Dobbiamo attribuire alle previsioni meteo un'affidabilità quasi certa. Grazie a modelli matematici, affinatisi viepiù, le anticipazioni sulle condizioni del tempo sono ormai una certezza: il dove, come, quanto, intensità e direzione dei venti, la violenza delle mareggiate, la dimensione della grandine e l'accumulo di neve attesa ecc. ecc.
A riprova di ciò ecco l'avverarsi puntuale della prevista nevicata nella notte di martedì 28 dicembre.
Non è una nevica storica paragonabile a quella dell'85 dove, nel milanese, il bianco manto raggiunse i 90 cm. e neppure a quella più vicina del 2006 di "appena" 40 cm.
Tuttavia NONOSTANTE fosse ampiamente attesa, da diversi giorni, la sua comparsa ha colto del tutto impreparata l'Amministrazione Comunale e gli Uffici competenti, anche se questo rientra nella norma (purtroppo).
Ne è una riprova la determina per l'affidamento per lo sgombero della neve datato 29/12 cioè il giorno successivo, a nevicata in corso.
Però di fronte ad una emergenza ampiamente predetta ecco la calma olimpica del sindaco-vate che scagiona, in primis se stesso, e poi i fedeli funzionari comunali che da anni gli reggono il sacco. Vaneggia di mal comune mezzo gaudio e, con malcelata stizza si chiede perché mai i cittadini (molti) abbiano la necessità di recarsi al lavoro o sbrigare chissà quali faccende. Il messaggio chiaro e forte, per coloro che ne avessero eventualmente travisato il senso è: statevene a casa e cortesemente non rompete.
Soprassediamo sull'insistente invito ad imbracciare pale e badili per la semplice ragione che prima dei proclami social-etici-morali sarebbe quanto mai opportuno attivarsi per primi e dare il buon esempio.
Quindi ci aspettiamo, dopo il sindaco-potatore, il sindaco- ciclista, il sindaco- predicatore, il sindaco-calciatore, il sindaco-imbonitore, il sindaco-fanfarone ecc. anche la versione sindaco-spalatore.
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