In aggiunta ci sono casi eclatanti non tanto per la loro rilevanza quanto piuttosto per la durata dell'anomalia come le luci esterne affacciate su Via Magenta del Cimitero. Una quindicina, quattordici per la precisione perchè una è rotta da tempo e per decoro si è deciso di lasciarla così com'è che rimangono accese anche di giorno, da ottobre, cioè da sette mesi. Normale? Vuol forse dire che nessuno si è preso il disturbo di segnalare il guasto? Oppure che seppur segnalato il fornitore non è intervenuto e non intende farlo? Ossia le clausole contrattuali prevedono interventi da parte del gestore a sua discrezione a prescindere da circostanze, urgenza, significatività? Boh. Rimane il fatto che questo stato di cose persiste da decenni e, tutti, proprio tutti, fan finta di niente, soprattutto non vedono, sarà forse colpa della luce, talvolta troppo violenta, talaltra assente. Chissà se si vedrà, un giorno, meglio una notte, una luce confacente alle necessità e all'effettivo bisogno. Visto i tempi bui e il disinteresse di uffici e politici ne dubitiamo.
lunedì 28 aprile 2025
E luce fu
Le scritture bibliche ci ricordano come il primo atto della creazione fu la luce e noi, presuntuosi emuli, l'abbiamo ri-creata con dubbi risultati. Pur ignorando l'ammontare della spesa per l'energia elettrica comunale la presumiamo piuttosto rilevante e, dunque, le croniche difficoltà finanziarie manifestate dall'Amministrazione in ogni circostanza per giustificare ogni cosa richiederebbe una meritoria attenzione ai consumi. Invece spallucce. Ecco quindi il verificarsi di numerose anomalie di intere vie con punti luci completamente spenti o, al contrario, inutilmente accesi senza apparenti e oggettivi motivi come nuvolosità intensa, nebbia e/o altro. Così bizzarramente, a volte e ripetutamente riguardanti le stesse zone. Senza considerare le discrasie temporali imputabili ai sensori di luminosità che regolano l'accensione e lo spegnimento. Sensori che andrebbero periodicamente controllati per verificarne l'efficienza invece, visto lo stato dell'arte; ancora spallucce.
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