Era il 4 maggio 2010, quando fu approvato in consiglio comunale il regolamento per la tutela degli animali. Nonostante le diverse appartenenze politiche lontane anni luce tra loro, Sinistra di Sedriano appoggiò in pieno questa proposta. Infatti eravamo stati noi a consigliare al sindaco di fare un’incontro pubblico con i proprietari di animali. Le aspettative sembravano buone, avevamo fatto anche una nostra bozza di statuto degli animali, che fu bocciata quasi per intero, per alcuni veti di colore politico messi in atto da alcuni consiglieri e assessori della maggioranza. Ma non importa. Qualche nostro articolo fu lo stesso prelevato e inserito nel nuovo regolamento, che a differenza della vecchia ordinanza, era comunque un bel passo avanti.
Le aree promesse e deliberate dalla maggioranza dovevano essere quattro. Ma ad oggi (dopo due anni) sono ancora tre. Bisogna anche ricordare che quest’anno c’è stato un trasferimento di aerea da via Salvo d’Acquisto al parco delle scuole, dove a tutt’oggi non se ne conoscono ancora i veri motivi (sembra che la colpa sia di Tizio, Caio e Imbrogno). Inoltre l’ex area di via Salvo D’Acquisto era stata al centro di una diffida al comune da parte dell’associazione animalista EARTH poiché il comune aveva limitato a 30 minuti la permanenza dei cani nelle aree dedicate e toglieva le panchine per impedire ai proprietari di trattenersi.
La quarta area promessa, denominata “area in movimento” poiché sulla carta, e senza essere ancora ne progettata ne preventivata, ha già cambiato la sua posizione almeno quattro o cinque volte. Non hanno ancora deciso dove farla. Inoltre il sindaco l’anno scorso ricordava che “Il Comune ha realizzato le aree dedicate agli ‘amici a quattro zampe’, ma non tutti i proprietari di cani hanno compreso lo scopo dell’intervento. Sì, perché alcuni facendo finta che non esistono e altresì incuranti delle esigenze dei cittadini conducono il proprio animale nelle aree verdi, che qui e là sono presenti nel territorio comunale, con l’inevitabile conseguenza di lasciare i loro ricordini”. In poche parole Celeste conferma che le aree cani da lui realizzate altro non sono che cessi per animali, a cielo aperto. Inoltre, o il sindaco o qualche “solito ignoto” ha pensato che, alla Roveda i cani sono anarchici ed ha eliminato il cancello dell’area dedicata. Ma, se il cancello non sarà ripristinato al più presto, alla fine si può dire che le aree cani sono solo due.
Ricordiamo che nel regolamento degli animali, era anche stata promessa la figura del Garante, colui che attua il regolamento, denuncia o segnala fatti o comportamenti lesivi agli animali. A oggi questa figura non esiste, si è completamente dissolta.
Arriviamo al punto dolente. La furbizia e la doppiezza del nostro sindaco. Durante l'incontro pubblico del 2010 con i proprietari di cani e in coerenza con lo statuto approvato, Celeste si era assunto l'impegno di rimuovere i cartelli nel paese che vietano l’accesso degli animali nelle aree pubbliche (persino in Piazza del Seminatore). Infatti l’articolo 9 comma 3 del regolamento comunale così recita: Ai cani accompagnati dal possessore, è consentito l’accesso a tutte le aree pubbliche, compresi giardini e parchi, fatta eccezione per le aree presso le quali l’Amministrazione Comunale abbia posizionato specifici cartelli di divieto d’accesso. Rimane vietato l’accesso ai cani in aree destinate e attrezzate per determinati scopi, come le aree giochi per bambini, o le aree pubbliche o ad uso pubblico e/o situate in aree condominiali di proprietà comune, quando a tal fine siano chiaramente delimitate.
Il sindaco aveva affermato che i cani potevano entrare ovunque, piazze, parchi, ecc., tranne che nelle aree attrezzate per i bambini e che si sarebbe fatto carico di eliminare i cartelli di divieto disseminati in giro per il paese dalla vecchia amministrazione. I cartelli non sono stati eliminati. Noi anche l’anno scorso avevamo risollecitato il sindaco sperando fosse stata una sua dimenticanza o un suo ritardo, visto che se ne era fatto carico davanti ai cittadini. Invece abbiamo constatato che ha preso tutti per i fondelli (noi compresi). Si perché i divieti rimangono (eccome se rimangono !). In quelle aree nei fatti non è consentito l’accesso ai cani. Lo aveva promesso ai proprietari solo per farsi bello, ma poi si è accorto che così facendo avrebbe pestato i piedi (quindi perdendo consensi) a quelli che i cani non li vedono troppo di buon’occhio. Nel regolamento, infatti, c’è un frase bella bellina alla Scilipoti “fatta eccezione per le aree presso le quali l’Amministrazione Comunale abbia posizionato specifici cartelli di divieto d’accesso”. Così si è rimangiato quanto precedentemente scritto. Dico tutto, dico il contrario di tutto.
La verità è che al sindaco dei cani non glie ne frega nulla. Lui animalista non lo è mai stato, e mai lo sarà. Ha fatto tutto questo solo per acquisire consenso dai proprietari di cani, senza però perderlo dai non proprietari. E così ha creato volutamente confusione. I proprietari pensavano, come effettivamente da Lui promesso, che quei cartelli dovevano ancora essere ancora rimossi, i non proprietari invece affermavano che effettivamente esisteva un divieto … quindi due piccioni con una fava o un piede in due scarpe.
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