domenica 30 ottobre 2011

Bennet Sedriano (2a parte) : "Il metodo Bennet"

Un ragionamento a parte dobbiamo farlo per quanto riguarda il rispetto del paragrafo 5 dell’articolo 8.
In pratica il paragrafo dice che se hai bisogno di un macellaio e ne hai selezionati tre, di cui uno bravissimo residente a Monza, e due a pari capacità residenti a Vittuone e a Sedriano, dovrai assumere quello residente a Sedriano questo perché nonostante quello di Monza sia più bravo, il reperimento in loco è cogente.

Non fu facile inserire questo articolo, con il senno di poi avremmo dovuto aggiungere la parte in rosso alla frase: “reperisca la forza lavoro necessaria allo svolgimento della sua attività in loco con contratto a tempo indeterminato con preferenza per i cittadini residenti nel comune di Sedriano, previa selezione". Ma forse l’operatore avrebbe potuto impugnarla in quanto questa parte è regolata dai contratti nazionali di categoria.

In ogni caso dobbiamo denunciare il pessimo comportamento di questo imprenditore "Bennet", affinché il sindaco almeno su questo punto intervenga autorevolmente.

Il 9 giugno 2011 apriva a Cornaredo il nuovo centro commerciale della catena Bennet.
La totalità degli assunti era ipotizzata a 130 unità, dove il 30% secondo la convenzione fatta con il comune doveva essere cornaredese (allegato 3).
Al giorno di inaugurazione la forza lavoro era di 186 dipendenti (56 oltre il fabbisogno ipotizzato).

Al 30 di luglio, risultavano licenziate oltre 60 persone, guarda caso tutte non avevano superato il periodo di prova (allegati 4,5,6,7,8).
Ma è lo stesso amministratore delegato del Bennet che ammette quanto segue: "è normale che quando si avvia un esercizio come un centro commerciale ci sia un surplus di assunzioni, quando poi entra a regime, c’è una selezione al termine del periodo di prova" (allegati 1,2).
Questo in poche parole significa illudere le persone con la promessa di un posto fisso di lavoro, per sfruttarle al meglio e una volta lanciato il supermercato gli si da il ben servito.
Se si ha necessità di personale solo per fronteggiare un emergenza (avviare l’attività), per correttezza si dovrebbe avvisare i candidati che l’assunzione è temporanea (quindi non utilizzare il periodo di prova come tempo effettivo di durata del contratto) senza possibilità di rinnovo e per la sola durata dell’avviamento del centro (1 o 2 mesi). 
Invece è successo l’esatto contrario calpestando così la dignità delle persone.

E’ stata creata l’illusione del posto fisso (in un periodo di crisi come questo), le persone hanno dato il massimo e poi sono stati messe alla porta poiché è terminato il periodo di avviamento.
E’ stato fatto un uso improprio del periodo di prova.
E questo, dalle dichiarazioni fatte, il direttore del Bennet lo a aveva pianificato, mentre i diretti interessati non ne erano nemmeno a conoscenza.
Il CCNL applicato è quello del commercio e terziario (allegato rinnovo CCNL). 
La maggior parte delle persone licenziate erano assunte a tempo determinato per la durata di 3 o 4 mesi. Erano presenti anche apprendisti con un contratto della durata di 48 mesi, dove alcuni di loro con il miraggio di un contratto di 4 anni hanno lasciato i precedenti lavori a tempo determinato .
Il CCNL in oggetto prevede un periodo di prova che va dai 45 ai 60 giorni in base al livello sindacale attribuito al dipendente. Tutti sono stati licenziati durante questo periodo (allegato 18).
Sarà poi il tribunale del lavoro a stabilire quali siano gli abusi commessi.
Ma sul piano etico è stata fatta una forzatura assurda.

Non vogliamo poi entrare nel merito del trattamento economico applicato: la mole di straordinari fatti (le maggiorazioni superano la paga base), i minimi sindacali applicati ecc.
Ma soprattutto la freddezza con la quale hanno comunicato ai dipendenti la risoluzione del rapporto di lavoro (allegato 10).
E nemmeno sui comportamenti discutibili (già condannati in altre parti di Italia) segnalati dal personale.  Ma questa è un’altra storia e se ne occuperà il sindacato FILCAMS CGIL.

