E
cosi il caro Alfrè sta battendo ogni record : dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose
del consiglio comunale di Sedriano, prima volta in Lombardia; dopo il rinvio a
giudizio per corruzione nel procedimento mafia - politica denominato “Grillo Parlante”; dopo la richiesta da parte del PM della procura
distrettuale antimafia (DDA), Alessandra Dolci, di sorveglianza speciale per tre anni
poiché “ritenuto persona socialmente pericolosa” (il 18 febbraio ci sarà
l’udienza); in questi giorni è arrivata anche
l’incandidabilità alle prossime elezioni comunali .
Oltre
che all’ex sindaco il provvedimento colpisce anche Silvia Fagnani, ex capo
gruppo PDL e moglie di Marco Scalambra, presunto corruttore di Celeste, e
Teresa Costantino, ex consigliere comunale, figlia di Eugenio Costantino
presunto boss dell’ndrangheta e presunto corruttore di Celeste.
Sia
Scalambra che Costantino sono stati rinviati a giudizio con Celeste.
L’incandidabilità
è data dal comma 11 del nuovo testo dell’art. 143 del T.U.E.L. (Testo Unico
degli Enti Locali) che ha introdotto una misura preventiva nei confronti degli
amministratori locali che con le loro condotte abbiano determinato lo
scioglimento del consiglio dell’ente locale. L'incandidabilità è temporanea,
limitata dal punto di vista sia temporale (al turno di elezione immediatamente
successivo allo scioglimento), sia territoriale. Tali soggetti non possono essere candidati
nel primo turno elettorale successivo allo scioglimento nelle elezioni per il
rinnovo dei consigli regionali,
provinciali, comunali e circoscrizionali che si svolgono nella regione in cui
si trova l’ente il cui consiglio sia stato sciolto.
Celeste
sta facendo “l’en plein”, sta prendendo tutte le misure preventive e non,
previste dalla legge. E questo dovrebbe fare riflettere lui e i suoi seguaci
che forse è arrivato il momento di tacere evitando così di trascinare
ulteriormente il nostro paese nel baratro, consigliando loro di difendersi
nelle sedi opportune.
Concludiamo
con una riflessione. L’ex vicesindaco Pivetta, dichiarava settimana scorsa sulla stampa locale, con una certa e
inquietante nonchalance quanto segue
: E Costantino è un boss della mafia ? Ma
dove ?
Dichiarazioni
abbastanza gravi per un ex amministratore che si vantava di avere come priorità
la sicurezza dei cittadini. Come prima cosa dobbiamo constatare che parla senza
nemmeno aver letto gli atti, visto che i capi di imputazione nei confronti di
Costantino sono alcuni, tra cui l’associazione mafiosa, la detenzione di armi,
il sequestro di persona … un curriculum di tutto rispetto. Inoltre ricordiamo
che per questo motivo il processo si celebrerà in corte d’assise che è l’organo giurisdizionale competente a
giudicare i reati più gravi.
Come
secondo punto, e sono anni che lo diciamo, la tanto decantata “sicurezza” di
Pivetta altro non era che pura propaganda. Incentrava la sua azione contro le
prostitute (e forse sarebbe meglio chiamarle schiave visto che si trovano sulla
strada contro la loro volontà) e mendicanti che chiedevano l’elemosina, non
accorgendosi che aveva l’ndrangheta in casa … Pivetta semplicemente è stato
forte con i deboli e debole con i forti.
Fortunatamente
siamo stati liberati da questi soggetti, e alcuni di loro salteranno un turno.
E’ una magra consolazione ma in Italia è già qualcosa.
Cari
cittadini alle prossime elezioni è severamente vietato sbagliare. Non ce lo
possiamo più permettere.
Sinistra
di Sedriano
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