venerdì 24 gennaio 2014

Ogni goccia nell’oceano è necessaria

Dal libro "La strategia del colibrì" di Alessandro Pilo

"Una storia africana racconta che un giorno in una foresta scoppiò un incendio. Tutti gli animali scapparono e restarono a guardarla terrorizzati e impotenti mentre bruciava. Tutti a parte un colibrì che comincio a volare avanti e indietro verso la laguna più vicina, raccogliendo una goccia d'acqua nel becco e lanciandola sull'incendio. Quando gli altri animali chiesero stupefatti cosa pensava di cambiare con quella goccia d'acqua, il colibrì senza fermarsi rispose:"Non lo so ancora ma faccio la mia parte."

Chi si affeziona alla causa ecologista spesso si sente un po' solo. E' la solitudine dell'apripista, di chi semina idee nuove in un ambiente non ancora pronto a riceverle. In quei momenti il proprio contributo la propria buona volontà sembrano sempre irrilevanti, una piccola goccia che di certo non farà girare il mondo diversamente. Tuttavia, chi ha la determinazione di portare avanti le proprie idee anche quando niente sembra mutare, prima o poi avrà una piacevole sorpresa: il nostro esempio ed entusiasmo possono essere fatalmente contagiosi ed ispirazione per altre persone. Perché va detto che una vita più ecologica non significa una quotidianità fatta di privazioni, ma la conquista di un'esistenza più piena ed appagante. Semplicità e frugalità non vanno infatti confuse con povertà. La semplicità e un valore molto diffuso in Paesi ben più ricchi del nostro come quelli scandinavi o la Germania, il che ci insegna che il benessere e la qualità della vita non si misurano con la ricchezza materiale e lo spreco di beni e risorse. Ovviamente sta a ognuno di noi decidere quanto, ma sopratutto con quale velocità vogliamo cambiare le nostre abitudini. Non lasciamoci però convincere che vivere in modo ecologico sia possibile o adatto solo ai più volenterosi: quanto più tarderemo nel ripensare il nostro stile di vita tanto più il debito ecologico peserà sulle prossime generazioni".

Questa è la nostra risposta a tutte le polemiche che sono state fatte in questi giorni sulla questione "Falò di S. Antonio", riflettete …


Sinistra di Sedriano

2 commenti:

  1. Da “Milano Today” del 23 Gennaio 2014

    Falò di Sant'Antonio, 5 Stelle: "Vietarli, inquinano troppo"
    Iolanda Nanni chiede alla regione il pugno di ferro: spesso infatti, con l'occasione della tradizione, si bruciano materiali tossici e cancerogeni


    Scoppia, o meglio "si accende", il caso dei falò di Sant'Antonio. Il Movimento 5 Stelle della Lombardia vorrebbe che venissero vietati i fuochi che vengono appiccati in occasione di feste, sagre ed eventi rituali della tradizione popolare, tra cui spicca proprio il caso dei falò dedicati a Sant'Antonio Abate (17 gennaio), ma non solo.

    Motivo, sono nocivi per la salute: soprattutto perché spesso viene bruciato materiale eterogeneo, come coperture di gomma, porte verniciate, scarti di lavorazione e quant'altro. Il risultato è che il fumo conseguente è tossico, irritante e talvolta cancerogeno.

    Nel 2014 i commissari prefettizi che guidano il comune di Sedriano avevano per l'appunto vietato il tradizionale falò di Sant'Antonio proprio per questa ragione. "Questi falò costituiscono ormai un momento di inciviltà e mancato rispetto per l'ambiente e le persone", nota la consigliera regionale M5s di Iolanda Nanni.

    Le leggi in vigore vieterebbero questo tipo di manifestazioni, anche se una delibera della regione del 22 dicembre 2011 consente comunque falò e fuochi in occasione di ricorrenze speciali. La Nanni chiede alla regione di abrogare questa concessione.

    Sulla questione è intervenuto anche il consigliere regionale della Lega Nord Fabrizio Cecchetti. “Dire che questa tradizione va abolita per decreto perché è una delle cause dell’inquinamento dei cieli di Lombardia è una sparata troppo grossa — scrive il leghista in una nota —. Sono piuttosto loro con certe richieste a inquinare le tradizioni, che invece vanno rispettate. Perché senza memoria del passato non c’è alcun futuro”.

    http://www.milanotoday.it/cronaca/vietare-falo-santantonio-5stelle.html

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  2. io non ho mai assistito, nella mia vita, a un falò di sant'antonio.
    questo per dire che - se li vietano per davvero - la mia vita quotidiana non ne risentirà affatto.
    condivido pienamente il principio di salvaguardare l'ambiente, di non fare roghi con materiali cancerogeni.

    credo che su questo siamo tutti d'accordo.
    mi sfugge allora la logica del divieto: è più semplice, forse, vietare che controllare.
    ma la politica si basa anche su principii che guidano le azioni.
    se il punto è davvero soltanto il materiale tossico e/o cancerogeno, si chieda alla regione di controllare che non vengano bruciati materiali tossici e/o cancerogeni: che c'entra vietare totalmente i falò?

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