lunedì 26 aprile 2021

Vasche volano

Dal 2015, precisamente da novembre, la democrazia, intesa come confronto e partecipazione alle decisioni politiche, a Sedriano, per usare un eufemismo, è stata silenziata. Lo diciamo senza alcuna incertezza perché ogni scelta o indirizzo su qualsiasi cosa è stata assunta esclusivamente dalla Giunta Comunale. Che si trattasse della vendita di immobili, della viabilità o del destino della Farmacia Comunale o di ambiti di trasformazione urbanistica non importa. Solo e sempre 5 persone, a volte ancor meno per assenze più o meno giustificate, hanno assunto decisioni su tutto con grande presunzione, per essere amabili e con grande imperizia per usare tatto e garbo.

Il progetto riguardante le vasche di prima pioggia e di fitodepurazione che verranno realizzate a sud dell'ex Statale 11 in Via per Cascina Magna non fa eccezione. Presentato a più riprese dal Sindaco, con annunci estemporanei (il primo ad agosto 2018), come risoluzione definitiva al problema delle esondazioni dovute alle occasionali intense precipitazioni è quantomeno sconosciuto ai più per non dire a tutti. Dichiarazioni che hanno sempre sorpreso una cittadinanza totalmente ignara di cosa si trattasse e del dove si fosse pensato di realizzarle.

Cominciamo col dire alcune cose. Il terreno in cui si trova l'attuale vasca disperdente è stato acquisito da parte del CAP (Consorzio Acqua Potabile) SOLO nel luglio 2017, per conto del Comune, notoriamente squattrinato. Nel luglio 2019, sempre con la benedizione della Giunta viene ripristinata la sua funzionalità. La spesa è contenuta, quasi modica. Poco meno di 1 milione di euro (in capo a CAP). Ora si pensa di ampliare la capacità di ricezione delle acque meteoriche e fognarie aggiungendo altre due vasche con un volume di accumulo di altre migliaia di mc (metri cubi) che si sommano ai 5.000 della vasca esistente. Il tutto su una superficie di oltre 12.000 mq (metri quadri). A lavori ultimati, presumibilmente entro il 2024 la spesa, salvo la consueta crescita dei preventivi, ammonterà a 3.394.805 euro. Quindi tra il ripristino e i nuovi manufatti il costo è di poco meno di 5 milioni.

Altra cosa è che l'area dove verranno costruite è una superficie boscata, una rarità nell'area metropolitana milanese in cui i boschi sono ormai da considerare estinti, tanto che ricomprendendo le fasce tampone vegetate ai bordi dei corsi d'acqua ogni milanese ha a disposizione ben 26 mq di superficie a bosco. (Rapporto sullo stato delle foreste in Lombardia 2019)
Non solo, in quest'area sopravvissuta alla dissennata espansione urbanistica sono presenti diversi esemplari monumentali di populus nigra (Pioppo Nero). Presenze ovviamente e volutamente ignorate.
Aggiungiamo per completare il quadro come nell'ultima comunicazione erga omnes, un ineffabile Sindaco, sostiene l'importanza "del confronto (sic) tra chi progetta e chi vive il territorio", aggiungendo udite un po': "solo un atteggiamento collaborativo e costruttivo...bla...bla...bla...i residenti nelle cascine della zona sud sono intervenuti per testimoniare"...

Cioè un manciata di cittadini scelti con cura, probabilmente per conoscenza diretta e su invito personale, costituisce per qualcuno una valida e universale rappresentanza. Il progetto presentato, peraltro, è già quello definitivo, anche se si omette di dirlo e, forse, con sorpresa di molti a breve verrà avviata la fase esecutiva con l'attivazione di espropri e servitù.
Davvero siamo così certi che sia l'unica soluzione possibile, quella più razionale e che l'area individuata sia quella "giusta"? Noi questi granitici convincimenti non li abbiamo, non siamo così bravi ne così presuntuosi e di certo le quattro slides proposte per illustrare il progetto in uno con le difficoltà e le lungaggini per accedere agli atti non ci aiutano a capire le ragioni di queste scelte.

Tanto più e a maggior ragione è che in più occasioni nonostante la riattivazione della vasca disperdente si sono ancora verificate le esondazioni, cioè quelle che questo progetto avrebbe dovuto scongiurare.
Incontestabile evidenza di come il problema da risolvere non sia a valle ma a monte.

Dunque si predispone un lago artificiale per raccogliere dell'acqua che l'inadeguatezza della rete fognaria non sarà mai in grado di convogliare?
Siamo del parere che prima di spendere milioni forse è il caso di rivedere, con raziocinio: cause, conseguenze, soluzioni (plurale) e costi.

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