sabato 29 agosto 2020

C'era una volta A.C.D. Sedriano...

C'era una volta A.C.D. Sedriano... Se questo post fosse una fiaba comincerebbe così, invece purtroppo non lo è. Una volta c'era il Sedriano calcio, una società fatta di passione, di sudore, di sacrifici, di tempo rubato alle famiglie e agli affetti: un numeroso gruppo-famiglia composto da Sedrianesi.
Sacrifici degli atleti, ovviamente, ma anche di tutte quelle persone che normalmente ruotano attorno ad un campo sportivo; sono le persone che puliscono, che fanno i dirigenti, che fanno le trasferte per portare i bambini a giocare. Che danno una mano, dove possibile, a fare i panini, salamelle e patatine ai tornei, apparecchiano per i bambini che giocano, arbitrano se occorre...
La lista sarebbe ancora lunga, ma il concetto è certamente chiaro a tutti.

C'era - appunto- l'A.C.D. Sedriano perché ormai c'è sempre meno. L'operazione di "spersonalizzazione" del Sedriano Calcio procede a gonfie vele da parecchio tempo. Ormai, quasi tutte le persone di buona volontà del "passato" sono state messe da parte, per far posto agli "uomini di fiducia". È un'operazione che va avanti da qualche anno, lenta e costante.
Probabilmente, se chiederete in società, vi diranno che è una scelta, mirata a rendere il Sedriano una società di riferimento nella zona, anche se il termine più corretto è "appetibile". Oppure vi diranno che è un'iniziativa volta a migliorare anche il paese, oltre che il Sedriano calcio, ma temiamo che non sia così.

Non ce ne vogliano il volenteroso presidente Cardamone ed il super preparato direttore Langione, ma forse di una "Accademia Inter 2.0", qui a Sedriano, ne avremmo anche potuto fare a meno.
Sempre più gente viene da fuori, mentre i nostri bambini, soprattutto i "normali", devono giocare alla Virtus, se c'è posto, oppure spostarsi nei paesi adiacenti, dove le squadre "del balùn" non sono ancora diventate multinazionali del calcio.
Una società che qualche anno fa aveva la prima squadra zeppa di Sedrianesi. Oggi arrivano tutti o quasi da fuori, si preferisce così, piuttosto che crescere dei ragazzi del posto e portarli fino alla cima. Si chiama spirito di appartenenza e siamo certi che chi gioca nella stessa società dai 6 anni fino alla prima squadra, di spirito di appartenenza ne ha molto ma molto più che i seppur bravissimi calciatori "stranieri".
A proposito di prima squadra, dove finiscono tutti i ragazzi meritevoli, che dalle giovanili arrivano alla prima squadra? Prestati? Venduti? Cacciati? Che servano forse per fare cassa?
E viene da chiedersi perché gli allenatori - anche se bravi e vincenti- vengono sostituiti da preparatissimi, seppur estranei, istruttori provenienti da altre piazze?

Qui da noi a Sedriano non si scherza più, non c'è più margine. Qui abbiamo i "General Manager", il campo non si chiama più campo del Sedriano ma "Sedriano football center", abbiamo le madrine, nonché "Public relations Woman", gli "amministratori delegati area calcio", i "mental coach" e prima delle partite facciamo le conferenze stampa... insomma, mancano solo i nani, le ballerine ed i saltimbanchi!
Capiamo bene che la gestione di una società calcistica sia onerosa ma non c'è altro modo per stare a galla, se non trasformarsi in un modo così esplicito in un corpo estraneo a ciò che si è sempre stati?
Speriamo solo che non si inizi anche a fare selezione all'ingresso, altrimenti saremmo spacciati... ah, no, chi porta i soldi al Sedriano football center è ben accetto: meglio ancora se poi passa anche dal bar.

A proposito di bar, ci piacerebbe sapere come funziona la sua gestione. Siamo molto curiosi.
Il personale che fa presenza fissa dietro il bancone, lavora a titolo gratuito? Offre un servizio di volontariato?
Le innumerevoli feste private, compleanni, ritrovi, raduni, meeting, organizzati nei locali del bar e sponsorizzati dalla società, come funzionano? Offerta libera?

Domande a cui vorremmo dare delle risposte in maniera tale da poter affermare, "A.C.D. Sedriano: vissero tutti felici e contenti".

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