Quante aree pubbliche sono lasciate a se stesse, magari in attesa di coniar moneta, trasformandole da verdi in edificabili con logiche ragionieristiche apparentemente vantaggiose per la pubblica amministrazione, ma che nei fatti si dimostrano sistematicamente antieconomiche ?
Una dilapidazione di patrimonio pubblico irriproducibile, un bene collettivo da difendere strenuamente, trasformato in mattoni e cemento.
Una logica che pur mostrando i suoi effetti e le sue conseguenze pare ancora in auge presso quelle amministrazioni che si dicono proiettate al futuro ma che hanno ancora (e sempre) la testa rivolta all'indietro.
Quindi ci sono realtà che si occupano gratuitamente di progetti di forestazione urbana allo scopo di compensare le immissioni di CO2, ponendosi come interlocutori tra le esigenze aziendali e le necessità di rinaturalizzazione urbana dei Comuni.
Azioni concrete, utili e tracciabili. Piantare alberi sul territorio locale nell'ambito di attività partecipate per il miglioramento della qualità del territorio, contrastando -al contempo- il cambiamento climatico globale.
Un gran bel segno di responsabilità ambientale verso i cittadini e tutto il territorio.
Facciamocelo (e fatecelo) dunque questo bel regalo "naturale", non perdiamo un'occasione per incrementare la naturalità urbana e migliorare l'ambiente cittadino. Perché -per esempio- non pensare alle aree di Via Gagarin e di Via Treves, ma non solo, con queste logiche?
Siamo dell'avviso che non sia troppo impegnativo "ragionare", "valutare", "approfondire" i progetti che -peraltro- hanno il vantaggio di essere attività gratuite. Certo, richiede una certa dose di impegno ed applicazione, qualità che di certo, per reiterate pubbliche dichiarazioni, pare non facciano difetto all'Amministrazione in carica.
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