Purtroppo il sindaco di Cornaredo Dott. Luciano Bassani solo ad agosto inoltrato si accorgeva di qualcosa di anomalo cercando di porre rimedio e tentando di stipulare nuove convenzioni. 
Ma ormai era troppo tardi e la frittata era già stata fatta (allegato 9).

Fu presentata anche un’interpellanza urgente in consiglio provinciale dal consigliere Massimo Gatti (allegato 13). 
Fino ad oggi non è ancora pervenuta risposta.


Inoltre per vostra conoscenza vi segnaliamo che:
  • l’utilizzare il periodo di prova dei dipendenti solo per il lancio del negozio è una prassi ormai consolidata negli anni da parte di Bennet: su 7160 ben 1456 dipendenti nel 2005 , hanno dato dimissioni volontarie, 418 dimessi nel periodo di prova e 630 lasciati a casa durante il periodo di prova (Fonte: Tribunale di Como).
  • Bennet ha dovuto risarcire oltre 140mila euro agli ex dipendenti per averli obbligati a timbrare il cartellino 14 minuti prima minuti prima dell’inizio del lavoro senza riconoscere lo straordinario in busta paga (allegati 12, 14,15) .
  • Nel 2006 il giudice del Lavoro del Tribunale di Como Beniamino Fargnoli ha accolto un ricorso presentato dalla Filcams CGIL di Como per comportamento antisindacale nei confronti della catena di supermercati Bennet. Il giudice ha riconosciuto la violazione dell'articolo 9 della Legge 125 del 1991 (allegato 11).
  • Bennet ha ricevuto varie denunce di mobbing nei confronti dei dipendenti, ne riportiamo solo alcune: Pontedassio e Genola (allegati 16 e 17).
Cosa chiediamo al Sindaco Celeste ?
Chiediamo di adoperarsi affinché tutto ciò non avvenga anche a Sedriano.
Come?
Chiediamo di vigilare per il pieno rispetto del paragrafo 5 dell’articolo 8 della convenzione.
Chiediamo che il Bennet assuma il personale solo per il reale fabbisogno e che, su questo argomento l’amministrazione comunale si faccia promotore di un incontro con le organizzazioni sindacali territoriali, ed in particolar modo la Filcams CGIL e con il Bennet sulla scorta delle precedenti esperienze, al fine di fare un accordo sindacale che regoli la prima fase di aperture del nuovo centro di Sedriano.
Chiediamo all’amministrazione comunale ed in primis al Sindaco di essere sempre vigile nel caso in cui vi siano segnalazioni di situazioni anomale da parte dei dipendenti.

Sinistra di Sedriano

7 commenti:

  1. Probabilmente avrete trattato l'argomento in post precedenti, e in quel caso, il mio commento potrebbe risultare del tutto inutile, spero che non sia così. In questi due post posate l'accento sul trattamento riservato ai lavoratori in fase di avviamento da parte dell'imprenditore, non sarebbe più opportuno porre l'accento su come a priori risulti dannoso creare un nuovo centro commerciale che consuma territorio, crea traffico, vende articoli prodotti a centinaia di km di distanza, danneggia i piccoli commercianti e come ampiamente detto crea scarsa qualità lavorativa? Bisogna sovvertire il paradigma produttivo per cui si consuma territorio occupandolo con cemento creando PIL. Grazie per l'attenzione, un saluto a tutti, Daniel

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  2. Sono un ex dipendente di Cornaredo, lasciata a casa una settimana prima della fine del periodo di prova. Il pomeriggio mi avevano comunicato i turni della settimana dopo, la sera quando stavo uscendo non ho trovato il cartellino, sono andata dal direttore che mi ha detto che la mia esperienza finiva li.
    E come me molti altri.
    Il centro a sedriano apre domani, c'è Natale e il periodo di prova lo copre tutto.
    Succederà un altro miraggio.

