lunedì 29 giugno 2020

Numeri e cifre... volatili

Sedriano è il Comune delle anomalie. Innanzitutto è uno dei due soli Comuni lombardi a guida grillina, (per grazia ricevuta), quello dove si vendono ville e terreni, ma anche appartamenti e fors'anche farmacie per ridurre i mutui in essere, di cui PERO' non viene mai precisata l'entità ne, tantomeno, le finalità per le quali sono stati, a suo tempo, accesi. 
Pare proprio che alla guida del Comune negli ultimi tre lustri, prima della loro stellare apparizione ci siano stati degli scavezzacollo, degli scapestrati con la fissazione della finanza creativa e con maniacali ossessioni per scuole, strade, fognature, centri sportivi e altre futili amenità.

Sedriano è pure il Comune dove si costruiscono bizzarre semi-recinzioni a delimitazione di aree verdi, si concepiscono orti per solo hobbisti, costati uno sproposito e semi-assegnati. Rigorosamente inaugurati riproponendo il vecchio cliché della prima Repubblica;  nutrita presenza di stampa (amica e fidata) e Viceministro (con autista), tanto per sottolineare la loro diversità, e rituale rinfresco, offerto dalla Dussmann, quella beneficiata da infinite proroghe del contratto di ristorazione scolastica

E' il Comune dove si realizzano impianti semaforici (C.na Scaravella) perché finanziati dalla Regione, si riparano strade (via M. Curie) perché si "persuadono" (costringono) operatori economici a farsene carico ricevendo in contropartita l'utilizzo pressoché esclusivo di tutti i parcheggi disponibili. Mentre a spese proprie, cioè di tutti noi, si ampliano i marciapiedi dei propri supporter. E' il Comune dove si cerca di manipolare, spudoratamente, il primo bilancio partecipato, sempre per "omaggiare" chi li ha sostenuti.

PERO' le anomalie riguardano anche i numeri. Si' perché a Sedriano, in aggiunta a quelli naturali, primi, razionali, algebrici, romani, arabi ecc.sono stati inventati quelli variabili o flessibili. Dunque non una grandezza che misura con precisione, volume, quantità, distanza ecc. ma definisce approssimativamente, all'incirca, qualcosa. Cifre che si miniaturizzano quando si parla dell'Area Feste mentre si gonfiano quando l'argomento riguarda i mutui in essere. Lo stesso dicasi per l'ormai prossimo intervento "rivoluzionario e salvifico" del centro storico. Qui i numeri diventano persino ballerini, compiono evoluzioni acrobatiche. Cominciamo dall'inizio.

Progetto di fattibilità, novembre 2018: spese preventivata 225.000 euro.
Progetto definitivo, dicembre 2018: l'importo si riduce a 170.000 euro perché vengono stralciate due strade; Via Pessina e Volta.
Luglio 2019: il Comune aderisce ad un bando Regionale, stesso progetto, stesse vie, diverso l'importo; lievita a 270.0000 euro. Precisiamo che al bando NON viene allegato alcun computo metrico. La Regione compie un atto di fede e stanzia 100.000 euro a fondo perso. Quelli aggiunti, chissà perché, al progetto definitivo del dicembre 2018. 
Adesso apprendiamo, dalla stampa, che dei 500.000 euro in arrivo sempre dalla Regione Lombardia, sempre a fondo perduto, in senso letterale, 440.000 verranno impiegati per la sistemazione di Via Pessina (e Bardelli).

Per ricapitolare: il precedente progetto che ricomprendeva anche la via Pessina e Volta (di cui pare non esserci più traccia) prevedeva un costo di 225.000 euro ora la somma è cresciuta fino a 710.000 (270 mila + 440 mila). 
Cominciamo a nutrire il sospetto che per via Pessina, non verrà impiegato la consueta asfaltatura o il porfido previsto per i marciapiedi, ma del basolato ricoperto d'oro o ancor meglio lastricata di lingotti. 
Saranno entusiasti tutti coloro che hanno in questa strada delle attività commerciali, non fosse per la soppressione TOTALE dei parcheggi, anche se qualcuno, ingenuamente, sperava di  averla scampata. Forse non conoscono bene il soggetto che ha ideato, propugnato e sostenuto questa folle intrapresa.  Chi è causa del suo mal pianga se stesso! 

Comunque vorremmo ricordare al ragioniere capo che i soldi pubblici non hanno un diverso peso o consistenza se provengono dalla Regione invece che dalle Casse comunali, sono sempre soldi dei contribuenti, nostri. Alla luce di quel che fa parrebbe aver, anche su questo, idee confuse.

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