Un ragionamento a parte dobbiamo farlo per quanto riguarda il rispetto del paragrafo 5 dell’articolo 8.
In pratica il paragrafo dice che se hai bisogno di un macellaio e ne hai selezionati tre, di cui uno bravissimo residente a Monza, e due a pari capacità residenti a Vittuone e a Sedriano, dovrai assumere quello residente a Sedriano questo perché nonostante quello di Monza sia più bravo, il reperimento in loco è cogente.
In pratica il paragrafo dice che se hai bisogno di un macellaio e ne hai selezionati tre, di cui uno bravissimo residente a Monza, e due a pari capacità residenti a Vittuone e a Sedriano, dovrai assumere quello residente a Sedriano questo perché nonostante quello di Monza sia più bravo, il reperimento in loco è cogente.
Non fu facile inserire questo articolo, con il senno di poi avremmo dovuto aggiungere la parte in rosso alla frase: “reperisca la forza lavoro necessaria allo svolgimento della sua attività in loco con contratto a tempo indeterminato con preferenza per i cittadini residenti nel comune di Sedriano, previa selezione". Ma forse l’operatore avrebbe potuto impugnarla in quanto questa parte è regolata dai contratti nazionali di categoria.
In ogni caso dobbiamo denunciare il pessimo comportamento di questo imprenditore "Bennet", affinché il sindaco almeno su questo punto intervenga autorevolmente.
Il 9 giugno 2011 apriva a Cornaredo il nuovo centro commerciale della catena Bennet.
La totalità degli assunti era ipotizzata a 130 unità, dove il 30% secondo la convenzione fatta con il comune doveva essere cornaredese (allegato 3).
Al giorno di inaugurazione la forza lavoro era di 186 dipendenti (56 oltre il fabbisogno ipotizzato).
Al 30 di luglio, risultavano licenziate oltre 60 persone, guarda caso tutte non avevano superato il periodo di prova (allegati 4,5,6,7,8).
Ma è lo stesso amministratore delegato del Bennet che ammette quanto segue: "è normale che quando si avvia un esercizio come un centro commerciale ci sia un surplus di assunzioni, quando poi entra a regime, c’è una selezione al termine del periodo di prova" (allegati 1,2).
Questo in poche parole significa illudere le persone con la promessa di un posto fisso di lavoro, per sfruttarle al meglio e una volta lanciato il supermercato gli si da il ben servito.
Se si ha necessità di personale solo per fronteggiare un emergenza (avviare l’attività), per correttezza si dovrebbe avvisare i candidati che l’assunzione è temporanea (quindi non utilizzare il periodo di prova come tempo effettivo di durata del contratto) senza possibilità di rinnovo e per la sola durata dell’avviamento del centro (1 o 2 mesi).
Invece è successo l’esatto contrario calpestando così la dignità delle persone.
E’ stata creata l’illusione del posto fisso (in un periodo di crisi come questo), le persone hanno dato il massimo e poi sono stati messe alla porta poiché è terminato il periodo di avviamento.
E’ stato fatto un uso improprio del periodo di prova.
E questo, dalle dichiarazioni fatte, il direttore del Bennet lo a aveva pianificato, mentre i diretti interessati non ne erano nemmeno a conoscenza.
Il CCNL applicato è quello del commercio e terziario (allegato rinnovo CCNL).
La maggior parte delle persone licenziate erano assunte a tempo determinato per la durata di 3 o 4 mesi. Erano presenti anche apprendisti con un contratto della durata di 48 mesi, dove alcuni di loro con il miraggio di un contratto di 4 anni hanno lasciato i precedenti lavori a tempo determinato .
Il CCNL in oggetto prevede un periodo di prova che va dai 45 ai 60 giorni in base al livello sindacale attribuito al dipendente. Tutti sono stati licenziati durante questo periodo (allegato 18).
Sarà poi il tribunale del lavoro a stabilire quali siano gli abusi commessi.
Ma sul piano etico è stata fatta una forzatura assurda.
Non vogliamo poi entrare nel merito del trattamento economico applicato: la mole di straordinari fatti (le maggiorazioni superano la paga base), i minimi sindacali applicati ecc.
Ma soprattutto la freddezza con la quale hanno comunicato ai dipendenti la risoluzione del rapporto di lavoro (allegato 10).
E nemmeno sui comportamenti discutibili (già condannati in altre parti di Italia) segnalati dal personale. Ma questa è un’altra storia e se ne occuperà il sindacato FILCAMS CGIL.
Purtroppo il sindaco di Cornaredo Dott. Luciano Bassani solo ad agosto inoltrato si accorgeva di qualcosa di anomalo cercando di porre rimedio e tentando di stipulare nuove convenzioni.
Ma ormai era troppo tardi e la frittata era già stata fatta (allegato 9).
Fu presentata anche un’interpellanza urgente in consiglio provinciale dal consigliere Massimo Gatti (allegato 13).
Fino ad oggi non è ancora pervenuta risposta.
Inoltre per vostra conoscenza vi segnaliamo che:
- l’utilizzare il periodo di prova dei dipendenti solo per il lancio del negozio è una prassi ormai consolidata negli anni da parte di Bennet: su 7160 ben 1456 dipendenti nel 2005 , hanno dato dimissioni volontarie, 418 dimessi nel periodo di prova e 630 lasciati a casa durante il periodo di prova (Fonte: Tribunale di Como).
- Bennet ha dovuto risarcire oltre 140mila euro agli ex dipendenti per averli obbligati a timbrare il cartellino 14 minuti prima minuti prima dell’inizio del lavoro senza riconoscere lo straordinario in busta paga (allegati 12, 14,15) .
- Nel 2006 il giudice del Lavoro del Tribunale di Como Beniamino Fargnoli ha accolto un ricorso presentato dalla Filcams CGIL di Como per comportamento antisindacale nei confronti della catena di supermercati Bennet. Il giudice ha riconosciuto la violazione dell'articolo 9 della Legge 125 del 1991 (allegato 11).
- Bennet ha ricevuto varie denunce di mobbing nei confronti dei dipendenti, ne riportiamo solo alcune: Pontedassio e Genola (allegati 16 e 17).
Cosa chiediamo al Sindaco Celeste ?
Chiediamo di adoperarsi affinché tutto ciò non avvenga anche a Sedriano.
Come?
Chiediamo di vigilare per il pieno rispetto del paragrafo 5 dell’articolo 8 della convenzione.
Chiediamo che il Bennet assuma il personale solo per il reale fabbisogno e che, su questo argomento l’amministrazione comunale si faccia promotore di un incontro con le organizzazioni sindacali territoriali, ed in particolar modo la Filcams CGIL e con il Bennet sulla scorta delle precedenti esperienze, al fine di fare un accordo sindacale che regoli la prima fase di aperture del nuovo centro di Sedriano.
Chiediamo all’amministrazione comunale ed in primis al Sindaco di essere sempre vigile nel caso in cui vi siano segnalazioni di situazioni anomale da parte dei dipendenti.
Sinistra di Sedriano