamentari in attuazione delle relative delibere;

3) ATTI GIUDIZIARI DI RILEVANZA STORICO-SOCIALE. Attuazione di tutti quegli accorgimenti atti a garantire la conservazione dei procedimenti di particolare rilevanza storico–sociale e agevolarne la consultazione; ad esempio, si caldeggia un proseguimento e ampliamento dei progetti di digitalizzazione in corso;

4) ARCHIVI DI STATO. Assicurare che si applichi con regolarità e tempestività il versamento delle carte dagli archivi correnti agli archivi storici (art. 41 del codice dei Beni Culturali) e garantire agli archivi storici, che sono una colonna portante della nostra democrazia (ma spesso vengono trascurati come fossero una “Cenerentola” della cultura) risorse, personale e spazi fisici per tutelare al meglio quel patrimonio che può aiutarci a conoscere ed elaborare le pagine più difficili e tormentate della storia dell’Italia repubblicana.

Sono richieste concrete, che disegnano un percorso non breve, ma necessario, per onorare nel modo migliore, nella ricorrenza del 12 dicembre, le 18 vittime di piazza Fontana:

GIOVANNI ARNOLDI, GIULIO CHINA, EUGENIO CORSINI, PIETRO DENDENA, CARLO GAIANI, CALOGERO GALATIOTO, CARLO GARAVAGLIA, PAOLO GERLI, LUIGI MELONI. VITTORIO MOCCHI, GEROLAMO PAPETTI, MARIO PASI, CARLO PEREGO, GIUSEPPE PINELLI, ORESTE SANGALLI, ANGELO SCAGLIA, CARLO SILVA, ATTILIO VALLE’.

Le adesioni vengono raccolte dalla “Casa della Memoria di Brescia”, potete comunicarle all'indirizzo email :

casamemoria@libero.it

casadellamemoria@28maggio74.brescia.it

* Tratto dal sito http://www.28maggio74.brescia.it/

6 commenti:

  1. Ho trovato nella casella della posta il vostro volantino "Sedriano AnnoZero", che ho letto con attenzione trovandomi d'accordo sulla maggior parte dei punti da voi riportati. Inutile fare un gran giro di parole intorno al nostro primo cittadino, sappiamo tutti chi è, quello che ha fatto in passato e così via. Lo definite un Imam ultracattolico. Ecco, forse è esagerato, ma di certo rappresenta quel tipico modello di cattolico ultraconservatore, che pensa che la religione sia politica e la politica religione.
    Una precisazione doverosa la vorrei comunque fare. In uno dei punti delle esternazioni fuori luogo di questo bizzarro sindaco riportate testualmente: "Ha di fatto sfrattato il Gruppo giovanile Gas da una sede municipale poiche lui punta a coinvolgere i ragazzi nello sport col nuovo centro sportivo che si farà all'oratorio e quelli del Gas sono troppo di sinistra..."
    Io faccio parte della società oratoriana, sono praticamente cresciuto in oratorio, sono stato di sinistra come voi(ora mi sento più un Grillino), e vi assicuro che grazie al cielo in oratorio ci sono molti di sinistra. La cosa che mi preme sottolineare è cosa intendente per Centro Sportivo dell'Oratorio. La nostra società sportiva è cresciuta a dismisura in questi pochi anni di vita segno che il lavoro svolto è apprezzato e di qualità. I lavori partiti per l'ammodernamento(io lo chiamo così) dell'oratorio sono dovuti appunto a questa continua crescita al fine di offrire all'utenza una qualità del servizio pari al prezzo pagato. Mi spiego. La creazione di nuovi spogliatoi dovuto all'aumentare del numero di squadre e nei due e dico due, spogliatoi che avevamo risultava ingestibile sia dal punto di vista logistico che da un punto di vista di sicurezza. In secondo luogo il campo in sintetico è stato messo per due motivi principali. Il campo precedente era spesso e volentieri impraticabile e ci costringeva al continuo rinvio di partite. E volendo essere onesti era assolutamente pericoloso, con sassi che spuntavano da tutte le parti. In secondo luogo durante i mesi primaverili ed estivi creava un polverone che infastidiva le case adiacenti all'oratorio, tanto che gli inquilini giustamente hanno spesso e volentieri fatto ricorso a leggi e avvocati. In futuro c'è in ballo un progetto di una tensostruttura per la pallavolo(di cui faccio parte), poichè la gestione ore di palestre non è a mio parere paritaria alle società presenti nel paese e a noi tocca trasferirci a Vittuone. Per informazioni io alleno una squadra che fa due allenamenti a settimana tutti a Vittuone, pagando logicamente cifre esorbitanti. Lo ritenete giusto?
    Questo per dire soltanto che vi posso assicurare che non ci sono progetti di Centro Sportivo Oratoriano. Queste sono solo lavori di ampliamento per una società come la Virtus che vanta circa 250 iscritti e che vive coi soldi di questi iscritti e di chi generosamente si offre gratuitamente ad un servizio di crescita di ragazzi e ragazze nello sport.
    Forse voi intendete un progetto che è nella testa del Parroco di un oratorio ampliato fino alla piazza con campi da calcio palestre ecc...Ma non credo che la vita ci riservi il tempo per poterlo vedere... :-)Ritengo una vergogna lo sfratto di un gruppo di giovani da parte di un sindaco di un paese che dovrebbe puntare sulla crescita e la valorizzazione del patrimonio giovanile. Ma non credo sia colpa di una società oratoriana che assolutamente non vuole portare via niente a nessuno.
    Il mio discorso voleva solo essere una precisazione. Vi auguro una buona continuazione della vostra attività, sperando che porti ad un cambiamento e a un Sindaco che non deve rendere conto a Dio, ma ai suoi cittadini.
    Saluti

