Meno del 40% di affluenza per una battaglia che era stata presentata come una mezza rivoluzione è davvero poca cosa... Oltretutto i dati definitivi sono arrivati dopo circa venti ore (alla faccia della tanto sbandierata tecnologia padana) e il referendum di Maroni, anche da questo punto di vista non è stato proprio un successone.
I veri obiettivi politici della mossa referendaria erano due: imporre la propria iniziativa sul terreno per la campagna elettorale delle regionali che si terranno a primavera e dimostrare - a suon di milioni di votanti- che il partito nazionalsovranista di Salvini deve scendere a patti con i capi del lombardo-veneto.
Possiamo tranquillamente affermare che si sono svolte le primarie della Lega Nord... ma con i nostri soldi.
Per questo motivo noi di SdS eravamo e rimaniamo per l'astensione.
Astensione attiva però, poichè a differenza di altri abbiamo ampiamente svolto la campagna elettorale, con presidi, volantini informativi e partecipando ad iniziative pubbliche dove abbiamo spiegato per filo e per segno il perché del non voto.
Come sempre ci abbiamo messo la faccia.
Ora, durante questa pseudo campagna elettorale, abbiamo sentito ramanzine da personaggi politici legati al centro destra, dove si affermava che - comunque- bisognava recarsi alle urne per votare, magari indicando il NO, ma votare perché siamo in democrazia, bla bla, ecc. ecc.
Siamo rimasti stupiti (ma non più di tanto) perché coloro che oggi si sono elevati a professori, sono gli stessi che in passato hanno disertato molti referendum abrogativi nazionali anche importanti e delicati per il bene comune.
Solo per citarne alcuni :
➢ 15 giugno 2003 referendum abrogativo sull'articolo 18 (Forza Italia, AN, Lega Nord, DS, Margherita invitavano all'astensione); quorum non raggiunto
➢ 12 e 13 giugno 2005 referendum abrogativo sulla procreazione medicalmente assistita (Forza Italia, AN, Lega Nord, Margherita e altri invitavano all'astensione); quorum non raggiunto
➢ 12 e 13 giugno 2011 referendum abrogativo sulla privatizzazione dell'acqua pubblica, nucleare e legittimo impedimento (Forza Italia invitava all'astensione, la Lega alla libertà di voto); quorum raggiunto
➢ 17 aprile 2016 referendum abrogativo sulla trivellazione (Partito Democratico e Forza Italia per l'astensione); quorum non raggiunto
Per concludere, questo referendum non era nazionale, non era abrogativo (quindi decisionale) ma consultivo e sono stati sperperati oltre 60 milioni di euro di soldi pubblici (in Veneto ne è stato speso un quinto della Lombardia). Il tutto, palesemente propagandistico in quanto non serviva a nulla. Eppure, ci sono stati dei neo verginelli che ci hanno fatto la lezioncina sulla democrazia (bla bla.. ) quando a tutti i referendum decisionali degli ultimi venti anni non si sono mai presentati alle urne...
Naturalmente, questo vale anche per i "figli delle stelle" che all'epoca vedeva molti di loro militare nel centrodestra: Sindaco, vice, consiglieri e assessori vari...
Ma ci vuole proprio un bella faccia tosta...
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