venerdì 1 marzo 2019

Rivoluzione copernicana o pittoresca carnevalata?

Stupisce l'iniziativa di convocare, il 7 marzo alle ore 20,45 Sala Costa, una pubblica assemblea per illustrare la nuova viabilità riguardante diverse  vie cittadine e il tratto terminale di Via S. Massimo, alla Roveda. Definirla una democrazia differita è un eufemismo inappropriato, sì perché  come al solito le decisioni sono già state prese (del. 128 del 20/11/2018) e saranno come di consueto irrevocabili.

Nessuna preventiva consultazione ne confronto con associazioni e/o cittadini sulle inevitabili conseguenze di questo progetto. Forse sollecitato da obiettive esigenze di traffico, viabilità, sicurezza da parte della cittadinanza? Dettato da un tasso di incidentalità oggettivamente rilevante e dimostrato? Macché! Niente di tutto questo. Un'idea concepita e partorita motu proprio, da 5, dicasi cinque persone, perché siamo certi che non sia neanche stato oggetto di dibattito o discussione fra i consiglieri pentastellati e men che meno in Consiglio Comunale. Ameni aspetti di partecipazione e coinvolgimento sconosciuti all'attuale giunta e conseguentemente del tutto ignorati.

Sostenere che la nuova viabilità presenta numerose criticità è davvero poca cosa. Appaiono invece del tutto chiare le tante bizzarie del progetto. Dunque dopo il marciapiede estensibile di Via Mazzini ecco apparire la pista ciclabile rialzata di Via Pessina (novità assoluta) nonché piste ciclabili monodirezionali Via Mazzini e Via Pessina. La soppressione di tutti i parcheggi di Via Pessina, non pochi di Via De Amicis, parte di Via Mazzini e crediamo tutti quelli di Via Volta. Fa la sua apparizione il senso unico alternato in prossimità del semaforo tra Via Magenta/Fagnani con ripercussioni sulla fluidità del traffico spaventose.

Poi il senso unico istituito alla Roveda con deviazione del traffico in uscita su Via Bareggio e spostamento della fermata del bus, che stopperà il traffico ad ogni sosta e comporterà problemi di svolta ai bus doppi.

Che dire poi della selva di centinaia di paletti dissuasori in acciaio inox posti lungo il percorso delle piste ciclabili centrali e non solo? Dell'allargamento dei marciapiedi e inevitabile restringimento delle carreggiate stradali, dell'abbattimento di alberi (i pochi rimasti, speriamo per loro e per noi, non i 3 tassi monumentali di Via Volta) e di aiuole di via De Amicis e  delle poste? E tanto altro ancora...

Siamo alle solite decisioni prese a prescindere dal buon senso e dal fondamentale confronto con i cittadini.
Noi crediamo sia giunto il tempo di disattivare questa amministrazione arrogante e incompetente.
Davvero la misura è colma.  A casa; dimissioni, subito!   

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