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  2. Io lo ricevuto solo 1 la prima parte perchè sul sito c'è ne 2

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  3. Sul blog sono state riportate le singole pagine del volantino (immagine 1 = fronte del volantino, immagine 2 = retro del volantino).
    Ciao e grazie

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  4. Federico, innanzitutto grazie per il tuo intervento, che ci consente di approfondire la tematica dei giovani. Abbiamo ritenuto doveroso rispondere alla tua precisazione.Hai ragione, nella sintesi abbiamo sbagliato il verbo, correttamente la frase doveva essere la seguente: “Ha di fatto sfrattato il gruppo giovanile Gas da una sede municipale poiché lui punta a coinvolgere i ragazzi nello sport col nuovo centro sportivo che si aggiungerà all’oratorio e quelli del gas sono troppo di sinistra…”
    La sintesi l’abbiamo fatta dall’articolo di settegiorni del 2/10/2009; “Ammetto che consideriamo le politiche giovanili in modo diverso rispetto al Gas, che è rimasto un circolo chiuso. Noi puntiamo a coinvolgere i ragazzi nello sport, con il nuovo centro sportivo che si aggiungerà all’oratorio quale luogo di aggregazione. Per politiche giovanili noi non intendiamo la radio o il corso di lotta cinese”.
    Federico, dal tuo intervento Inoltre, sentiamo la necessità di chiarire che, per quanto ci riguarda l’oratorio è sicuramente un ottimo ed insostituibile centro di aggregazione giovanile, il problema per noi non è certo questo, il problema vero è che non può essere l’unico centro giovanile di un paese come Sedriano.
    Celeste ha invece le idee molto chiare, per lui i giovani o vanno in oratorio, oppure al centro sportivo, farebbe invece bene ad ascoltare le esigenze dei ragazzi sedrianesi.
    La precedente amministrazione non ha speso molto per i giovani, ma ha messo a disposizione locali e spazi pubblici per le varie iniziative, i ragazzi hanno prodotto molte iniziative anche attraverso l'autofinanziamento, e l'apprezzamento nei confronti della precedente amministrazione è soprattutto motivato dal fatto che non è stata mai imposto loro alcuna scelta, ma si è favorito ed aiutato le iniziative da loro stessi promosse.
    Il motivo che ha spinto la precedente amministrazione ad assegnare i locali della ex farmacia comunale alle associazioni giovanili Gas e Cerchi Quadrati nasce dall’esigenza di pensare ai giovani in positivo.
    (Continua)

