Sfogliando Settegiorni della scorsa settimana,
abbiamo letto che il neo sindaco di Cassinetta, Daniela Accinasio, sulla scia di Pisapia, ha annunciato un censimento delle coppie di fatto (anche GAY) per
garantire loro alcuni diritti (quelli rigorosamente delimitati nel solo ambito
comunale). Il giornalista ha chiesto a Celeste cosa ne pensava, ecco la
risposta: "sono perfettamente
d’accordo con il cardinale Scola" (ndr il suo datore di lavoro).
Secondo voi,
il nostro caro sindaco Celeste, professore di religione, applica correttamente
il concetto di laicità, nello svolgere il suo ruolo di primo cittadino di un
paese di uno stato laico (o che almeno secondo la costituzione tale dovrebbe
essere) ? Riesce a tenere ben distinti i suoi due ruoli ?
Nel numero di Sedriano Informazioni di dicembre
2011, c’è un articolo intitolato : Sedriano e Quartucciu, due paesi uniti dal baco da seta. Non solo aggiungiamo noi.
Carlo Murru (il suo sito internet è “consacrato
al cuore immacolato di Maria”), oggi ex sindaco di Quartucciu in quanto a
giugno 2012 i suoi concittadini non gli hanno rinnovato la fiducia, lo scorso
agosto era passato alla cronaca per aver spedito al sindaco di Cagliari, Zedda,
il crocifisso in quanto quest’ultimo lo aveva rimosso dal suo ufficio.
Strane coincidenze, ma sarebbe stato bello vederli
insieme, all’inaugurazione della rotonda intestata all’imprenditrice di
Quartucciu, Francesca Sanna Sulis, celebrata il 01 luglio 2012. Si, a Sedriano
ormai da tempo si inaugura e si intitola di tutto, anche le aiuole.
- Non celebrazione dei matrimoni civili (il vero matrimonio è soltanto quello davanti a DIO)
- Eliminazione della fiera il 15 agosto (non si lavora nel giorno dell’Assunzione della Vergine Maria)
- Chiusura GAS (non sono ammessi centri di aggregazioni extraconfessionali)
- Menu quaresimale imposto ai bambini delle materne, elementari e medie (testimoniare la propria cultura è un fatto che appartiene alla nostra identità)
Ma sicuramente l'azione più raffinata è stata la
premiazione della donna più creativa di Sedriano che, ha trovato una modalità
diversa dal parcheggio auto, per utilizzare il gazebo da 60.000 euro dell' area
mercatale.
Non tanto la premiazione in se, ma l'aver chiamato
Suor Minetti del convento Olgettina per la consegna del premio, ovviamente Suor
Minetti ricambiera la cortesia del sindaco Celeste, invitandolo alla prima del
suo nuovo Film hard.
I milanesi oggi hanno più diritti. Loro hanno
aspettato 17 anni … noi forse ce la facciamo con due?
Dipende da come viene interpretato l'acronimo PD
dai militanti sedrianesi, Partito
Democratico oppure Partito Democristiano? Pro o contro la Minetti, scusate il refuso volevamo dire Binetti, che anche
lei è perfettamente d'accordo con il cardinale Scola?
A Milano dopo 17 anni ha vinto la Sinistra quella
con la S maiuscola e guarda caso per la prima volta il candidato non era del
PD.
Sinistra di Sedriano (quella con la S maiuscola)
A Milano ha vinto un candidato non del PD, peccato che sia arrivato Tabacci (uscito da chissà quali urne) per proseguire quella democristianità che altrimenti sarebbe mancata. Ma quando ci libereremo di questi talebani della cristianità?
RispondiEliminaMa chi l’ha detto che Sedriano deve essere un paese laico ?
RispondiEliminaDitemi dove è scritto ?
Non cercate sempre il pelo nell'uovo.
Le vostre sono sempre e solo polemiche sterili e faziose.
