Che pensare e che dire dell'assemblea pubblica sulla "riqualificazione della viabilità", convocata dall'amministrazione e svoltasi presso la Sala Costa giovedì 7 marzo ?
Se c'era bisogno di una testimonianza anche visiva della "distanza" fra cittadini e politica - di certa politica- era testimoniata dal presidio, vivace ed accalorato, presente prima della fissata ora fatidica all'esterno della sala, costituito da residenti e commercianti, ma anche semplici cittadini non direttamente "toccati" dai provvedimenti ormai assunti; al riguardo fatevene una ragione!
Mentre all'interno, composti, disciplinati e occupati in un sommesso quanto sterile mormorio, l'intera giunta (che ha votato all'unanimità ed in forma palese la deliberazione) e, qualche consigliere pentastellato.
Una cesura, un divario, un distacco più marcato non poteva essere più evidente.
Mentre all'interno, composti, disciplinati e occupati in un sommesso quanto sterile mormorio, l'intera giunta (che ha votato all'unanimità ed in forma palese la deliberazione) e, qualche consigliere pentastellato.
Una cesura, un divario, un distacco più marcato non poteva essere più evidente.
Dentro, arroccati, i decisori politici, fuori il volgo, egoista e ignorante, destinatario delle conseguenze di scelte NON preliminarmente CONDIVISE e DISCUSSE.
Un metodo, una prassi, un procedere ormai istituzionalizzato. Durante l'incontro è emersa la consueta doppiezza e ipocrisia del sindaco, che - con il tradizionale ed arrogante atteggiamento- sostiene di aver parlato con tutti i diretti interessati, smentito all'istante dai presenti; ma questa non è una novità.
Certo sostenere, per legittima difesa, che la sicurezza stradale e l'abbattimento delle barriere architettoniche fosse stato scritto a chiare lettere nel programma elettorale è comprensibile, ma nello stesso programma c'è scritto con altrettanta diligenza che "PRIMA DI QUALSIASI AZIONE, COERENTEMENTE CON QUANTO DA SEMPRE AFFERMATO, IL NOSTRO PROPOSITO E' QUELLO I ASCOLTARE LE OPINIONI DEI CITTADINI RESIDENTI NELLE VIE INTERESSATE" (pag. 18). Prima di qualsiasi azione!
Quel che non era scritto, ovviamente era il come e il dove si intendeva intervenire e quali fossero i relativi costi. Certo, questi amministratori sono stati eletti democraticamente e pertanto hanno l'onere di prendere decisioni, anche impopolari, ma considerate le ripercussioni sulla viabilità cittadina sarebbe stato auspicabile, oltre che sensato, avviare un confronto permanente a priori sulla questione. Non evidentemente quello di presentare un progetto già confezionato e al quale sarà difficile apportare modifiche, se non marginali. Ricordiamo a lor signori che non sono proprio legittimati ad assumere atteggiamenti da deriva autoritaria non fosse per la ragione di aver prevalso per una manciata di voti, espressione di un corpo elettorale, peraltro, "ridotto" da un forte astensionismo. Non proprio un'elezione plebiscitaria, da maggioranza bulgara.
Questo dovrebbe indurre a riflessioni e comportamenti più prudenti gli amministratori in carica e suggerire di confrontarsi sempre, seppur malvolentieri con tutti, sostenitori e non. Il progetto, come ogni cosa, presenta qualche apprezzabile soluzione ed altre obiettivamente discutibili. Il tutto migliorabile, però con il contributo di tutti e non solo da parte di ingegneri, architetti, geometri o amministratori. E' tutto chiaro o dobbiamo cominciare dall'abc: la democrazia è una forma di governo in cui il potere viene esercitato dal popolo....
Nel frattempo, ripetiamo al signor sindaco che la cosa più interessante che può decidere è quella di dimettersi...
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