domenica 7 settembre 2025

Fine lavori? Mai!

Lo strabiliante dei lavori pubblici a Sedriano è che non finiscono mai e, i pochi ultimati, dopo lustri, presentano tutti, invariabilmente, delle problematiche e, non di poco conto. Vedi, a mero titolo esemplificativo: l'area Feste, con annesso edificio, via Pessina, l'ex cava Bottoni ultimata oltre un decennio fa con una spesa consistente- 1/2 milione di e. a carico del privato- e ancora inutilizzata, ecc. ecc.

Paradossalmente anche quelli eseguiti da terzi e per i quali il Comune ha solo un ruolo marginale subiscono la stessa mortifera sorte.

Ci riferiamo alla realizzazione dell'area spugna da parte del CAP con annessa diffusa piantumazione e formazione, meglio dire ricostituzione, dell'alberata di via Rogerio da Sedriano. 
Un pregevole intervento di ripristino ambientale con specie di indubbio pregio ornamentale e con esemplari già di pronto effetto. 

venerdì 6 giugno 2025

Via Pessina: un'altra Area Feste

Su via Pessina ci siamo già espressi con il post del 11/12/2020, ovvero ieri l'altro. 
Ora, giocoforza, ce ne occupiamo perché i lavori di rifacimento della pavimentazione stradale, ora in finta pietra di Luserna, costata una fortuna, in capo alla Regione, hanno preso l'avvio il 26 maggio, per terminare, così si vocifera, nell'arco di un mese. 
Vedremo. Tuttavia vorremmo fosse chiaro a tutti, come d'altra parte era noto ai sedrianesi, in quali condizioni versava il "basolato" e da quanto tempo, quale sia il costo di questo intervento e a carico di chi. 
Una modesta somma, quasi un'inezia, appena 153.000 e. a carico di tutti noi. 
Ovviamente! Cioè una strada rifatta nel 2020, "regolarmente" collaudata si sbriciola dopo pochissimo tempo, si rattoppa più volte, si interviene sulla viabilità per ovviare, alla meno peggio, alle molte problematiche relative alla transitabilità e alla fine, com'era evidente da subito, si torna al tradizionale ed affidabile asfalto. 
Insomma un bel gioco dell'Oca dove si rientra alla casella iniziale con diverse centinaia di migliaia di euro prelevate dalle tasche dei sedrianesi.

C'è da chiedersi se è normale che non ci siano state formali contestazioni al primo manifestarsi dei dissesti e del perchè questa situazione si sia protratta fino ad oggi con non pochi disagi e costi manutentivi aggiuntivi. 
Ora a distanza di anni pare si sia chiesto un parere legale per accertare quali e di chi siano le responsabilità. 

lunedì 2 giugno 2025

REFERENDUM dell’8 e 9 giugno su lavoro e diritti

La premessa è bene che sia chiara: ai referendum dell’8 e 9 giugno su lavoro e diritti si va a votare per cinque SI.

Più volte abbiamo espresso in passato le nostre perplessità in merito allo strumento referendario in quanto rischioso per i lavoratori, perché chiama a votare tutti i cittadini, anche quelli non interessati da queste modifiche e perché la scarsa partecipazione degli elettori negli ultimi anni ha portato più referendum a non raggiungere neanche il quorum di validità.

Si arriva dunque alle urne referendarie non con una stagione di lotte sindacali alle spalle ma come sostitutivo delle stesse.

La posta in gioco sulle conseguenze del Jobs Act in materia di licenziamenti e contratti a termine da tempo meritava una offensiva conflittuale assai più ampia e frontale.

I referendum comunque, mettono in discussione le condizioni di precarietà e schiavitù in cui è stato trascinato il mondo del lavoro da anni di leggi e misure che l’hanno devastato, restituendo una realtà fatta di bassi salari, stragi sul lavoro, precarizzazione e massimizzazione dello sfruttamento. Per anni governi e padroni ne hanno negato gli effetti e legittimato le conseguenze, contribuendo così alla regressione sociale e civile del paese.

È decisamente indecente il sabotaggio che sta subendo il referendum per l’abolizione del Jobs Act, legge che ha definitivamente precarizzato la vita di milioni di lavoratori, rendendoli totalmente ricattabili da parte dei datori di lavoro (abolendo la tutela garantita dall’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori), approvato, ricordiamolo dal governo Renzi.

lunedì 26 maggio 2025

Urca!

