L’affermazione di Giuliano Pisapia nelle primarie di Milano non rappresenta la rivincita della sinistra radicale sul Pd, come alcuni commenti odierni insinuano, ma qualcosa di diverso e di più. È piuttosto la sconfessione dal basso della fallimentare tesi che per battere la destra bisogna assomigliare alla destra e rincorrere il centro dello schieramento politico.
E la sconfessione non è opera di questo o quest’altro partito, bensì degli uomini e delle donne di Milano, appartenenti certamente ai partiti della sinistra, ma anche allo stesso Pd, oppure i tanti non iscritti ad alcun partito, che hanno deciso di partecipare alle primarie, esprimendo un richiesta di cambiamento e di alternatività alla destra.
Sarebbe molto grave se non si volesse capire questo e vivere, invece, il responso delle primarie come una cosa negativa oppure come un via libera per poter flirtare con Albertini, che si tradurrebbe nell’ennesimo suicidio politico.
Giuliano Pisapia ha saputo interpretare la richiesta di cambiamento, ma è anche un uomo di sinistra che sa parlare a parti molto più ampie della città, che sa unire ed includere, senza rincorrere centri e destri. Insomma, un candidato sindaco che può battere la destra dopo 17 anni e in questo senso è una risorsa non solo per l’attuale opposizione, ma per tutta Milano.
Nel ringraziare tutti gli elettori e le elettrici che hanno partecipato alle primarie e, in maniera particolare, quegli uomini e donne, giovani ed anziani, di partito o non di partito, che in questi mesi hanno animato la campagna per Giuliano Pisapia, auspichiamo che si possa ri-partire al più presto per costruire il consenso necessario per offrire a Milano un’alternativa di governo cittadino e un nuovo sindaco, che si chiama Giuliano Pisapia.
di Luciano Muhlbauer (Coordinatore cittadino PRC Milano)