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  5. La consapevolezza che attualmente, tranne qualche eccezione, il pensare ai giovani significa ragionare in termini di pericoli, di disagio, di marginalità, di devianza: e, dunque, di avviare politiche di prevenzione nei confronti di un disagio conclamato, annunciato o almeno possibile, ci ha indotto allora ad una scelta controcorrente e, in ogni caso positiva. Abbiamo pensato ad una politica rivolta alla “normale” ricerca di spazi, di occasioni, di servizi, di luoghi di incontro, semplicemente assecondando e promuovendo il protagonismo giovanile.
    Ai ragazzi i confini comunali stanno stretti e per superare le oggettive difficoltà, ad esempio la mancanza di un’adeguata rete di trasporto pubblico che mette in comunicazione i comuni della provincia di Milano, i ragazzi hanno creato un sito www.okmusik.com per comunicare tra loro, l’idea era quella appunto di eliminare i confini, la musica diventa spesso un vero e proprio stile di vita, un modo per ritrovarsi e farsi conoscere, è quindi nata dai ragazzi l’esigenza di fare una radio streaming, ovvero attraverso internet.
    Casualmente a Sedriano si rendevano disponibili i locali della ex farmacia comunale, non certo causata dalla dismissione, viceversa per l’esigenza di un’azienda pubblica che funziona di allagarsi.
    Abbiamo convinto i nostri partner nella precedente amministrazione a non perder questa opportunità, finalmente sono stati i giovani a scegliere che cosa volevano, il comune l’ha solo incentivata e promossa.
    Sullo sfondo di questa decisione, c’è l’idea che “fare qualcosa per i giovani” non significa decidere per loro, ma prima di tutto e soprattutto rendere effettivamente disponibili le occasioni che già ci sono. Diventa, dunque, importantissima l’informazione che può dare radio okmusik per orientare, per far conoscere le opportunità, per valorizzarle e per renderle effettivamente disponibili. Dall’altra parte, diventava altrettanto importante creare forme di collegamento fra le attività promosse dal comune e quelle prodotte dai giovani autonomamente.
    Questa era la missione, che veniva attribuita allo spazio assegnato ai giovani, promuovere una visione positiva dei giovani come titolari di diritti, di doveri e di responsabilità; raccogliere, produrre, distribuire informazioni che permettono ai giovani di orientarsi di divertirsi. Semplicemente sostenerli nella soddisfazione delle loro esigenze senza sostituirsi ad essi.

    Ora purtroppo tutto questo valore aggiunto rischia di scomparire, noi non possiamo fare altro che informare la nostra comunità di quello che succede in conseguenza delle decisioni di Celeste, ma auspichiamo che cambi idea magari, perché no, anche perché i ragazzi dell’oratorio esprimono il loro dissenso.
    Saluti

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  6. Pienamente d'accordo con il vostro punto di vista. Sono anche io del parere che non ci deve essere solo l'oratorio come punto di aggregazione e di ritrovo giovanile. Anzi ritengo che ci dovrebbe essere un confronto tra i vari gruppi. Trovo utile e doveroso uno scambio di idee, organizzazione di incontri a tema. L'oratorio possiede in cinema-teatro che potrebbe utilizzare in maniera più oggettiva. Sono stati organizzati alcuni incontri interessanti in questi anni, ma sono ancora troppo pochi. Sapete quante volte ho sognato di poter utilizzare la sala teatrale per serate culturali, che esulano dall'aspetto puramente oratoriano, ma che in qualche modo siano legate alla parola di Cristo? Penso ai cosidetti preti di Strada, come Don Gallo, Don Ciotti... Penso a Don Farinella e alla sua lettera di ripudio a Berlusconi. Ma ce ne sarebbero tanti altri, che portano per le strade la vera parola di Cristo. Penso anche al catechismo giovanile, che purtroppo viene svolto ancora con un pizzico di fondamentalismo cattolico. Perchè non coinvolgere questi giovani in qualcosa di diverso, in qualcosa di attuale? Perchè non parlare di quello che succede nel mondo, in Italia, del suo Presidente, delle sue leggi, del continuo crescere di un clima di odio verso lo straniero. Sono questi gli argomenti veri. Perchè è questa la realtà in cui i nostri giovani si troveranno a vivere. Non si tratta di fare politica, si tratta di educare i giovani. C'è sempre e continuerà ad esserci purtroppo questa idea che se si parla di politica, in oratorio è vietato. Ma perchè?!? Parlare di politica non è fare politica convenite con me? I giovani di oggi purtoppo sono molto ignoranti verso l'attualità e la realtà contemporanea. E io credo che l'oratorio deve puntare molto su questo, laddove non intervengono la famiglia e la Scuola.
    L'oratorio è sempre più vuoto, se non ci fosse la società sportiva vi assicuro che l'oratorio sarebbe praticamente deserto. E questo dovrebbe fare riflettere i suoi "Capi". E' chiaro ed evidente che i giovani vogliono opportunità diverse. E' chiaro che qualcosa non sta funzionando... Don Bosco il fondatore degli oratori diceva "Non mai annoiare né obbligare i giovanetti alla frequenza dei santi sacramenti, ma porgere loro la comodità di approfittarne". I nostri religiosi devono imparare ancora tanto....
    Saluti!

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