Urca è un'espressione gergale milanese usata per manifestare un grande stupore e, di vera meraviglia si tratta, perché i lavori di messa a dimora degli alberi in fregio alla variopinta nuova pista ciclopedonale del Villoresi sono o, almeno parrebbero, finalmente iniziati. 
Certo dopo autunni e primavere passati inutilmente nell'affannosa ricerca di comuni alberi, una volta miracolosamente trovati in qualche sperduto vivaio si è deciso di piantarli a ridosso di un incipiente estate. 
Mancava il tempo? Indubbiamente no. Mancavano i soldi? La risposta è sempre no. 
Mancavano gli alberi? Non è dato sapere. 

Quel che è certo, invece, è che il loro aspetto appare piuttosto emaciato, gracilini lo sono certamente, insomma tutt'altro che vigorosi ed in salute. 
Per farla breve un progetto concepito anni fa si conclude con premesse non proprio esaltanti. 
Il grossolano errore, non nuovo, di alternare punti luce ed alberi, sullo stesso lato, cosicché, questi ultimi, crescendo, interferiranno con l'illuminazione non è ammissibile. 

venerdì 9 maggio 2025

Meraviglioso

Nel lontano 1968 Modugno incideva il singolo "Meraviglioso", forse, a sua insaputa, pensava al gaio e attraente Comune di Sedriano. Forse.
Quel che è meno in forse riguarda invece le gioiose aziende appaltanti che ricevono commesse da parte di questo ameno Comune.
Un esempio, fra i molti, il realizzando parco della Roveda, quello ricompreso tra le vie Buonarroti e R. Sanzio. Inizio lavori sconosciuto, fine lavori indeterminato.
Nel cartello di cantiere, assai parco di indicazioni, compare la data di una gara d'appalto risalente al 29/2/2024 (l'inezia di 14 mesi fa) e un enigmatico 75 che stima la durata dei lavori.
Ingenuamente abbiamo pensato si riferisse ai giorni, in fin dei conti sono due mesi e mezzo, non tantissimi, ma neppure pochi.
Un giusto lasso di tempo per "concepire" un parco, con attraversamenti, alberi ed arredi.
Evidentemente abbiamo frainteso. Il numero 75 indica, al contrario, gli anni necessari per ultimare il tutto.
Sanzioni in caso di ritardo? lo ignoriamo, ma la consuetudine, tutta sedrianese, in genere non lo prevede.
Si fa tutto con comodo, molto comodo.
Tanto in fin dei conti cosa cambia se un'opera viene terminata oggi o fra due, tre anni?
Pare che a nessuno importa, ne ai politici di turno, tanto meno agli uffici, ormai avvezzi a questo andazzo ed il parere, il giudizio e le aspettative dei sedrianesi non contano e nessuno, comunque, se ne preoccupa.

martedì 6 maggio 2025

"quisquilie e pinzillacchere"

Ormai da alcune settimane il frequente fermento che si vede nell'area ex feste, lascia intendere che a breve dovrebbe riaprirsi ai cittadini.
Certamente le correzioni/rivisitazioni apportate sono evidenti. La più evidente novità riguarda i buchi -opps- le vasche che dovrebbero essere d'aiuto nella gestione delle acque in caso di precipitazioni abbondanti. Peccato che abbiano penalizzato parecchio le dimensioni degli spazi a disposizione delle famiglie, ma l'area, già bella e pronta a disposizione per questa necessità è stata una golosa opportunità di utilizzo a tale scopo.
Oltre al disappunto che abbiamo già manifestato in precedenza per la sconsiderata scelta di utilizzare vergognose quantità di cemento in un'area dove è praticamente inesistente, sarebbe opportuno analizzare altre mancanze che (a nostro avviso) dovrebbero essere valutate.
Nella parte adiacente la parte posteriore dell'area è stato 'dimenticato' un angolino in passato pomposamente indicato come 'area, skating o pattini a rotelle', assolutamente mai utilizzata. Sarebbe utile eliminarla e riproporre il campetto di basket (o pallavolo) in precedenza molto apprezzato.
Ci auguriamo inoltre che, viste le recenti nuove piantumazioni sia stato previsto, a ridosso della stagione calda, un' adeguata attenzione alla necessità di fornire alle giovani piante la necessaria irrigazione.
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