Avanti così Don Alfredo
La laicità dello Stato da principio generale a principio supremo dell’ordinamento costituzionale
Elimina“La costituzione italiana non opera…alcun riferimento esplicito alla laicità dello Stato come carattere necessario dello Stato. Tale nozione è stata tuttavia dedotta e ricostruita dalla dottrina quale principio generale dell’ordinamento”
Grazie alle elaborazioni giurisprudenziali della Corte Costituzionale, tale principio generale dell’ordinamento giuridico assurge a rango di principio supremo dell’assetto costituzionale italiano.
La sentenza miliare per tale trasformazione è la n. 203 del 1989.
In essa si afferma che “i valori richiamati concorrono, con altri (artt. 7, 8 e 20 Cost.), a strutturare il principio supremo della laicità dello Stato, che é uno dei profili della forma di Stato delineata nella Carta costituzionale della Repubblica”. Secondo la Corte, dal combinato disposto delle disposizioni costituzionali relative alla tutela che la Costituzione appresta ai diritti inviolabili della persona, nella sua dimensione tanto personale quanto sociale, alla pari dignità sociale di ogni persona, al principio di eguaglianza formale e sostanziale, al riconoscimento dell’autonomia dell’ordine temporale dello Stato e dell’ordine spirituale della Chiesa cattolica, all’eguale libertà e dignità delle confessioni religiose, alla libertà di religione ed alla tutela degli ordinamenti religiosi, emerge il principio di laicità dello Stato.
Esso “implica non indifferenza dello Stato dinanzi alle religioni ma garanzia dello Stato per la salvaguardia della libertà di religione, in regime di pluralismo confessionale e culturale”. Tale connotazione giuridica dell’ordinamento concorre, secondo la Corte, alla delineazione della forma dello Stato italiano. Dunque, in ultima analisi, quell’alchimia di valori che, per dirla con il Mortati, dat esse rei, rappresenta l’essenza ontologica di uno Stato.
Si afferma il dovere dello Stato, in virtù del richiamato principio di laicità, di salvaguardare “l'autodeterminazione dei cittadini, mediante il riconoscimento di un diritto soggettivo di scelta, se avvalersi o non avvalersi del predisposto insegnamento della religione cattolica.
“Tale diritto ha come titolari i genitori e, per le scuole secondarie superiori, direttamente gli studenti, in base all'art. 1, punto 1, della L. 18 giugno 1986, n. 281 (Capacita di scelte scolastiche e di iscrizione nelle scuole secondarie superiori)”.
Come lo stesso Giudice delle leggi sottolinea, “siffatta figura di diritto soggettivo non ha precedenti in materia”.
Con il riconoscimento di tale tutela, il carattere personalista che connota la nostra Carta costituzionale si arricchisce di un elemento nuovo di portata fondamentale.
Esso, come diretta manifestazione del principio supremo della laicità dello Stato, è coperto perfino da revisioni costituzionali in materia.
Il solco, aperto dalla sentenza n. 203 del 1989, diviene più profondo e foriero di ulteriori frutti giuridici negli anni successivi.
Con la sentenza n. 259 del 1990 la Corte realizza pienamente quel compito statale di salvaguardia della libertà religiosa e del connesso pluralismo; si dà garanzia costituzionale alla comunità israelitica italiana lesa, in particolare, nel suo diritto di confessione religiosa ugualmente libera nei confronti dello Stato; il pluralismo religioso è tutelato anche con la sentenza n. 195 del 1993[5]. In essa vi è da sottolineare come sia ritenuto costituzionalmente legittimo un intervento economico a favore di confessioni religiose da parte di pubblici poteri.
Caro Don Alfredo alla luce di quanto sopra esposto, si può certamente affermare che nell’ordinamento giuridico italiano il principio di laicità è accolto nella sua accezione positiva di libertà religiosa.
Spero di avere soddisfatto la sua richiesta.
Un giovane avvocato sedrianese