giovedì 18 agosto 2016

Cava Bottoni: 1990/2016 quando una generazione non basta

C'è da chiedersi quanti sedrianesi conoscano la sua ubicazione e soprattutto quanti sappiano a chi appartenga quella vasta area verde con uno specchio d'acqua racchiuso fra le sue sponde.
Pensiamo pochini.
Allora considerato l'assordante silenzio che la circonda e la misteriosa inspiegabile assenza da tutti i programmi elettorali, circa il suo utilizzo, tranne il nostro, raccontiamo genesi ed oblio.

Brevi cenni.
Coordinate geografiche: angolo Via Mattei / Via Francesco Restelli; superficie 35.615 mq.

Nel 1990 parere favorevole dell'Amministrazione Comunale per l'acquisizione della cava con la finalità di adibirla a parco pubblico in contropartita: edificabilità sul lato est - Via Mattei - di tre palazzine di tre piani. Volumetria concessa 9.000 mc. Con la variante al Piano Regolatore Generale il progetto poteva dirsi attuabile. L'insorgere di un contenzioso fra le parti da origine a due ricorsi al TAR e procastina la sua realizzazione. La lite attiene la sua sistemazione e messa in sicurezza delle sponde e si risolve a favore del Comune.  

Risolta la contrapposizione legale, nel marzo 2003, la giunta comunale approva il Piano Attuativo e in novembre il Piano di Lottizzazione.    

Il recupero ambientale della cava Bottoni è a totale carico della parte cedente; costo previsto 694.609 euro, tempi realizzativi 6 anni, stipula convenzione urbanistica 14/12/2005, termine lavori 14/12/2011.  

Il rimodellamento per la messa in sicurezza delle sponde comporta un cospicuo riempimento del "lago" e la  conseguente significativa riduzione della sua superficie, vengono così depositati 156.700 mc di terra - 8000 autocarri ca per una lunghezza complessiva, incolonnati, di 136 km.  con un costo complessivo previsto di 492.800 euro.

Diverse "difformità" rilevate nel conferimento del terreno (che dovrebbe essere vergine, proveniente esclusivamente da scavi effettuati...) sospendono più volte i lavori e pongono l'area sotto sequestro cautelativo in attesa degli esiti dei campionamenti effettuati.

Il recupero ambientale dell'area dell'ex Cava Bottoni, il cui progetto definitivo è approvato dal Comune nel 03/2003 comprende l'inverdimento (109/m.e.) con la messa a dimora di diversi alberi (56) ed arbusti (200).

Lo stesso rimodellamento morfologico prevede l'ampliamento del lago verso ovest - a compensazione della riduzione intervenuta con la messa in sicurezza delle sponde - e l'ampliamento del parco a sud - Via Treves - aree entrambe destinate a verde pubblico. Quest'ultima invece "ripensata" in chiave prosaicamente orticola dall'attuale amministrazione comunale, stravolgendo l'originario piano  che ne prevedeva l'inclusione nell'area della Cava Bottoni, trasformandola per la presenza dello specchio d'acqua e, per  vastità,  in un unicum ambientale.

Nessuna nuova, un originario progetto "pensato" per recuperare un'area dimensionalmente importante "sacrificando" per questo ca 3.200, quale superficie fondiaria per l'edificazione delle tre palazzine citate, -urbanisticamente fuori posto perché edificate proprio a ridosso del costituendo Parco Cava Bottoni-,  viene distorto adattandolo alle contingenti opportunità elettorali e politiche, ignorando completamente ragioni e motivazioni sottostanti, prospetticamente improntate ad una progettualità territoriale complessiva ed organica. 
In altre parole la sedicente nuova classe politica, totalmente e costantemente assente dalla scena e dal dibattito amministrativo degli ultimi lustri, ignorando colpevolmente ed intenzionalmente la genesi evolutiva della questione, si arroga la prerogativa di modificare completamente l'assetto definitivo dell'area spezzettandola in lotti: da una parte il parco urbano della Cava Bottoni dall'altra gli orti urbani.

Noi invece sosteniamo che l'area di Via Treves, anch'essa in parte sacrificata con l'edificazione di altre tre palazzine, non propriamente modeste, con la cessione della restante superficie al Comune, finalizzata proprio al completamento dell'originario progetto, debba rimanere "naturalmente" ricompresa nel più vasto Parco della Cava Bottoni, come inizialmente previsto.  

Delle problematiche riguardanti specificatamente la cava e dell'area attigua di Via Treves, parleremo prossimamente, così come della  sua possibile riforestazione, a costo zero.    

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