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  3. Certo Daniel ha ragione,
    l’osservazione è più che pertinente, il problema nasce dalla deregulation urbanistica degli ultimi venti anni.
    Mi spiego meglio, il centro commerciale di Sedriano è stato pianificato non con questo PRG ma da quello precedente che, come pianificazione risale appunto a venti anni fa.
    In quei tempi ogni comune adiacente aveva già il suo supermercato e Sedriano invece no, quindi era considerato normale prevedere un’area idonea allo scopo, purtroppo per una serie di motivi, troppo lunghi da raccontare, il normale supermercato non si fece ma nel frattempo cominciavano a venire alla luce i primi ipermercati che, con il tempo sono diventati centri commerciali.
    La regione Lombardia che, rilascia le concessioni commerciali nonostante il proliferare di questi centri anziché moderarli concedendo meno superficie, fece l’opposto contrario, il risultato si è concretizzato con i comuni che, non potevano negare le autorizzazioni nonostante fossero perfettamente consapevoli della prossimità di altri centri nei comuni limitrofi, pena l’esborso di cifre pazzesche a carico dei cittadini per pagare i diritti acquisiti dai proprietari delle aree.
    La precedente amministrazione cerco di trovare motivazioni pertinenti per convincere i proprietari a fare altro, attraverso una indagine sulle abitudini dei sedrianesi per dimostrare l’efficacia della rete dei piccoli commercianti ma fu un autogol, l’indagine evidenzio una vera e propria emigrazione dei cittadini verso i centri vicini Coop Bareggio ecc.
    Non solo ma anche la richiesta di avere un centro anche a Sedriano in quanto i piccoli commercianti non avendo concorrenza applicavano prezzi elevati.
    Preso atto che, da destra a sinistra tutti volevano il centro commerciale, giocai la carta della qualità, sia dal punto di vista del progetto che dal punto di vista innovativo.
    Nel prima parte di questo post è ben esplicitato in che modo si era concretizzato questo aspetto, l’idea innovativa era quella di avere delle attività di intrattenimento che mantenessero il centro attivo anche nelle ore serali, anche mediante l’utilizzo di un grande spazio pubblico all’interno del centro.
    Considerato il mortorio serale di questa zona era una vera e propria rivoluzione ma, questa amministrazione ha rovinato tutto e ci ritroviamo il solito centro uguale agli altri che, alle ore 20/21 chiude i battenti dopo avere espletato l’unica attività consentita, la ripulitura dei nostri portafogli.
    Tiberio Paolone SdS

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  4. Ebbene si il miraggio del contratto sicuro è avvenuto anche al bennet di sedriano e con un aggravante oltre al danno la beffa... sono un ex dipendente e dopo aver lavorato per l'apertura del nuovo centro commerciale di sedriano e a solo 2 giorni dalla scadenza del periodo di prova con tanto di scuse e dispiacere da parte del responsabile a fine turno e con molto imbarazzo dello stesso "falso" mi viene comunicato che per motivazioni di mancate vendite sono costretti a lasciarmi a casa.. qui viene la beffa come norma di licenziamento viene menzionata l art.48 " NON TUTTI VIAGGIAMO CON UN CONTRATTO DEL C.C.N.L IN TASCA" e alla domanda su che cosa si riferisca il sopracitato articolo mi viene risposto che è l'articolo che determina il licenziamento per mancanza di lavoro e calo delle vendite! e in buona fede ho firmato... una volta arrivata a casa ho fatto l'amara scoperta.... COMPLIMENTI BENNET e complimenti a chi permette di fare queste cose ..

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  5. L'articolo del CCNL (che puoi trovare nel nostro post) recita così :
    Art. 48 - Periodo di prova
    Compiuto il periodo di prova, l'assunzione dell'apprendista diviene definitiva.
    Può essere convenuto un periodo di prova, di durata non superiore a quanto previsto per il lavoratore
    qualificato inquadrato al medesimo livello iniziale di assunzione durante il quale è reciproco il diritto di risolvere il
    rapporto senza preavviso.

    Ti chiediamo cortesemente se ci puoi scrivere in forma privata all'indirizzo mail : sinistradisedriano@hotmail.it

    Riportaci bene la tua storia, come sei stato assunto (livello, qualifica, eventuale apprendistato, contratto determinato, scadenza), la lettere di licenziamento, la lettere che hai firmato (presunto articolo 48), ecc...
    Grazie

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  6. Lavoro da 20 anni per questa catena di S.Antonio.... E' davvero schifoso spiegare il quotidiano, è come parlare di pratiche diaboliche. Qualcuno prima o poi pagherà per ciò!

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    Risposte
    1. Se vuoi raccontarci la tua storia e le tue esperienze quotidiane, manterremo l'anonimato. Scrivici a : sinistradisedriano@hotmail.it.
      Ciao e grazie

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