Sedriano nel degrado

Giusto per ricordare la recente e travagliata storia politica sedrianese...:

• nel 2013 il Comune viene sciolto per infiltrazioni mafiose (checché se ne dica, sia il TAR che il Consiglio di Stato confermano lo scioglimento);
• dal 2013 al 2015 il Comune è amministrato da tre commissari straordinari (procedura prevista per i soli comuni sciolti per mafia);
• nel 2015 il movimento Cinque Stelle vince le elezioni.

Ciò che doveva essere il riscatto, la riscossa di Sedriano (ricordiamo l’affermazione di qualcuno “siamo talmente avanti che se guardiamo indietro vediamo il futuro...”), la vittoria dei pentastellati ha invece rappresentato il definitivo colpo di grazia.

Dopo anni di tenace e costante opposizione alla Giunta Celeste siamo stati costretti a fare gli straordinari con quella pentastellata, per rendersene conto basta guardare il nostro blog. Non solo argomentazioni e approfondimenti di tematiche oggetto di decisioni quasi esclusivamente di Giunta e, non del Consiglio Comunale, ma anche segnalazioni di irregolarità alle superiori autorità.

Dunque le aspettative delle elezioni del 2021 erano quelle di una effettiva rinascita, un serio rilancio dell'attività amministrativa.

Invece questo non è avvenuto.

Basta farsi un giro per constatare lo stato di degrado in cui versa il paese, e la situazione peggiora con il passare del tempo.

Alcuni esempi.

Via Pessina, costata 440 mila euro, un progetto discutibile, che a suo tempo abbiamo aspramente contrastato (e siamo stati accusati di fare la solita "polemica sterile") in quanto era sotto gli occhi di tutti si trattasse di un assurdo viabilistico: ridimensionamento della carreggiata, eliminazione dei parcheggi, paletti instabili e inutili, pavimentazione in mattonelle, materiale inappropriato, ecc.

Anche in questo caso siamo stati dei facili profeti.

Idem con patate per via De Amicis, dove in alcuni tratti, i mezzi di soccorso faticano a transitare in quanto la carreggiata, dopo i lavori, è stata ridotta notevolmente fino al minimo consentito.

Cosa dire del monumento alla Pace che versa in uno stato di totale abbandono da tempo immemorabile. Stessa cosa per l’edificio comunale di via Buonarroti alla Roveda, mille promesse tutte puntualmente disattese.

E il "Fontanile di casa" in Via L. da Vinci? Fiore all’occhiello della campagna elettorale dove l’attuale Sindaco voleva dar vita “alle cascate sedrianesi” è rimasta invece una discarica a cielo aperto, senza installare almeno una fototrappola per scoraggiare e sanzionare chi abbandona i rifiuti.

La Cava dei bottoni, altro bellissimo spazio verde, tanto decantato da questa maggioranza per via dell’Airone Cenerino che la usa come rifugio nelle rotte migratorie, è sempre lì abbandonata a se stessa, mai aperta, mai (ri)sistemata, mai resa fruibile.

Poi c'è il tris di assi all’interno del Parco delle scuole: gazebo, “chiringuito” e i bagni non più utilizzabili da decenni che stanno cadendo rovinosamente a pezzi.

Sorvoliamo sulla nuova pista ciclabile, l’ex area feste (oggi denominata area vasche volano) e villa Allavena cantieri tuttora aperti che ricordano un po’ il galeone di Dylan Dog destinato a non essere mai finito…

Concludiamo con le piazze: Piazza del Seminatore dove l’unico accorgimento è stato quello di eliminare i cartelli collocati dal precedente sindaco per delimitare l’area “sprofondata”; Piazza Cavour e piazza Repubblica inguardabili lasciati all’incuria, nessun lavoro di miglioramento o di ammodernamento, lampioni amputati che danno l’idea di un paese fantasma, alberi centenari tagliati e mai sostituiti…

Dall’attuale sindaco, ammettiamolo, ci si aspettava ben altro visto la sua quarantennale esperienza amministrativa ( per12 anni sindaco in aggiunta a diversi assessorati) invece in questi tre anni la linea politica è quella del galleggiamento, del tamponare qui e là (ci ricorda qualcuno che lo ha preceduto). Niente più. Di osare nemmeno l’ombra. Non è stato raggiunto neanche il minimo sindacale.

Tante belle parole sui social, ma nei fatti poco o nulla.

Sedriano è diventato ormai un paese senza anima, sempre meno a misura d'uomo con un diffuso e percepibile degrado per molti aspetti desolanti.