Ecco qua, impacchettato ben bene, un regalo, un altro grande insulto alle donne italiane, si perché quando si fanno così pesanti affermazioni alla figura istituzionale del Presidente della Camera, che guarda caso e una donna, si insultano con lei, anche tutte quelle donne che svolgono quotidianamente la loro professione con molta fatica in un paese palesemente ancora maschilista e sessista, dove la prima cosa che si pensa di attaccare, quando si fa critica, è la condizione di essere una donna prima di tutto e sempre in modo dispregiativo.
La domanda: “cosa succederebbe se ti trovassi la Boldrini in macchina?” diventa l’opportunità per svariati utenti, celati dietro l'anonimato di internet e dei social network, di mettere in mostra i loro peggiori istinti: insulti, minacce, parole retrive, con particolare predilezione per le offese sessiste che rimandano a violenze e stupri.
Le critiche al suo operato sono legittime, ben vengano e meno male che ancora si possono fare, il dissenso, il cui esercizio è regolato e garantito dalla nostra Costituzione, è l’elemento fondamentale della nostra democrazia, ma quando si trasforma in un irresponsabile attacco alle istituzioni, approfittando della situazione critica del Paese, per fomentare gli animi, cercando tornaconti elettorali, forse sottovaluta quanto sia pericoloso alimentare la rabbia dei cittadini in un momento già così difficile.