Ci sono lavori avviati da tempo immemore che paiono sospesi in un limbo, apparentemente dimenticati senza plausibili ragioni. Altri in attesa di essere ultimati, ma la cui fine pare però una chimera irraggiungibile.
Ci riferiamo ad esempio allo straziato verde di Piazza della Repubblica i cui tigli centenari tagliati ormai diversi mesi fa con troppa disinvolta leggerezza ed il monumentale bagolaro, non sono stati ancora sostituiti.
Cosa serve? Un progetto particolareggiato di qualche architetto paesaggista, una dettagliata proposta di un insigne botanico, difficoltà insormontabili nel reperire specie particolari o più semplicemente inerzia degli uffici? Boh.
Stessa cosa per la ristrutturazione di Villa Allavena, la piantumazione della nuovissima pista ciclabile con slarghi, agli incroci, sovradimensionati tanto che tir ed autoarticolati non avrebbero difficoltà a transitarvi, giustappunto per quella tutela e rispetto del verde di cui si sente parlare ogni dì e, ogni notte. Neanche si trattasse di una brutta replica del parco Sempione di Milano i cui viali non sono, peraltro, in calcestruzzo.
Del progetto ambizioso chiamato Forestami, in quel di Sedriano, ne si sussurra, tantomeno se ne sente parlare.
Cosa dire della Via Pessina, meglio soprassedere ad un disastro viabilistico annunciato di cui i sedrianesi pagheranno il conto e piuttosto salato e, per il quale, sia detto per inciso, gli attuali amministratori nulla, a suo tempo, hanno eccepito.
Ma la lista della "spesa" e assai corposa e varia.
Se qualcuno ha notato qualcosa, un seppur insignificante cambiamento in questi ultimi tre anni non esiti a segnalarlo con la dovuta enfasi.
Fosse pure il mitico citofono comunale di pentastellata memoria.
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