Sono mesi che il lettore badge tanto voluto dal caro Alfrè non funziona, e ultimamente qualcuno lo ha pure sfasciato andandogli addosso con l’auto.
Come per quello installato nella casa dell’acqua, anche su questo noi non eravamo e non siamo d’accordo. Inutile ripetere le motivazioni (un sacco di soldi spesi per comprarlo, installarlo e mantenerlo e altri soldi per ripararlo ma che evidentemente non ci sono visto che resta ancora rotto). Tutto per fare poi che cosa? Semplicemente per non far buttare l’immondizia ai forestieri. Già, questi forestieri brutti e cattivi, fonte di tutti i mali. Peggio poi se sono ROM. Infatti qualcuno quando intende “spreco” ha in mente i forestieri (o ROM) che utilizzano la casa dell’acqua sedrianese. Per noi “spreco” significa un'altra cosa. Ad esempio usare in modo improprio e superfluo l’acqua, usandone anche più del dovuto oppure utilizzarla per fare scherzi, gavettoni o altro. Deve passare il concetto che L'ACQUA E UN BENE COMUNE E QUINDI È DI TUTTI. Allora bisogna ridurre lo spreco perché è un bene prezioso, specialmente l'acqua dolce e potabile. E come si fa a ridurre lo spreco? Non certo con la magica macchinetta “leggi badge blocca ROM” … tanto cara al Celeste, ma con l’educazione. Ad esempio si potrebbe cominciare andando nelle scuole per spiegare ai bambini cos'è l’acqua, perché è un bene così prezioso per l’umanità, che è vitale ed è di tutti e va rispettata. Qualche corso, dobbiamo dire, vista la situazione, servirebbe però anche agli adulti.
E’ vero, lo ammettiamo, è troppo difficile per chi parla alla pancia dell’elettore e guarda solo al consenso elettorale affrontare queste problematiche così basse e che creano poco tornaconto. Comunque torneremo a bomba sull’argomento.
Attualmente per usufruire dell’ecocentro, è necessario rilasciare le proprie generalità prima di entrare, perché il lettore badge è fuori uso da parecchi mesi. La scelta delle generalità non è stata una decisione dell’amministrazione comunale, ne degli uffici comunali, ma del gestore del servizio che si è organizzato così. Purtroppo questa modalità si è rivelata infelice. Lo avevamo già segnalato a suo tempo. Quando gli utenti sono tanti, si crea una coda di auto molto significativa che arriva sino alla rotonda, intralciando così la circolazione e facendo aumentare il rischio di incidenti.
A questo punto facciamo la nostra proposta, che magari non piacerà e farà incazzare molti. Ma la democrazia è questa e per fortuna che ancora c'è: ben vengano opinioni e idee diverse. Veniamo al dunque. Noi pensiamo che non ci sia nulla di male che la discarica possa essere utilizzata anche dai non residenti. Qualcuno ora griderà allo scandalo, dirà che i sedrianesi la pagano e i sedrianesi la devono usare. Altri diranno che c’è “il solito spreco” … e magari qualche sceriffo mancato alluderà che qualche ROM, dopo aver bevuto a scrocco dell’ottima acqua fresca con le bollicine, passa pure in discarica gratis …
Diciamo subito che il personale dell’ecocentro è molto efficiente e controlla bene quali rifiuti si buttano, vigilando attentamente che non vengano conferiti insieme al resto anche materiali vietati quali amianto, o altri. Questo è secondo noi la cosa più importante. Dopo di ché, se una persona non residente a Sedriano, ma che magari è di passaggio o perché sta lavorando nel nostro comune, utilizza l’ecocentro, non ci vediamo nessun reato e nessuno scandalo. Anzi, è anche un modo per tenere l’ambiente più pulito, disincentivando il fenomeno dell’abbandono abusivo sul territorio di rifiuti di tutti i generi.
Se poi vogliamo comunque avere tracciabilità di chi utilizza l’ecocentro, perché non prendere solamente il numero di targa dell’auto? Questa soluzione eviterebbe il fenomeno delle code, senza relativa invasione della sede stradale nonché meno incazzature dei cittadini che si spupazzano la coda.
Poi abbiamo anche un altro punto (altro scandalo in arrivo …). Se qualcuno, ovviamente quando l’ecocentro è aperto, chiede al personale di poter portare via qualcosa perché intende riusarlo, perché negarlo? Chiaro che non deve trattarsi di un rifiuto pericoloso o di un certo tipo (inquinante o magari tossico come ad esempio gli oli combustibili, i detersivi, le vernici o altro). Però ad esempio si potrebbe pensare al riuso dei rifiuti elettronici, come i monitor, gli stereo, le tv, ecc.
Pensate al riuso di vecchie biciclette, tricicli, bici per bambini, passeggini, giocattoli.
Si potrebbe creare un "Centro del Riuso" diventerebbe una stazione ecologica anche per il riciclaggio dei rifiuti. Magari in collaborazione con realtà associative sedrianesi il Comune potrebbe organizzare, come fa per esempio l'AMSA di Milano, un ritiro di mobili ed elettrodomestici di cui i cittadini vogliono disfarsi e tecnici (creando opportunità di lavoro o volontari, magari del mestiere in pensione) potrebbero intervenire affinché possano essere riutilizzati per ammobiliare case e uffici pubblici, o per essere regalati alle famiglie meno abbienti e chissà in alcuni casi venduti a un prezzo modico o simbolico. In quest’ultimo caso i ricavi sarebbero destinati a investimenti per progetti ambientali. All’interno del centro potrebbe essere allestito un laboratorio per la riparazione di mobili, biciclette, oggetti elettronici ed elettrodomestici così da creare un luogo dove imparare un mestiere utile,per creare nuovi posti di lavoro per i giovani.
Sarebbe un bel modo di riciclare, diminuirebbe l’immondizia, l’ambiente salvaguardato, è vero ne risentirebbe il PIL … pazienza, dormiremo lo stesso. Magari per questioni di sicurezza e di comodità si potrebbe pensare ad un solo giorno della settimana e in un preciso orario, facendo firmare un foglio dove viene indicato cosa si è preso, e solo sugli oggetti reputati idonei dal personale. Naturalmente gratis.
E qui ci si può sbizzarrire con le varie idee. Bellissimo sarebbe la stesura di un regolamento partecipato …
Cosa ne pensate ? Troppo difficile ? Troppo sovietico ? O Semplicemente troppo intelligente ?
Sinistra di Sedriano
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